SCREEN

Layout

Cpanel

ITA - Limarò

Italia  03/06/04

di Paolo Pettine (Pepo)

Le gole del Sarca a Limarò.



La giornata era iniziata nel migliore dei modi. Un dolce profumo di caffé che pervadeva l’aria, un bel sole caldo ed il cielo limpido.
Alzarsi è stato facile, molto facile, sapendo cosa mi aspettava quella mattina: le Gole del Sarca a Limarò. Quello che mi era stato descritto come il sik di Petra in Giordania, per intenderci quello dove Indiana Jones nel film “l’ultima crociata” correva su uno splendido cavallo fulvo alla ricerca dell’ingresso del tempio ... il “Treasure”.
Gola stretta, pericolosa … ma bellissima.
Prendo la macchina, la dirigo in direzione Riva del Garda poi verso il paese Sarche dove mi fermo per prendere il permesso giornaliero.
Un altro caffé condito dalla gentilezza che la gente di queste parti riserva a tutti. La signora dell’albergo tra un sorriso e l’altro mi da il permesso.
La giornata era iniziata bene … ma! C’è sempre un ma!!!!
Non vedevo l’ora di pescare … compilo il permesso per metà poi l’occhio corre sul titolo “valido per il Sarca escluso Limarò”!! Argh… ma come, sul sito c’è scritto che lì posso fare il permesso e poi?... La signora dispiaciuta più di me nulla può fare se non indirizzarmi verso Dro per cercare forse e dice forse ritirare  il permesso. Prendo e vado.
Ma dov’è il bar? Bella domanda senza risposta. Poi un’anima pia, forse mossa a compassione dal mio sguardo ormai rassegnato mi fa cenno di seguirlo e mi porta laddove il mio “sogno” sta per diventare realtà.
Permesso pronto e fatto. 13 Euro versati. Salgo in macchina e vado. Torno a Sarche, prendo la provinciale che porta a Tione e dopo 300 metri mi ritrovo a ridosso del 6° tornante. Parcheggio, mi cambio e prendo uno stradello,  non facile percorrere,  per arrivare al limite del fiume.
Tra sassi e sassoni mi si para davanti il primo colpo d’occhio! Uno scempio.
Per “limitare” la portata di tronchi e rami che il Sarca – nelle piene stagionali – rischia di riversare verso il Garda, è stata partorita una bruttura che dire mostruosa è poco.
Il corso del fiume arginato da un ammasso di sassi e canalizzato da un tubo da 1 mt di diametro. Il fiume si divide tra “tondini di ferro”, legni da sagoma per gittate di cemento, attrezzi ed arnesi. La montagna perforata in due gallerie con vasca di recupero. Strada d’accesso ai camion ed alle gru (vedi frecce rosse)…. Una malvagità.
Vinco lo sconforto e mi accingo a preparare la mia attrezzatura.


Una passeggiata lunga almeno 600 metri, sino all’argine artificiale.. c’è da guadare laddove lo sbarramento ha accumulato l’acqua del Sarca. E’ circa un metro e l’inizio del wading è da brivido … scivolo su uno strato di melma sottile, il feltro dei miei wader boot non mi aiuta di certo ma riesco a non cadere.
Tra una imprecazione e l’altra, passo…cammino mi giro a guardare e .. ecco cosa mi si pone davanti.


Le rocce a picco custodiscono come una roccaforte le splendide acque del Sarca. Due costoni a guardiani ed imperituri osservatori. Un brivido mi percorre la schiena, fatico a togliere lo sguardo ma basta ascoltare il rumore dell’acqua che rimbomba dolce per proseguire.
Qualche passo ancora ed ecco il Sarca che regala lame e strettoie veloci impetuose, rallentamenti e brusche ripartenze, ma nelle lame ci si passerebbe anche tutta la giornata.


Mi guardo intorno, non vedo insetti, non vedo grande attività, nulla in superficie ma guardandomi i piedi mi accorgo di essere “circondato” da esuvie di ninfe piatte, una miriade.

Alzo gli occhi e nel sottosponda opposto vedo una bollatina, timida ma netta.

