JPN - Viaggio in Giappone
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- Scritto da Guido Scala
Photos:: Davide Zarlenga e Guido Scala
L’idea di questo viaggio risale a quasi un anno fa. Con l’amico Davide Zarlenga, decidiamo che si può fare e a dicembre 2022 acquistiamo i biglietti aerei.
Man mano che passano i mesi l’eccitazione, ma anche la tensione salgono. Eccitazione perché pescare a Tenkara nella patria di questa antica tecnica è un’emozione. Tensione perché il Giappone, benché sempre descritto come un paese accogliente e gentile, è dall’altra parte del modo e soprattutto ha una lingua e una scrittura a noi totalmente sconosciute e indecifrabili.
E comunque, il fatidico giorno arriva e le 14 ore di volo da Roma a Tokyo non sono neanche così pesanti come sembrano.
Day 1
Atterriamo a Tokyo in tarda mattinata e sbrighiamo, senza troppi problemi, le pratiche per il ritiro della saponetta Internet e l’auto a noleggio. Cambiamo anche un po’ di euro in yen perché in molti posti, soprattutto nei paesi e nelle piccole città non sempre accettano la carta di credito.
Partiamo nel primo pomeriggio verso la prima tappa del nostro viaggio. Il lago Kawaguchi, dal quale si gode di una splendida vista del Monte Fuji.
Qui il primo shock !
Fuji-san è immenso… non ci si rende conto, ma quando ce lo si trova davanti ha un’imponenza incredibile. Sarà perché è un vulcano, sarà per la sua forma perfetta di montagna (quella che si disegna da bambini), sarà perché è l’unica montagna così alta ed è circondata da colline molto più basse, ma da proprio l’idea di essere sopra di noi che ci guarda e ci protegge.
Proseguiamo la rod map che è stata studiata per mesi da Davide nei minimi dettagli, seguendo preziose indicazioni dateci da Uberto Calligarich e Ryuta Okano, e valutando luoghi, strade e hotel.
Per dormire ci fermiamo a Chino nella prefettura di Nagano, in un Hotel gestito da due simpatiche giovani sorelle intorno all’ottantina, le quali ovviamente non parlano una parola di inglese.
Dopo che a mezzogiorno abbiamo pranzato velocemente in un Family Mart, con cibo da asporto, la sera ci meritiamo una cena degna del posto dove siamo e quindi scegliamo un locale dove fanno solo Udon fatta in casa al momento, e condita con qualsiasi cosa. Noi da buoni italiani scegliamo la porzione Big che costa 7 euro, ma è quasi un litro di udon e fatichiamo a finirla.
Day 2
La mattina, colazione ad un Mr. Donuts e via verso Matsumoto (sempre prefettura di Nagano) alla volta di un grande magazzino di articoli outdoor per fare scorta di attrezzatura per il viaggio. I prezzi sono buoni ma non bassissimi, e ci sono anche articoli per la pesca e qualcosa da Tenkara.
Fatta la scorta, raggiungiamo la nostro primo stream di pesca. Okuhida, fiume Gamada. Il fiume non è larghissimo e neanche velocissimo, piccole buche e raschi si alternano a delle basse briglie tutte con la scala di rimonta centrale. E’ un tratto no-kill dove prendiamo iridee probabilmente native, non enormi ma bellissime, Davide prende anche un’Amago, una trota non facile da pescare perché molto scaltra.
Quasi tutti i pesci li prendiamo con kebari di colore giallo nei diversi montaggi, futsu, jun e sakasa.
Gli unici 2 pescatori che incontriamo, pescano a mosca secca all’inglese. Durante il viaggio praticamente tutti i pescatori che abbiamo incontrato pescavano a spinning o a mosca, queste sono le due tecniche che vanno per la maggiore nelle acque interne, purtroppo di tenkarashi ne abbiamo incontrato davvero pochi.
Dopo 3 ore di pesca, affaticati anche dal fuso orario, risaliamo in macchina alla volta di Takayama (prefettura di Gifu), la città che ci ospiterà per 5 giorni.
Day 3
Sveglia ore 9, pioggia battente, non si può pescare. Si decide si andare a trovare il maestro Masami Sakakibara e il negozio del Maestro Hisanobu Hirata a Gujo.
Andiamo prima da Hirata e scopriamo un negozio fantastico, piccolissimo ma con tutto quello che serve. Lui è una bella persona, disponibile e simpatica. Ci fa vedere che è citato nel libro di Galhardo di Tenkara USA e su articolo di giornale perché ha vinto una gara di pesca. Hirata è anche protagonista di alcuni video su YouTube, tra cui un episodio di Tenkara in Focus di Pearson e Gaskell. Ci mostra alcune sue mosche, sono tutte futzu con il corpo sempre beige e con diverse piume di gallo.
E poi ci fa vedere il top !!!
Kebari con pelle di serpente (vipera giapponese - mamushi) estasiati guardiamo le kebari, sono tutte futzu con uno spot rosso in coda, il corpo in pelle di serpente e le hackle di gallo grizzly. Siamo senza parole, ci spiega che la pelle di vipera riflette la luce in modo tale da essere molto attraente per le trote e quindi è molto più catturante.
