Natalie Santagostino
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- Scritto da Valerio Santagostino (BALBOA)
Valerio “BALBOA” Santagostino pone le sue domande a:
Natalie Santagostino
Classe 2002, laureanda in Biotecnologia, milanese ma con sangue sassone nelle vene, inizia a pescare nei canali olandesi, paese d’origine di sua madre e sugli scogli del mar Ligure. Una volta cresciuta, segue il padre e il fratello nei fiumi del Cadore e della Val Susa…spesso prendendo più di loro.
V: Allora Sig.na Natalie, lei è la prima quota rosa che Pipam intervista. Le donne nella pesca a mosca o comunque legate a questo mondo, sono rare.
N: È un onore per me essere la prima donna intervistata su Pipam. Si, effettivamente ogni volta che vado a pescare con mio padre e mio fratello sono sempre circondata da amici maschi. Ci vorrebbe qualche presenza femminile in questo sport. Anzi, ritengo che la pazienza tipica di noi donne è una caratteristica che in molti pescatori manca…. Basta guardare mio fratello Carlo che tra un pò spacca la canna quando il pesce si slama -:)
V: Ci racconti la genesi di questa sua passione.
N: Mi ricordo che già da piccola mio padre mi portava a pescare in qualche fiumiciattolo vicino a casa. Ho vecchie foto nelle quali avevo forse 4 anni con già una canna da pesca in mano. Questa passione è poi continuata. Al mare, in Liguria, io e mio fratello ci mettevamo sugli scogli verso sera a prendere orate, saraghi, occhiate…Ora con l’università è più difficile andare a fare i weekend di pesca, ma fino a qualche anno fa era tradizione salire in Cadore per 4/5 giorni a pescare non-stop.
Castelli della Loira, 2006…il primo volteggio
Lago Mittag, 2009, un assistente con guadino, uno spettatore silente e ovviamente l’intervistata che pesca!
Fiume Ourthe, Belgio, 2011
V: Perché, secondo lei, la pesca a mosca, nel mondo femminile, non ha mai preso piede cosi tanto in Italia?
N: Probabilmente perché, essendo un hobby che si svolge nella natura, tra ragnetti, bisce, zecche e altri insettini, è visto come qualcosa di selvaggio e magari poco femminile. Ammetto che l’outfit da pescatrice non è uno dei più sexy, ma in cambio si vedono panorami incredibili. Sentirsi circondata dalla natura e l’adrenalina che si ha quando si ferra un pesce sono due aspetti unici della pesca. È vero che bisogna essere un pò sportivi e “wild”, ma tutti potrebbero praticarla. Un consiglio alle donne: mai farsi la semi-permanente alle unghie prima di un’uscita di pesca o tocca tornare il giorno dopo dall’estetista.
La Vallata, Cuggiono, 2012
V: Per il fatto che lei pesca, la prendono un pò in giro?
N: Il contrario! Essendo un hobby principalmente maschile, sono un caso rarissimo. Quando dico di essere una pescatrice a mosca, mi guardano stupiti, in modo positivo. La cosa suscita una grande curiosità tra i miei coetanei. E ne vado molto fiera.
Lago Centro Cadore, 2015
V: L’ha inserito anche in qualche applicazione o curriculum scolastico?
N: Si, assolutamente. Nel mio curriculum, ho inserito negli “sports achievements” la pesca a mosca. Ricordo di averlo anche citato nella mia lettera motivazionale per l’Erasmus. Riporto qui ciò che avevo scritto:
-“Ciò che mi ha anche spinto a questa scelta è stato il fatto che la Norvegia sia un paese poco antropizzato, dove la natura è preponderante e selvaggia. Tra le mie passioni ho anche la pesca a mosca e in questo bel paese scandinavo avrei tantissime opportunità di praticarla e mio padre, appassionato pescatore, ne sarebbe molto fiero”-.
Cordevole, 2017
V: Qual è la disciplina o tecnica di pesca che preferisce?
N: Questa è una bella domanda. Da un lato con la secca si vede benissimo il pesce che abbocca ed è una sensazione unica. La ninfa, però, è la mia specialità. Studiare una correntina o una buca e avere la precisione di mettere esattamente in quel punto la mosca, non è da tutti. Ritengo comunque che bisogna saper fare tutte le tecniche, così da poter affrontare qualsiasi situazione nel fiume.
In Ansiei con il fratello, 2018
V: Come vede la pesca a mosca in Italia nel mondo femminile?
N: Credo che purtroppo rimarrà limitata e che sarà considerata sempre come uno sport maschile. Se magari facessero delle campagne pubblicitarie o dei servizi alla televisione con donne pescatrici, sicuramente diverrebbe più popolare anche tra di noi.
Engadina (CH), 2018
V: Un avvenimento curioso o spiritoso che le è capitato nelle sue uscite di pesca?
N: Avrei tantissimi episodi divertenti da raccontare, ma uno in particolare. Stavo pescando in un laghetto con mio padre e i miei due fratelli, tutti molto piccoli d’età. Io e mio fratello abbiamo sempre avuto questa passione per la pesca, mentre mia sorella maggiore un pò meno. Ricordo che mio padre attrezzò noi due con le sue belle canne e le esche più moderne, etc…mentre mia sorella faceva le collane di margherite. Passavamo le ore lamentandoci sul fatto che prendevamo sempre pesci piccoli finché mia sorella, con una semplice canna di nocciolo, due metri di nylon e un pezzo di pane come esca ha preso una carpa gigantesca. Al tempo, questa cosa mi fece infuriare, ma ora ripenso al famoso detto: “la fortuna del principiante” e rido.
