USA - Snook nelle tenebre
- Dettagli
- Categoria principale: Fly Fishing Magazine
- Categoria: Avventure di pesca
- Scritto da Alberto Galeazzo (Faina)
Aprile 2011
Snook nelle tenebre
Robot-Snook
Word di Alberto Galeazzo (Faina)
Photo di Alberto Galeazzo (Faina), Paolo Fortunati (Pablo)
Luca Boscolo (RastaFly), Ivano Mongatti (Ivano M.)
Tempo di lettura: 20 minuti
Photo di Alberto Galeazzo (Faina), Paolo Fortunati (Pablo)
Luca Boscolo (RastaFly), Ivano Mongatti (Ivano M.)
Tempo di lettura: 20 minuti
Snook nelle tenebre
Robot-Snook
Oramai ogni qualvolta passo per Miami mi fermo sempre per una battuta
di pesca agli Snook in notturna.
Tutto è cominciato qualche anno fa, quasi per sbaglio. Avevo a disposizione solo un pomeriggio e una serata, visto che l’indomani mi sarei recato alle Bahamas con mia moglie, e la coincidenza con il volo mi “obbligò” a pernottare in un albergo a South Miami.
Quel pomeriggio Monica non sapendo proprio cosa fare, le consigliai di andare a prendersi un po’di sole a Miami Beach, mentre io, già d’accordo con Mark Giacobba (la guida), mi sarei diretto verso Boca Raton per provare questa per me nuova avventura di pesca, (che mi avrebbe fatto poi tornare altre volte)!
In giro per le strade di Boca Raton
Questo genere di pesca, la cui sessione dura “solo” 4-5 ore dalle 18.30 alle 24.00, può essere vista come la ciliegina sulla torta di un viaggio magari più intenso e faticoso.
Per raggiungere l’itinerario di pesca ci vogliono circa un’ora, un’ora e mezza di auto con partenza da Miami in direzione Boca Raton/West Palm Beach.
La pesca in notturna, che si svolge a Lake Worth (una specie di grande lago comunicante con il mare regolato dalle maree), ha un fascino tutto suo: chi la pratica deve avere l’esatta conoscenza di quello che sta facendo. Si devono conoscere a menadito tutte le fasi: dal semplice srotolare la coda sul pagliolo della barca, alla posa della nostra imitazione in un posto molto preciso a ridosso di qualche palo piantato in acqua.
Guai a sbagliare, pena incagli o ingarbugliamenti che nelle tenebre ci farebbero perdere molto tempo e pazienza. Inoltre, visto che si pesca in porticcioli adiacenti al mare, c’è da considerare sempre la componente vento, che nel caso della pesca a mosca in mare è quasi sempre deleterio.
Il porticciolo di Lantana
Ultimi preparativi presso lo scivolo di Lantana
Paolo già pronto per l'inizio delle “ostilità”
Le 18.00 sono l’orario ideale per l’appuntamento con Mark presso uno scivolo di un porticciolo nella cittadina di Lantana. Al nostro arrivo lo troviamo già lì (puntuale come sempre) che sta scaricando la barca in acqua, una Hell’s Bay skiff boat dotata di motore da 60 hp e, per queste occasioni, accessoriata anche di motore elettrico. Il motore elettrico della barca comandato a distanza con telecomando è collegato al gps, in modo che una volta individuato lo spot di pesca, si possa marcare il way-point per rimanere in quella posizione senza essere spostati dalla forte corrente generata dalla marea e quindi evitando di dover continuamente pilotare la barca.
Mark manovra il motore elettrico con il telecomando, Ivano invece manovra qualcos'altro...
L’orario di ritrovo è sempre in anticipo rispetto al tramonto, in questo modo c’è la possibilità di consumare una “parca” cenetta presso un localino caratteristico con approdo privato, che si trova in un porticciolo molto vicino alla zona di pesca. Quindi si arriva in barca, ed è uno spettacolo!
