AUT - Temoli estivi - parte 1
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- Scritto da Antonio Napolitano (Flyaenne)
La mia spiccata vocazione verso la pesca a mosca dei predatori (in primis lucci, marmorate e fario), mi porta spesso a tralasciare tutto il resto; non a scartare del tutto ma semplicemente mettere in stand by quel comparto di pesca a mosca più tradizionale, come ad esempio la pesca del TEMOLO.
Da sempre il temolo mi affascina per la sua eleganza, la bellezza delle sue pinne dai colori incredibili e la piena compatibilità con le varie tecniche di approccio pescando sia a secca che a ninfa.
Questo mese di Agosto ha fatto un caldo davvero insopportabile, come tutti i mesi di Agosto che la memoria dei miei 48 anni mi fornisce, per cui decido di partire con mia moglie alla ricerca di un po' di frescura e perché no, anche di qualche bel temolo ⯑.
La destinazione è l’alta Austria e precisamente in quel di Halstatt, un luogo davvero incantevole dove trascorrere una piacevole vacanza, sotto tanti punti di vista.
Hallstatt è un paese di soli 800 abitanti sulle rive dell’omonimo lago, un luogo pittoresco, di cui in lontananza si scorgono le case finemente decorate e ben curate con i fiori colorati sui davanzali che le ornano e impreziosiscono.
Sembra un borgo incantato, ideale per ambientare una bella fiaba, così incredibile da essere nominato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. La ricchezza di Hallstatt la si deve sicuramente alle miniere di sale che risalgono a migliaia di anni fa.
Le attività da poter svolgere sono molte e tutte davvero interessanti: qui trovate (uno dei tanti) vademecum con le varie proposte https://www.austriavienna.info/alta-austria/hallstatt/
Ma veniamo a ciò che più della frescura mi ha attirato in questi luoghi, la pesca del temolo e per farlo ho scelto la Goiserer Traun e la Ischler Traun. In passato ho sempre pescato sulla Traun a Gmunden e quindi per me si tratta di luoghi nuovi dove mettermi alla prova e fare nuove esperienze, quindi mi piace.
Logisticamente sono due tratti di fiume di facile accesso, ben fruibili ma soprattutto con una buona presenza di pesci, nello specifico troviamo trote iridee, trote fario, qualche bel cavedano e soprattutto temoli, temoli belli, temoli grossi !
Decido di iniziare dalla Goiserer Traun e con l’aiuto del drone faccio un po' di scouting per capire la conformazione del fiume e scegliere le zone che mi ispirano maggiormente.
Ho individuato uno spot interessante, con una bella lama di corrente bassa e costante a formare un raschio e infine una buca, tutto molto bello e quindi inizio da li.
Non ci sono insetti in circolazione, per cui la scelta ricade sulla ninfa. Inizio subito a sondare la lama di corrente descritta prima e per farlo scelgo il mio assetto preferito, il New Zealand strike indicator con ciuffettino di lana bianca d’ordinanza, a circa 1,2 mt monto una ninfettina scura con bead silver da 3mm. Ai lanci seguono lunghe passate che, grazie ai mending giusti, riescono a sondare circa 20 m. di corridoio d’acqua. Ad ogni passaggio avverto delle reazioni interessanti, lo strike che va giù per una frazione di secondo e le specchiate sul fondo, tipiche dei pesci che scartano, ma ancora niente.
Forse non sono in pesca come dovrei.
A questo punto aumento la distanza a 1,5-1,6 m. e monto una ninfa leggermente più pesante ma sempre di piccola taglia. Dopo il lancio, al primo passaggio lo strike va giù e arriva la prima cattura, una trota iridea indemoniata, pinnatissima e molto molto forte.
Mi dicono che qui le iridee si riproducono per cui quelle con cui avrò a che fare saranno diverse dalle solite pronta pesca che spesso si vedono in giro. Altro lancio, mending, mending e poi boom altro pesce… altra iridea panciuta e pinnata. Vado avanti così per una mezz’oretta con una decina di iridee a guadino, splendide iridee ma ancora nessun temolo.
