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Pesci e dolore

Buongiorno,

Vi scrivo nella speranza che possiate rispondere a un mio quesito, per quanto "strano" possa apparire.
Vorrei sapere se i "pesci" di cui comunemente l'uomo si ciba, possiedono un sistema nervoso centrale sviluppato quanto basta a provare dolore, paura, ecc.
Ve lo domando perchè, con mio immenso dispiacere, sono costretta a modificare il mio regime alimentare vegetariano. E, nel consumare "carne", vorrei limitare quanto più la sofferenza altrui. Sapreste indicarmi una specie di pesce con un sistema nervoso "elementare", incapace di provare dolore? (mi scuso per i termini inappropriati)
Spero davvero che Vogliate rispondermi, mi fareste un grandissimo piacere.
Cordiali saluti

I. G.

Gentile sig.ra Irene,

in effetti un quesito simile è insolito, sebbene anche nel mondo della pesca queste questioni siano spesso dibattute, anche se per motivi differenti. 
Dunque, proverò a darle alcune indicazioni che possano chiarirle la situazione. 
I pesci hanno un sistema nervoso centrale ovviamente meno sviluppato rispetto ad altre classi animali. la percezione del dolore nei pesci c'è, è inutile negarlo, ma sicuramente non può paragonare l'intensità del dolore che può provare ad esempio un mammifero, con il dolore che prova un qualsiasi pesce. È necessario comunque distinguere il dolore fisico definito causato da uno stimolo esterno nocivo dal dolore “mentale”, identificato comunemente come paura, ansia, stress. 
Il sistema nervoso centrale dei pesci non è molto sviluppato (spesso è poco più di un ganglio e non si differenzia in lobi con funzioni molto specifiche), non potrebbe supportare un sistema periferico di recettori troppo capillare, quindi le "terminazioni nervose" che ha un pesce, sono molto meno "fitte" rispetto al mammifero che abbiamo preso ad esempio, e di conseguenza la percezione del dolore dovrebbe essere inferiore. 
Alcuni studi condotti su alcune specie di pesci (come gli squali e le razze), riportano di una mancanza di reazioni a stimoli nocivi, mentre altri studi, relativi ad altre specie ittiche (nello specifico la trota iridea, quella che comunemente si trova nei banchi del pesce) invece evidenziano che le stesse percepiscono il dolore fisico inflitto da stimoli nocivi. 
Per quanto riguarda il dolore psicologico invece, il discorso è complesso. Nei vertebrati più evoluti, e nello specifico nei mammiferi, il cervello è provvisto di neocorteccia, che è la parte dell’encefalo che è deputata a “interpretare” gli stimoli esterni, per esempio in sensazioni di paura e sofferenza psicologica. Nei pesci la neocorteccia manca, quindi secondo alcuni autori i pesci non sono in grado di elaborare sensazioni del genere. Secondo altri invece, pur mancando di questa parte di cervello, il sistema nervoso centrale dei pesci si è sviluppato comunque per altre vie, e non si esclude che in una qualche maniera possano provare sensazioni come quelle descritte. La questione è tutt’ora aperta, e non è possibile dare indicazioni inconfutabili su questo particolare aspetto. 
Se suo malgrado dovesse integrare la sua dieta con animali, allora più che scegliere l'animale che potenzialmente ha una percezione del dolore inferiore, personalmente penserei invece a quell'animale la cui qualità della vita sia stata migliore, e che viene "convertito" in cibo nel modo più incruento e veloce possibile. personalmente ritengo che la soppressione rapida di un qualsiasi capo di bestiame allevato bene sia da valutare in modo più positivo rispetto alla soppressione magari non efficiente di un animale che già ha avuto una vita "disagiata" (come certi allevamenti intensivi). Se dovessi azzardare una risposta più specifica alla sua domanda, e le dovessi indicare alcuni animali papabili, le indicherei crostacei e molluschi (non i cefalopodi come il polpo però), che possono garantire un apporto proteico animale ed al contempo sono tra quelli con il sistema nervoso meno sviluppato. Tra i pesci potrebbe scegliere quelle specie che hanno un ciclo vitale breve. 
Posso capire poi che certe questioni morali e/o emozionali spesso non sono negoziabili. 
Spero di averle in qualche modo chiarito la situazione.
Marco Riva (Marble)