Nayat, questo (s)conosciuto
Testo e foto di Pierangelo Canton
Alcune pezze di Nayat di vario colore.
Chi segue le tendenze in tema di costruzione di grandi streamer dei nostri colleghi del Nord Europa, ma anche di alcuni nostri connazionali, avrà di certo notato che, assieme a bucktail e flashabou, c’è un altro materiale che si sta imponendo prepotentemente nella maggior parte dei dressing: il Nayat, conosciuto anche come Snow Runner.
Non è di certo un materiale nuovo, giacché è conosciuto da tempo, soprattutto dai costruttori di mosche da salmone, ma sta sicuramente vivendo una nuova auge, grazie al crescente interesse per la pesca del luccio a mosca.
Come vedremo, è un materiale molto versatile che, per le sue caratteristiche, si adatta perfettamente a essere utilizzato in un’ampia gamma di artificiali, sia per acqua dolce, sia per acqua salata.
Vediamone assieme alcune delle caratteristiche principali e alcuni dei suoi utilizzi.
Origine
Ci sono informazioni discordanti e poco chiare riguardo all’animale dal quale si ricava questo pelo.
Nelle descrizioni all’interno dei siti dei vari venditori si trova un po’ di tutto, il che fa pensare che siano proprio questi a non voler entrare troppo nei dettagli sull’origine di questo materiale. Alcuni lo fanno coincidere con l’Icelandic Sheep (pecora islandese), altri con tipi diversi di pecore a pelo lungo, altri ancora rimangono sul vago; il dato su cui la maggior parte sembra essere d’accordo è che si tratti di una specie poco comune di pecora da allevamento.
Lasciando da parte ulteriori congetture, quello che interessa a noi costruttori di streamer è che si tratta di un materiale naturale con caratteristiche molto interessanti.
Vediamone alcune.
Descrizione e caratteristiche
Fibre lunghe: una delle caratteristiche che sicuramente spicca di questo materiale e che lo rende ottimale per la costruzione di grandi streamer sono le sue fibre estremamente lunghe.
In base alla qualità della pezza, troveremo fibre che vanno dai 13 ai 15 cm, fino a raggiungere i 20 cm nelle pezze di qualità.
La lunghezza delle fibre di un pezza di qualità.
Mobilità: nonostante a prima vista le fibre possano sembrare rigide, in acqua prendono vita, dando agli artificiali un movimento molto sinuoso e accattivante.
Brillantezza: le fibre sono dotate di una brillantezza naturale che, a differenza di molti altri materiali, non si opacizza quando bagnata, lasciando all’artificiale una certa luminosità anche durante le fasi di pesca.
Volume e silhouette: pur essendo più rigide e diritte rispetto ad altri materiali della stessa categoria (come, appunto, l’Icelandic Sheep, o altri materiali naturali a fibra lunga ricavati da animali nordici), le fibre sono dotate di una leggera ondulatura, caratteristica che conferisce loro un buon volume naturale, che si mantiene tale anche in acqua. Se a questo aggiungiamo che in una stessa pezza le fibre hanno lunghezze diverse e che vicino alla base è presente un folto sottopelo, avremo un materiale che ci permette di ottenere in modo semplice quella conicità che tanto cerchiamo nelle grandi mosche da luccio.
Fibre non direzionali: a differenza di quanto si possa credere, le fibre più lunghe del Nayat mantengono lo stesso diametro dalla radice fino alla punta. Questo ci permette di utilizzarne anche sezioni più corte per realizzare montaggi in stile hollow o EP, per la costruzione di brush, o come supporto per ottenere corpi voluminosi senza necessità di usare altri materiali di supporto.
Utilizzabile quasi al 100%: un dettaglio non trascurabile è il fatto che di una pezza di Nayat si butta via ben poco. Date le caratteristiche delle sue fibre, si possono utilizzare nella loro interezza, inclusi i ritagli e il sottopelo, ottimo da solo, per fare da base ad altri materiali o alle fibre più lunghe, e utilizzabile come dubbing.
Usi
Di seguito vediamo assieme alcuni degli utilizzi principali del Nayat. Per le sue caratteristiche, è un materiale molto versatile e si adatta a diverse tecniche di montaggio.
Fibre intere: come abbiamo detto, una delle caratteristiche del Nayat sono le sue fibre estremamente lunghe. Si usano nella costruzione di streamer da luccio, dove servono lunghezza, volume e silhouette. Nello streamer qui sotto, i primi due strati (coda e sezione centrale del corpo) sono fatti con fibre intere di Nayat, lunghe e intermedie, pulite solo del sottopelo.
Amo: 4/0
Coda: bucktail, Nayat, Flashabou
Corpo: bucktail, Nayat, Flashabou
Testa: bucktail, Flashabou, Senyo Laser Dub, Monster Dubbing
Occhi: 10 mm
Frazioni di fibre: nella costruzione di streamer di dimensioni più ridotte, o per la costruzione di frazioni di corpo o di teste, possiamo usare frazioni di fibre più corte, tagliate in base alla lunghezza di cui abbiamo bisogno. In questo caso, dovremo fare attenzione a sfalsare bene le fibre, in modo tale da mantenerne la conicità e la silhouette. Con questo tipo di montaggio, possiamo approfittare per mescolare il Nayat con altre fibre brillanti, quali flash, Ripple Hair Fiber, Angel Hair… .
Lo streamer qui sotto è costruito interamente in Nayat, intervallato da fibre di Angel Hair.
Amo: 1/0
Coda: Nayat, Angel Hair
Corpo: Nayat, Angel Hair
Occhi: 5 mm
Sottopelo: nonostante molti costruttori scartino il sottopelo del Nayat, questo può essere utilizzato in diversi modi, ad esempio come dubbing, come supporto per dare volume ad altre fibre o per diverse parti di streamer.
Lo streamer qui sotto è costruito interamente con sottopelo di Nayat.
Amo: 1
Coda: sottopelo di Nayat
Corpo: sottopelo di Nayat rasato
Occhi: 5 mm
Brush: un altro impiego forse meno comune, ma comunque molto efficace, è la costruzione di dubbing brush. Qui le possibilità son pressoché infinite: si possono usare le fibre intere oppure tagliate in base all’artificiale che andremo a costruire; da solo, con altri materiali di supporto, con flash di vario tipo. Sta alla fantasia del fly tyer trovare la combinazione che più si adatta alle proprie necessità.