Si mangiano stuzzichini tipici e pietanze a base di pesce, fresche bevande più o meno alcoliche, con un bel sottofondo di musica e tanta bella gioventù!
Se magna, ecco il nostro arrivo in barca al ristorante!
A cena poco prima dell'imbrunire.
La comodità, visto che si affaccia sul mare, è quella di poter scegliere il momento migliore per uscire a pesca, senza nemmeno perdere un attimo, peraltro già con le canne montate. Una particolarità del locale sono gli urinatoi (molto stimolanti), uno di questi al suo interno ha raffigurato il volto di …
Orinatoio con raffigurato uno strano ceffo
Ricordo ancora con molto entusiasmo la prima volta che ho pescato a Boca Raton: ero un po’ teso, visto che non avevo molta dimestichezza con barche, con la pesca in mare, non conoscevo i luoghi, non conoscevo Mark Giacobba (la guida) e soprattutto non conoscevo, non avendone mai catturati in precedenza, gli Snook. Quella volta mi ritenni fortunato, visto che ne catturai almeno 7-8, e ne persi almeno altri 6 o 7.
Snook preso di giorno nel parco naturale delle Everglades
Il mio primo Snook “nelle tenebre” di qualche anno fa
Quelli presi ? Grazie alla esperienza della guida, che con molta dimestichezza, mi ha sempre portato in bocca ai pesci e con altrettanta bravura, ad ogni strike ha sempre allontanato la barca da eventuali pericoli (pontili o pali sommersi); quelli persi invece se ne sono andati con la mosca in bocca, dopo aver spezzato il tippet dello 0,35 mm con estrema facilità!
Nylon dello 0.35 rovinato, sfibrato…denti di Snook che lo hanno reciso di netto dopo un potente combattimento
In bocca allo Snook
Perché estrema facilità vi chiederete? La risposta è semplice: perché forzavo troppo il pesce, visto che la guida mi diceva di non farlo andare sotto ai pontili dove avrebbe potuto strappare il filo, oppure per il tagliente e abrasivo apparato boccale dello Snook, che durante una lotta prolungata rovina praticamente sempre il nylon. Lo Snook ha la testa a “papera” molto simile a quella del luccio; i denti sono moltissimi e piccoli ma presenti solo in prossimità delle labbra. Quando attacca le sue prede, lo fa con velocità e serra la bocca con una forza tale da far sentire lo schiocco anche a trenta quaranta metri da dove è avvenuta la cacciata.
La potenza dello Snook piega la mia canna, con un buon palming si riesce a controllare nel modo migliore la fuga del pesce
Se tutto sarà fatto a dovere potremo toccare con mano le squame di un bello Snook!
Rasta incannato
Il Rasta gioioso dopo una bella cattura
Paolo guarda soddisfatto il “proprio” Snook
Foto di rito anche per il primo Snook di Ivano
Una volta allamato, lo Snook combatte a tutta forza, sfruttando la potenza nella breve distanza senza effettuare lunghe fughe. Non molla mai! Non si deve mai concedere troppa “coda” per evitare che si possa rifugiare dietro agli ostacoli da cui ha sferrato l’attacco, cercando di forzare il più possibile al limite della rottura del nylon. Per calmare il pesce una volta catturato, basterà prenderlo a metà corpo, non si muoverà più quasi fosse ipnotizzato da questa posizione (vedi foto).
In questa posizione lo Snook si ferma, non si dimena più, quasi ipnotizzato (o fainizzato), ma una volta slamato è immediatamente pronto per il rilascio e spesso schizza tutti con una scodata!