Eppure questo è uno spot da temoli, ne sono certo al 100 %, per cui devo cambiare ancora qualcosa.
Forse dovrei aggiungere maggiore precisione e sensibilità all’approccio per cui decido di cambiare e passare alla ninfa in HS. Monto uno spezzone di bicolor, allungo il tippet che mantengo del diametro dello 0,12 e lego ancora una volta una piccola ninfa su amo del 16 e bead da 3mm. Mi rendo subito conto di pescare in maniera diversa, il mio bicolor disegna passo passo ciò che accade sotto, le passate sono perfette sia in termini di dragaggio che profondità alla quale lavora la ninfa e in effetti arriva subito il primo temolo! Non è un pesce gigantesco ma quanto basta per ammirarne la bellezza e la forza; in effetti la lotta non è scontata e prima di entrare nel guadino ci ha messo un po'.
Dopo un paio di foto veloci lo lascio tornare via, sul fondo della bellissima lama di corrente che continua ad ispirarmi positivamente e so che oggi mi regalerà parecchie emozioni.
Il tratto in cui sto pescando si snoda per circa un centinaio di metri, creando diverse situazioni di pesca: c’è acqua bassa e leggermente mossa, ideale per una pesca in caccia, c’è un raschio importante, molto ampio, largo quasi 20 m. dove vedo posizionate parecchie sagome in movimento, subito sotto lo scalino una bella buca alla fine della quale si trova la lunga lama sulla quale sto concentrando la mia azione di pesca già da un paio d’ore. Vado avanti con lo stesso set-up e le catture di temoli si susseguono, alcuni si slamano altri non faccio in tempo a ferrarli perché mordono e lasciano la ninfa repentinamente.
Insomma, la situazione inizia a farsi interessante e vado avanti così.
Sono abbastanza soddisfatto ma sto pensando che per avere a che fare con i temoli grossi (over 50) dovrei curare meglio i particolari di ciò che sto facendo.
Ad esempio potrei provare a ridurre ulteriormente il dragaggio della ninfa evitando richiami o saltelli lasciandole una deriva liscia, il più naturale possibile, concedendo solo il classico sollevamento a fine passata ma sempre molto soft, senza scatti. C’è molta pressione di pesca e i pesci sono abituati a vedere passare moltissimi artificiali tanto da poterne riconoscerne la marca o la mano del costruttore, per questo devo fare tutto alla perfezione o almeno ci devo provare.
Altro cambio della ninfa: decido di giocarmi un jolly che spesso mi ha reso vincente nei confronti dei temoli big e sospettosi, il SJW classico, di colore rosso e bead da 3mm gold.
Sto utilizzando una canna da 9’ per coda 5 e probabilmente una 10’ o addirittura una 11’ mi permetterebbe di applicare meglio questa tecnica ma resto della convinzione di pescare con una all round e cambiare tecnica senza dover cambiare canna e switchare tra la ninfa, la secca e lo streamer semplicemente modificando il finale. Comunque per recuperare quei 30-40 cm che mancano alla mia canna, faccio semplicemente un passettino in avanti e sono in pesca allo stesso modo ;-)
Dopo gli ultimi aggiustamenti mi rimetto all’opera e bastano un paio di passate per vedere il finale inchiodarsi letteralmente e dopo la ferrata ho la netta sensazione di aver preso il fondo.
Poco dopo il fondo inizia a ballare e con la canna tutta piegata mi rendo conto di aver allamato un grosso pesce. Combatte con forza ma resta sul fondo nella stessa zona, senza fughe o salti; provo a forzarlo verso la superficie ma non vuole saperne di farsi sollevare, per adesso comanda lui e lo lascio fare, anche perché ho il tippet dello 0,12 e non posso fare altro che mantenere la tensione e attendere la sua prossima mossa.
