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ITA - A carpe con la mosca

Italia  21/05/05


di Alberto (Faina) e Carlo (Brolati sentieri collaudati)

Dopo svariati anni di pesca a mosca “ tradizionale “ abbiamo voluto provare una nuova esperienza, dopo aver pescato steelhead, pesci caraibici sentivamo la necessità di trovare, a portata di “canna”, pesci di dimensioni e forza, tali da farci divertire.
Prese le dovute informazioni (grazie Pipam e grazie Mala) e caricata l’auto di: belly boat, canne mulinelli e 10Kg di “PAN VECIO”, un bel sabato io e il mio amico Carlo ci siamo avventurati in direzione del Delta del Po e precisamente nell’ Oasi di Torre Abate circa un’ora di auto da Padova.
Appena arrivati ci siamo subito resi conto che il posto è veramente diverso dai comuni luoghi che siamo abituati a frequentare, infatti l’ Oasi di Torre Abate è costituita da una serie di piccoli laghi collegati fra loro da canalette sorvegliati da un imponente torre risalente al 1600, il tutto immerso nella ricca flora e fauna tipica del parco del Delta del Po.


La fauna ittica è costituita da carpe, black bass e da lucci ma il nostro obiettivo sono le carpe che in questo posto sappiamo superare abbondantemente i 10Kg.
Preparato il belly e tutto il necessario per l’uso, abbiamo preparato le canne costituite da una 9 coda 8 e 9 per la 6 galleggianti con finali lunghi circa due metri dello 045 e tipped lungo 50cm dello 035 (il minimo consigliabile )e un imitazione di pane montata su amo da carpe o mare con sistema tipo boiles ( lo yarn deve risultare soffice e separato dall’amo ).


Visto che non vedevamo “schiuse di alcun tipo”, abbiamo deciso di crearcele con l’aiuto del sopracitato “pan vecio”; infatti è di fondamentale importanza pasturare lanciando intere pagnotte per individuare i pesci.
Premesso tutto questo finalmente è iniziata la nostra giornata di pesca e appena entrati in acqua, Carlo lanciata la sua bread fly ancora bella asciutta e galleggiante dice testuali parole “sai che bello se bollaaassss….???” E neanche terminata la frase ha già catturato la sua prima carpa regina di circa 2Kg e per lo più a secca!



Tolto il singolare caso, è importante individuare i pesci osservando il pane che viene mangiato o sentendo il tipico rumore del risucchio che fanno le carpe e lanciare nelle strette vicinanze l’imitazione che non deve affondare più di 30-40cm.
Così facendo io provo ad insidiare un'altra carpa che, caduta nel tranello, si aggancia dando un forte strattone alla mia coda ed iniziando l’ennesimo combattimento, si tratta di un’altra “regina” di circa 3kg.



Bisogna dire che le carpe appena si accorgono di essere state catturate fanno alcune fughe iniziali che se non si sta attenti rischiano di compromettere il finale. (ci è capitato soprattutto le prime volte di perdere i pesci in ferrata, con finale del 0,35 rotto…*8( .).
Dopo circa un paio d’ore di buone catture(carpe regine, a specchi, grossi carassi), intervallate da pause di cessati “risucchi” di pane, mancava “solo” la grandissima preda.
Siamo in attesa di vedere movimenti in superficie, quando io appagato e con fare molto pigro, mi giro e vedo che difronte a Carlo c’è qualcosa di enorme che “spaggnotta”. Non faccio a tempo a dirglielo che sta già ferrando “qualcosa”. Comincia ad indietreggiare con il suo belly con una relativa facilità. Pensiamo che sia piccola e invece dopo circa 1 minuto la belva comincia a “pompare” tenendo in scacco il povero Carlo a bordo del suo ciambellone per + di 20 minuti di tira e molla.


Esausto della situazione decide di portarsi a riva per poter letteralmente “pompare” con i piedi all’asciutto il pesce(operazione da ritenersi fondamentale per evitare di perdere pesci di grosse dimensioni). Infatti il pesce in questione è un amur che superava tranquillamente i 10kg che, mentre in belly risultava essere praticamente indomabile, da riva è stato possibile salparlo regolarmente, permettendo di fare le tradizionali foto di rito e rendendo la giornata degna di una bella e nuova esperienza.



Consigliamo a chiunque volesse pescare in zone “vicine” pesci di ragguardevoli dimensioni di insidiare le carpe che anche, se lontane dalle amate trote, risultano essere paurosamente divertenti.

Per info rivolgersi presso il ristorante-ostello “Oasi di Torre Abate” sita in località Santa Giustina – Mesola FE tel.0533.993947 fax 0533.990254 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.  http://www.oasitorreabate.it/
Oppure rivolgetevi ai ragazzi del fly club Rovigo (Mala in primis) che hanno organizzato e dato consigli al gestore dell’Oasi di T.A. per gestire l’Oasi il più “Fly” possibile (obbligatorio il rilascio di tutto il pescato ad esempio)


Ciao a tutti e buona carpa!!!!!!



Alberto (Faina) e
Carlo Brolati


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