Catch & release
Giunti in un hot spot la marea è in fase di stallo, ma sta per cominciare a salire. Gli Snook entrano in maggiore attività quando i gamberetti e piccoli pesci vengono trasportati dalla corrente, i predatori sono lì, nascosti dietro a qualche anfratto sommerso, ad attendere le ignare prede, che magari, cercando riparo dalla forte corrente creata dalla marea oceanica, si ritrovano invece nelle fauci dei predatori… . Controlliamo la nostra attrezzatura da pesca già pronta in barca. E via, in men che non si dica stiamo già navigando a tutta velocità all’interno della baia di Palm Beach e precisamente nel cosiddetto “Lake Worth”, tra grattacieli e ville da sogno.
Una delle ville con pontile annesso teatro delle nostre “incursioni” notturne.
Pontile illuminato, le cui luci attirano la minutaglia e conseguentemente i predatori
Man mano che il cielo si oscura, i nostri occhi sono deliziati da tutte le luci della città che si affaccia sul mare. Mark ferma l’imbarcazione a ridosso dei piloni di un ponte e ci dice di fare alcuni lanci di prova per testare l’attrezzatura, ma soprattutto le nostre capacità di “lanciatori nelle tenebre”. In quel momento sentiamo il rumore sordo di una forte bollata e vediamo nitidamente uno gorgo in acqua creato da un bel pesce. Ovviamente il primo lancio di prova, si trasforma nel primo lancio di pesca, ed ecco che dopo aver disteso la coda e piazzato l’imitazione nei pressi della “bollatona”, comincia il veloce recupero a brevi strip: dopo tre recuperi sento una gran botta, ferro con la mano sinistra, quella che tiene la coda per il recupero, senza alzare la canna, eeeehhhh… c’èèèè!!!! Il primo Snook della serata dopo pochi minuti di “lotta” sale in barca a prendere una boccata d’aria. Se si ha la fortuna di trovare le condizioni ideali, in una serata si possono catturare anche fino a 20-30 pesci, tra cui Snook (esemplari che vanno dal kg fino anche ai 5-6 kg), Moonfish, baby Tarpon (fino ai 10 e passa kg). Comunque nelle uscite meno fruttuose, almeno 7-8 pesci sono sempre stati presi.
Uno dei più grossi Snook presi durante le nostre uscite di pesca
La pesca si svolge molto semplicemente avvicinandosi con l’imbarcazione a pontili, briccole di legno, o porticcioli; fondamentale è che ci siano delle luci (fari di segnalazione per la navigazione notturna, lampioni di strade o case) che illuminano direttamente l’acqua. Il fascio di luce proiettato in acqua, attira gli ignari gamberetti o la minutaglia. Gli Snook e gli altri predatori, invece, stazionano poco fuori, dove l’acqua scura permette loro di mimetizzarsi ad aspettare le povere prede.
Segnale di segnalazione del livello della marea, molto proficuo ai fini della pesca…
Un altro ottimo spot: pontile illuminato
La guida spiega a Paolo dove lanciare nei pressi della luce…
La palestra: prendere gli Snook li in mezzo è stato davvero divertente. Ostacoli sopra e sotto, in parte, il vento, l’oscurità!
Appena raggiunta la zona di pesca, Mark spegne il motore a scoppio ed accende quello elettrico. L’avvicinamento, ovviamente, deve essere il più silenzioso possibile. Da 20-25 metri, se saremo fortunati, si potranno scorgere le sagome dei pesci nella penombra, o addirittura le fragorose bollate dei pesci intenti a cibarsi in spettacolari attacchi superficiali. La pesca quindi si svolge a vista, e questo, dato che si pesca di notte è molto molto divertente. Infatti il nostro sguardo e la nostra attenzione saranno catalizzati dalle forti luci proiettate in acqua, tra le quali molto probabilmente ci saranno dei predatori intenti a cibarsi di qualsiasi essere passi nel cono di luce. L’aria fresca della sera impone quasi sempre di indossare abbigliamento adeguato, come una giacca windstopper oppure un leggero pile, questo almeno negli spostamenti da un spot all’altro. Tra le più divertenti pescate mi ricordo quella fatta l’anno scorso in compagnia dell’amico Paolo (Pablo) di fronte ad una villa in cui si vedeva la tv accesa all’interno che proiettava un poliziesco in vero stile americano. Il silenzio dopo ogni cattura, era d’obbligo, per evitare che i telespettatori diventassero dei “tele pescatori”.