Ad un certo punto parte verso la superficie ed effettua 3-4 salti che onestamente mi fanno pensare al peggio, temo infatti si possa slamare o addirittura che possa rompere. Continuo a tenerlo sotto controllo, ormai ha mollato la presa e il braccio di ferro questa volta è dalla mia parte, devo solo trovare il momento giusto per guadinarlo, momento che arriva dopo un altro salto e una piega incredibile della canna per portarlo fuori dalla corrente, verso l’acqua lenta e bassa, ed è li che finalmente entra nel guadino.
Evvai ce l’ho fatta ! E’ un super temolo, intorno ai 53-54 cm con dei colori e delle pinne di una bellezza disarmante, davvero un bel pesce. Entrambi abbiamo bisogno di un attimo per riprenderci, lui nel guadino immerso totalmente in acqua a respirare, io seduto di fianco, ad ammirarlo in tutto il suo splendore. Dopo alcune foto lo lascio tornare a casa dandogli un’ultima leggera carezza a sfiorandogli la pinna per l’ultima volta.
Cambio zona e facendo tesoro degli elementi che mi hanno portato gli ultimi risultati, continuo con lo stesso approccio e continuano anche le catture sia di temoli che di trote.
Sto trascorrendo delle ore davvero piacevoli su questo fiume, il tutto in un contesto fatto di acqua cristallina, prati verdi, boschi e zone abitate composte da case e villette curate nei particolari come se fossero in competizione tra loro con lo scopo di fare bella figura nei confronti del fiume e di noi pescatori
Oltretutto le persone, probabilmente i proprietari, che ho incontrato durante gli spostamenti sono gentili e sorridenti.
Nel frattempo mi sono spostato di circa 200 m. e mentre cammino, noto, in controluce, un paio di bollate.
A quel punto non faccio altro che togliere la ninfa e montare una piccola parachute dal corpo nero che provo subito posizionandomi leggermente a monte rispetto alla strike zone.
Sono bollate di iridee che come al solito si rivelano sospettosissime e selettive sulla secca per cui ho dovuto aggiustare bene il tiro prima di riuscire a catturarle. Più in basso vedo un’altra bollata ma questa volta lo stile è diverso, potrebbe essere un temolo, poi guardo meglio e arriva la conferma, è un bel temolo che bolla partendo da fondo e salendo a candela verso la superficie, un classico.
Lascio la stessa mosca ma allungo il finale perché c’è una corrente bella larga da scavalcare e vorrei proporre una passata il più coerente possibile rispetto agli insetti veri che scendono verso valle. Al primo lancio il pesce sale e prende la mosca ! Altro temolo bello, da fotografare, da ricordare, temolo che ringrazio e saluto lasciandolo uscire da solo dal guadino.
Lui se ne va scodinzolando lentamente come se conoscesse la strada e sapesse già che lo avrei rilasciato.
Cambio di nuovo zona spostandomi a valle di circa 1km e arriveranno altri temoli e altre trote iridee sia a secca che a ninfa a riempire un’esperienza di pesca davvero densa di emozioni e soddisfazioni.
La giornata di oggi e questo splendido fiume, mi hanno regalato abbastanza, ed è giunto il momento di uscire dall’acqua e raggiungere mia moglie che, nel frattempo, ha prenotato un tavolo alla Steegwirt Gasthaus (che si trova praticamente sul fiume) e goderci insieme la birra e la cena con il sottofondo dello scorrere del fiume, la Traun, per un finale praticamente perfetto.
FOTO 24
La Goiserer Traun nasce dal lago di Halstatt e si snoda per circa 4 km fino al Bad Goisern
La stagione va dal 1 Gennaio fino al 28 Febbraio e dal 16 Marzo al 31 Dicembre
Il costo del permesso giornaliero è di € 100,00 ed è reperibile presso :
Gasthaus Steegwirt, 4822 Bad Goisern, Au 12 Tel: 0043 (0) 6135- 8302
Jagd und Fischerei Franz Struger, 4822 Bad Goisern, Tel: 0043 (0) 6135-8326
Per ulteriori info :HURCH FlyFishing Salzburg: 0043 (0) 662 - 83 44 27 oder Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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