E’ una grande persona e lo si capisce dalla sua semplicità, lo si vede anche dalla sua postazione dalla quale sforna una kebari dietro l’altra. E’ essenziale, con solo quello che serve, niente di più, niente di superfluo.
Il maestro ci mostra anche (davanti al negozio) il suo lancio e il suo recupero. Mentre recupera la kebari, applica una specie di rotazione che da un movimento molto particolare.
Dopo i saluti ci avviamo verso Itoshiro per incontrare il Maestro Sakakibara. La valle dell'Itoshiro è stupenda, è una valle turistica con impianti di risalita e piste da sci, con boschi rigogliosissimi, poche case e soprattutto un sacco di torrenti.
Masami e sua moglie Kyoko ci accolgono con grande gentilezza. Li avevo conosciuti un mese prima a Monaco all’EWF e al Raduno Nazionale Tenkara quando furono ospiti in Valsesia.
Ci offrono un ottimo tè e ci raccontano un po' di loro. Masami ci invita a pescare con lui mercoledì e ne siamo entusiasti.
Rientriamo a Takayama affamati, alla ricerca di un posto dove mangiare, che troviamo facilmente e nel quale mangio delle palline fritte ripiene di polpo, della radice di loto fritta e un omelette… un altro mondo!
Day 4
La pioggia incessante del giorno prima ha notevolmente ingrossato tutti i fiumi. Anche la nostra destinazione per quel giorno è impescabile. La parte alta del fiume Gamada (dove eravamo stati 2 giorni prima) è un torrente impetuoso e marrone, decisamente non praticabile.
Decidiamo in fretta di anticipare una delle tappe previste per i giorni successivi e ci spostiamo a Shirakawa per visitare l’antico omonimo villaggio. La visita a villaggio dura un paio d’ore, ma il nostro interesse è rivolto al fiume che scorre in paese perché è stranamente pulito e pescabile.
Non ci pensiamo due volte e scendiamo al fiume.
Il fiume Shō nasce e scorre per una buona parte del suo percorso nella prefettura di Gifu, per poi sfociare nella baya di Toyama nell’omonima prefettura. Nella zona di Shirakawa è ormai un fiume di medie dimensioni ed è caratterizzato da buche e lame piuttosto grandi intervallate da raschi non molto lunghi. E’ una fiume ideale per lo spinning e tra l’altro trovo per terra sulla riva alcuni minnow probabilmente caduti dalla scatola di qualche pescatore.
Lo Shogawa pare sia l’unico pescabile oggi e quindi ci proviamo. Il pesce è presente in gran numero, soprattutto Yamame, non c’è modo di insidiare le grandi pezzature sicuramente presenti nelle buche profonde e ci divertiamo a prendere gli esemplari più piccoli che attendono il cibo a fine lama.
Una giornata che pensavamo fosse “sprecata” si è trasformata invece in un bel pomeriggio divertente.
Rientriamo a Takayama, questa sera ci aspetta del manzo di Hida con cipolle e l’immancabile riso.
Day 5
Alle 9 siamo all’Osugi Lodge di Masami e Kyoko. Alle 9.05 Masami è già salito sulla nostra macchina, al posto di guida, pronto a portarci al fiume.
Ci porta nella parte alta del fiume Itoshiro. L’Itoshiro è un affluente di un altro importante fiume, lo Kuzuryū che nasce nella zona di Gujō e attraversa tutta la prefettura di Fukui prima di sfociare nel mare del Giappone a Sakai.
In quella zona l’Itoshiro è caratterizzato da sassoni, buchette, correntine, insomma un tipico corso a carattere torrentizio. Questa è la patria della Tenkara, il fiume ideale. Qui Masami da il meglio di se il “demone” (Oni) Masami esce fuori in tutta la sua potenza.
Non è facile descrivere il modo di pescare del Maestro, il suo approccio all’acqua è basato sull’essenzialità. Essenziale perché non fa niente di inutile, superfluo. I suoi movimenti sono precisi e i suoi attacchi sono efficacissimi. Non fa mai più di 5-6 lanci nello stesso spot e con gli occhi e la mente è già allo spot successivo, in una sequenza di attacchi continui e micidiali.
La percentuale di cattura è altissima, ho calcolato che su 10 spot, mediamente in 8 prendeva almeno un pesce (capitava sovente che ne prendesse anche di più).
Guardarlo pescare è stato incredibile, eravamo tutti impietriti, a bocca aperta, rapiti da quella semplice perfezione e dal suo muoversi nel fiume con agilità, precisione e velocità come solo un capriolo, un camoscio o un uccello può avere.
Di pesce ce n’è, e anche in grande quantità. Principalmente Iwana (salmerino) ma anche alcune Yamame (trote). La taglia non è elevatissima ma a Tenkara, non andando con l’esca a scandagliare il fondo come con altre tecniche, quando c’è tanto pesce nativo, diventa difficile prendere pesci di taglia.