La famosa carpa!
V. Dai, la cosa che le da o le ha dato più fastidio di tutte?
N: Cinque annetti fa, io con mio fratello e mio padre ci trovavamo in Cadore, sull’Ansiei. Essendo due competitivi, io e Carlo ci dividiamo sempre le buche, con mio padre che suddivide il fiume in modo equo. Ricordo che c’era questa meravigliosa buca ed era il mio turno. Poco prima, però, mi si impiglia la mosca ad una pianta. Mio padre, incautamente, ha detto a mio fratello “intanto che noi liberiamo, fai quella buca lì”. Mio fratello, che non perdonerò mai, si avvicina alla mia buca e tac… trota di 45 cm.!
Nonostante fossi già grande, ci rimasi malissimo.
Ansiei 2018
Ansiei 2018
V: Cosa ne pensano i giovani come lei della pesca e qual è il rapporto che avete con l’ambiente?
N: Conosco molti coetanei che pescano in mare, tutti maschi. Credo sia uno sport gradito dai giovani come me, che magari in estate escono con le barche e pescano qualche oretta. Per quanto riguarda l’ambiente, oggigiorno con i social media, siamo più consapevoli dell’attuale situazione ambientale. Proprio per questo, credo che ci sia più attenzione e cura verso la natura.
Piave 2019
V: Il no-kill è accettato e ancor prima è capito dalle nuove generazioni?
N: Parlando con qualche coetaneo, il no-kill non è capito. Tutti pensano che la pesca a mosca, magari avendo in mente la pesca di mare, si basi sul prendere il pesce e ucciderlo. Quello che spiego io è che ormai non c’è più la necessità di pescare per portare da mangiare a casa, come magari qualche decennio addietro. D’altro canto però è anche vero che non si sa esattamente che dolore prova il pesce dopo essere stato bucato con l’amo. Credo sia per questo motivo che molti ritengono che rilasciare il pesce sia un atto crudele.
Sesia, 2011, gara tra bambini
V: Stanno cercando componenti per la prima squadra femminile di flyfishing. Farebbe le gare di pesca?
N: Purtroppo, nonostante il mio animo competitivo, tra università, sport e altre passioni non avrei tempo per allenarmi e partecipare alle gare di pesca.
Oltretutto preferisco pescare con i miei ritmi senza l’ansia di prendere il maggior numero di pesci e fare le cose di fretta.
Ansiei sottodiga, 2019
V: Ha qualche altro hobby?
N: Generalmente mi piacciono un pò tutti gli sport all’aria aperta: corsa, sci, tennis, cavallo…ma il mio sport è stato la pallavolo. Ci ho giocato per 15 anni, nel ruolo di centrale. Ho avuto la fortuna di essere campionessa italiana CSI e di finire la mia carriera nella Fipav, in serie “C”.
Campionati Italiani CSI, 2019
Estati in Olanda
Non ho invece una gran simpatia per il nuoto, al contrario di mio fratello che è un agonista da 12 anni.
Forse perché tendo ad andare a fondo -:)
Come altro hobby posso mettere qualche shooting fotografico, che mi permette di integrare la misera paghetta dei miei genitori.
V: Beh…fanno molto bene i suoi genitori a farle capire il valore dei soldi. A proposito…ha detto shooting…cos’è lo shooting nella pesca a mosca?
N: Non saprei…
Ripa, Val Susa, 2020
V: Ahia…per prendere la sufficienza nell’esamino di cultura generale, le concedo un’altra domandina.
Che differenza c’è tra un terrestrial e un’effimera?
N: Con il termine terrestrial mi verrebbe in mente un’esca di terra, quindi magari vermicelli, formiche, cavallette. Un'effimera invece potrebbe essere un’esca che vive nell’aria, tipo le mosche che schiudono e che si posano sull’acqua…
No-kill della Ripa, 2020
V: Meglio!
V: Un pensiero o un augurio per gli amici di Pipam?
N: Non fate foto ai pesci con le mani tutte protese in avanti che sembrano quelle di Polifemo!-:)
Alta Val Susa, estate 2023
V: Magari i pescatori hanno le mani grandi! -:)
Un’ultima domanda……è fidanzata?
N: Si!
V: Lo sa che tutti i papà sono molto gelosi dei fidanzati delle figlie, e che forse il fatto che essi siano a loro volta pescatori, potrebbe parzialmente fargli accettare il flirt?
N: Tasto dolente. Il mio fidanzato pesca esclusivamente in mare (con birretta in mano nell’attesa) e in una discussione familiare ha osato definire i pescatori a mosca come “pescatori di pozzanghere”. Dopo questa sua uscita non credo che mio padre lo accetterà mai in famiglia.
V: Ahia….ma è gravissimo! Effettivamente non credo che suo padre potrà mai perdonare un’offesa del genere! E come si chiama questo disgraziato! -:)
N: Preferirei non dirlo per proteggerlo dall’ira dei moschisti-:)
Ma non si preoccupi che l’ho già abbondantemente sgridato io!
Piave a Perarolo, 2019, con la più bella trota della sua carriera.