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La fiducia negli artificiali

24 Marzo 2023


(Grouse di Davie McPhail)

La fiducia negli artificiali
 
Stralcio da “Practical Fly Fishing”di “Arundo” John Beever, 
riedito a cura di W.C. Collingwood nel 1893
traduzione di Paolo Canova
 
La maggioranza dei pescatori non ha fiducia nelle proprie mosche, quando si trova al di fuori delle proprie acque. Può capitare che viaggino per centinaia di chilometri per giungere un fiume e vedere poi una mezza dozzina di mosche diverse al posto di quelle che sono abituati a vedere sulle acque di casa alla stessa epoca. 
Ebbene costoro invece di iniziare la pesca con fiducia che fanno? Si rivolgono a qualche sarto o ciabattino (ndr.: ovvero coloro che a quei tempi abitualmente costruivano per mestiere anche gli artificiali) o ad un ammuffito keep-river, che poi dice loro che nelle scatole non hanno alcun modello valido. 
Quindi il tizio aggiunge che può vendere loro qualcuna di quelle che veramente funzionano. E di solito il pescatore cade nella trappola.
Un gentiluomo che si trovava nell'estate del 1823 a Selkirk, chiese in giro per ottenere una guida di pesca per il St. Mary's Loch (ndr.: un grande lago scozzese). Fu indirizzato a John Redhead, del Northumberland, che abitava in città, costruiva canne, code e mosche e pescava e vendeva il pesce.
Una mattina pescarono tre o quattro ore invano, racimolando ciascuno solo un piccolo pesce. Andarono allora al cimitero di Covernantes, sulla collina, a consumare uno spuntino che, sebbene casalingo, fu accompagnato da un eccellente appetito. 
In lontananza si vedeva un bel ponte in pietra, e ne scaturì un discorso:
Gentleman (G)- “Che ponte è quello?”-
Redhead (R)- “Quello sul Meggat”-
G -“Cos’è il Meggat?”-
R -“Il principale immissario del lago”-
G-“Andiamo lì!”-
Era un bel pomeriggio del mese di giugno, i livelli erano alti e il pesce stava bollando sulle Middle-dun. I cestini si stavano rapidamente riempendo sino a che le Middle-dun cessarono di scendere con la corrente e nessun pesce poté più essere catturato.
Il Gentleman, sedendosi su un sasso, disse -“Tenterò con una Grouse”-
R-“No, Sir”-
G-“Perché no? Nelle attuali condizioni dovrebbe essere la miglior mosca”-
R-“Non la userei, Sir”-
G-“Tenterò comunque”-
R-“Ho visto spesso gentiluomini inglesi usarla e non prendere nulla”-
G-“Eccole qua, appena fatte, debbo dare loro una chance e a noi non può andare peggio di come va ora”-
R-“E' possibile in Inghilterra ma qui, vi dico, non hanno effetto, è come se buttaste in acqua il vostro cappello”-
Il Gentleman si mosse dal suo scranno in pietra, lanciò e tirò fuori un bel pesce e slamandolo disse molto quietamente: -“Grouse!”-
Ne agganciò un altro: -“Grouse!”-
Ne prese altri quattordici, per un totale di sedici pesci in successione, tutti con la Grouse sebbene possedesse anche altri modelli e ogni volta pronunciava il monosillabo “Grouse”.
Redhead allora si avvicinò e con la mano al berretto, con deferenza, chiese:
-“Sir, potreste cortesemente darmi una di quelle mosche?”-
Il Gentleman gliene diede due.
 
La Grouse è l'imitazione di un coleottero, valida da metà maggio a metà giugno, in tutte le acque.
Ami: 1, 2, 3; hackle: una piuma punteggiata di scuro dal retro del maschio di una pernice bianca scozzese; seta arancio; corpo in herl di pavone color rame.

Valerio BALBOA Santagostino
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