Per mezzogiorno è prevista una pausa pranzo e torniamo quindi all’Osugi Lodge dove Kyoko ci ha preparato un lauto e squisito pranzo.
Il pomeriggio ritorniamo sull’Itoshiro un po’ più a monte. La situazione è praticamente la stessa la morfologia del torrente è identica a prima. Ci abbiamo fatto un po’ la mano e quindi le catture arrivano, ma comunque niente confronto a quelle del Maestro che sono mediamente 10 volte tanto.
Alla fine della giornata siamo stremati mentre Masami sembra fresco come una rosa, che fisico !
Torniamo all’Osugi Lodge e ci diamo appuntamento a domani a Shokawa sul fiume Shō
Day 6
Appuntamento alle 9 con Masami e Kyoko a Sokawa per acquistare i permessi di pesca. Masami ci porta sul fiume Ishiki un affluente del Shō. Anche questo fiume ha carattere torrentizio, ma diverso dall’Itoshiro di ieri. E’ più largo e con buche meno profonde e più grandi. C’è poca acqua ma di pesce ce n’è tanto, Iwana e Yamame.
Anche qui come sull’Itoshiro ci sono moltissimi insetti, in prevalenza tricotteri e poche effimere.
Non per niente le kebari che Masami usa a galla sono un corpo in dubbing vaporoso e un ciuffo di cervo sulla schiena (tipo sedge), quando vuole “scendere” invece, usa molto le sue Oni con hackle morbide che assomigliano a pupe.
Masami e Kyoko ci portano a pranzare in un ristorante dove si mangia seduti per terra e io e Davide facciamo moooolta fatica.
Ritorniamo sullo stesso torrente, un po' più a monte. Lungo il tragitto per arrivarci ci attraversano la strada 2 scimmie. Masami ci dice che ce ne sono molte ed è facile incontrarle.
L’ambiente come al solito è fantastico, il torrente scorre nel bosco ed è bellissimo, una pace immensa, nessun rumore solo il suono dei campanelli che Masami e Davide hanno appeso alla cintura per tenere lontani gli orsi.
Qui viene fuori la filosofia della Tenkara, l’immergersi dell’ambiente, diventare tutt’uno con esso. Trovare l’essenzialità e nello stesso tempo scoprire la grande complessità e potenza della natura.
Le catture non sono più la cosa importante, diventa importante esserci, vivere quei momenti in quello stato mentale, cogliere la bellezza della situazione e uscirne più ricchi di spirito.
Tutte le nozioni tecniche e i trucchi, comunque importanti che ho imparato da Masami non sono niente confronto a quello che il Maestro mi ha insegnato e cioè che la Tenkara è dentro di noi e che bisogna viverla.
La sera ci ritroviamo ancora con Masami e Kyoko ed è prevista una cena a base di carne in un ristorante gestito da un conoscente di Ryuta Okano.
Ryuta prima di partire mi ha consegnato la stampa ricordo dell’anniversario del gemellaggio Tenkara-Valsesiana, che aveva preparato in occasione del recente Raduno Nazionale Tenkara, e mi ha chiesto di portarla in regalo al proprietario del ristorante.
Il Ristorante si chiama guarda caso Tenkara e il proprietario Ikutaro Wada è guarda caso un allievo del Maestro Hirata. La carne è squisita e il ristorante è pieno di riferimenti alla pesca tra cui due canne da Tenkara in bamboo di 90 anni fa.
Ikutaro è un pescatore e ultimamente pesca a spinning, ci porta nel suo laboratorio, nel quale costruisce dei fantastici minnow in balsa. Ci racconta di come la pesca sia cambiata negli anni e come ormai le nuove generazioni scelgano lo spinning o la pesca a mosca come tecnica. La Tenkara ormai è una pesca che tenderà a sparire perché poco praticata.
Si è fatto tardi e la stanchezza si fa sentire. Salutiamo Ikutaro e salutiamo in un grande abbraccio Masami e Kyoko che ci hanno davvero fatto vivere 2 giorni indimenticabili. L’appuntamento con loro sarà probabilmente l’anno prossimo, l’idea è quella di organizzare una serie di incontri formativi con il Maestro qui in Italia, vedremo !
Day 7-8
Negli ultimi 2 giorni ci siamo dedicati alla visita di Tokyo e quindi non vi tedierò con racconti sui panda, sugli enormi megastore, su folle immense ordinate e silenziose, su incroci super affollati e ristoranti con cibi improponibili e altri con cibi deliziosi.
E’ stato un viaggio emozionante, entusiasmante. Ringrazio l’amico Davide per essere stato un ottimo, paziente e fidato compagno di viaggio, senza di lui questa cosa non ci sarebbe stata.
Un grande ringraziamento a Masami e Kyoko per tutto quello che hanno fatto per noi.
E un grazie anche a Uberto Calligarich e Ryuta Okano per i loro suggerimenti.
Questo viaggio rimarrà nel mio cuore, come lo rimarrà il Giappone, un grande paese, paesaggi spettacolari e un popolo la cui gentilezza e ospitalità lo rende davvero speciale.
© PIPAM.it