Apro la scatola portamosche, ne prendo una, la prima, monto un tippet del 12, ed un'imitazione di ecdyonurus in alce su amo del 13


Un lancio … è corto di almeno un palmo ma la direzione è giusta. Ancora uno … l’acqua si rompe, la trota sale ed afferra l’imitazione. L’avvicino a me per slamarla con cura. Una bella fario sui trenta centimetri subito rilasciata alla sua vita.


Mi rimetto in cammino fino alla curva successiva dove una strettoia veloce e bianca di spuma, cela un’altra lama.
Bellissima.
Acqua d’altezza costante, circa 60 centimetri, lenta il giusto, fondo sassoso, sembrerebbe nata anche per i temoli che pare siano presenti.
Provo in caccia cambiando mosca e tippet. Scendo ad uno 0,10, con un’imitazione di effimera in corpo esteso su amo del 18. Qualche lancio a vuoto. Risalgo la lama sulla sponda orografica di destra. La faccio sino in cima dove l’acqua guadagna qualche centimetro ancora.
Scelgo un punto e lancio … la mosca si posa, scende dolcemente, la seguo cercando di limitare il dragaggio, ma appena la mosca “parte”, a salire su, con violenza è un’altra piccola trota, stimata sui 20-25 cm che a primo colpo d'occhio mi pare un ibrido.


Slamo e rimetto in acqua.
Risalgo ancora. Quando sento un colpo violento sulla sponda, sembra un fuoco d’artificio ma, invece dei mille colori che la pirotecnica ci mostra, vedo solo un bel bassotto caduto dalla parete di destra, che a picco costeggia l’alveo del fiume. Penso bene di accelerare il passo. In mente mi tornano le parole di quell’anima pia che mi aveva accompagnato a fare il permesso “Ocio ragazzo, ogni tanto qualcosa vien giù dalla montagna, non guardare solo l’acqua ma ogni tanto guarda in alto…”.
Meglio andare. Sì sì meglio andare avanti.
Cammino un po’. Poi mi fermo ad accendere il mio toscano … caspita ancora non fumava da quando ero entrato in quel “paradiso”.
Mi gusto – come sempre – il toscano, dalla tasca del gilet, estraggo la mia consueta scorta di caffé “portatile” lo sorseggio e mi gusto i colori, i profumi ed i rumori del Sarca.
Sembra di essere in un ambiente ancora inviolato, selvaggio. Semplicemente bellissimo.
Non c’è nessuno, ma è come se in tanti ti stessero guardando in quel preciso momento.

Mi rialzo, mi rimetto in cammino fino alla prossima lama, questa:


Acqua lenta, anche qui sui 60 cm costanti, belle chiazze d’erba e qualche trotella che bolla qua e la.

Piccole ma belle, difficili e combattive.

E…. eppoi basta. Il resto scopritelo voi.
Le Gole del Sarca a Limarò meritano molto di più di una semplice uscita di pesca.
Ci tornerò. Sì. Lo farò.
A presto Sarca. A presto.
Resisti alle brutture ed alle ferite che ti stanno procurando, resisti, Noi ci saremo!!


INFOPOINT

Viabilità:
Da Trento prendere la statale SS45BIS direzione Riva del Garda, dopo venti chilometri circa si giunge a Sarche, da lì, la prima svolta a destra sulla SS237 per circa 300 mt, sino al tornante nr. 6 dove si può parcheggiare a sinistra e scendere al fiume, attraversando la strada costeggiando il guard-rail fino alle scalette.

Permessi:
Il permesso giornaliero per il Sarca-Limarò costa 13 euro. Sono ammessi 15 ospiti giornalieri e si può pescare solo al GIOVEDÌ e di DOMENICA. Il tagliando di pesca è rilasciato solo a DRO presso il Bar Parete Zebrata – tel. 0464/507146.

Attrezzatura:
Una 8/8,6”, coda 3-4 è ottimale.


Paolo Pettine


© PIPAM.com
Sei qui: Home Fly Magazine Avventure ITA - Limarò