Cosa avrai mai visto dentro e sotto quello Yacht, snook sotto e sopra????
E quest’anno invece, in compagnia di Luca (RastaFly) e Ivano Mongatti (Ivano M.) siamo finiti a pescare nelle vicinanze di due mega yacht (barche lunghe oltre i 30 metri), all’interno delle quali si intravedevano nella penombra sagome femminili dai movimenti sinuosi… in questo caso abbiamo dovuto anche evitare, oltre agli schiamazzi per gli attacchi degli Snook, anche i flash delle macchine fotografiche…
Il bacio della buona notte…
Questi episodi hanno suscitato anche delle sane risate: ci sembrava di essere degli assaltatori della marina, armati però di canne da pesca. Una notte, durante un’ ulteriore battuta di pesca, siamo stati fermati dalla guardia costiera. Intenti a pescare gli Snook, non ci siamo accorti delle luci blu lampeggianti che si avvicinano a tutta velocità. La guida cambiò espressione, dal viso rilassato affioravano serietà e tensione (forse sapendo di quanto severa sia la polizia da quelle parti)! La Guardia Costiera ci fece accostare, tenendoci a debita distanza con i fari puntati. Noi pensammo che questa volta l’avevamo fatta grossa sottovalutando, da buoni italiani, la professionalità di Mark. In realtà, dopo 10 minuti di controlli minuziosi delle dotazioni di bordo, della patente di “Captain”, e della regolare licenza di pesca, gli uomini della Guardia Costiera ci hanno salutato in maniera molto formale, andandosene subito dopo.
Catch…
Pablo con un sorriso beffardo, prima del rilascio del pesce
Faina e Snook
Rasta con Mark e Snook
Ivano e un suo Snook
Release
Release
Ivano soddisfatto dopo aver preso e rilasciato un bello Snook
Vi aggiungo anche un esempio dello spirito di salvaguardia della natura degli Stati Uniti.
Nel 2009 l’inverno in Florida, soprattutto nella zona del sud (Miami, Everglades e Keys), è stato piuttosto rigido con temperature prossime allo zero. Questo purtroppo ha creato morie di moltissime specie di pesci tra cui Snook, Tarpon, Redfish e molti altri.
Per tutta risposta lo stato della Florida per tutto il 2009 e 2010 creò una legge speciale interdendo la pesca in alcune zone ed obbligando il rilascio totale delle specie più colpite.
In Italia, ci sarebbero voluti almeno altri due anni (eufemismo) per creare una legge così…
Vedere tutta questa “civiltà” attorno mi fa pensare che per fortuna non siamo in Italia.
A parità di condizioni quanti pesci ci sarebbero? In men che non si dica, orde di “pescatori” farebbero razzia di pesce lungo spiagge e pontili e gli Snook sparirebbero per lasciare spazio alle solitarie luci!
Questa della pesca agli Snook in notturna è una esperienza che consiglio a tutti, anche perché non è troppo impegnativa, ed è l’ideale per chi ha poco tempo da dedicare alla pesca, per chi è di passaggio da quelle parti, o per chi magari è in ferie con la famiglia in Florida, e vuole dedicare qualche ora alla sua passione!
“Bogato” a mano
Notizie utili
E’ ovvio pensare che faccia caldo in Florida, ma consiglio per la pesca notturna, di vestirsi con camicie e pantaloni, e inoltre portarsi un K-Way, una giacca Windstopper o un pile senza maniche; di notte la temperatura si abbassa e basta una leggera brezza per sentire freddo (soprattutto negli spostamenti da uno spot all’altro).
Per l’attrezzatura ottime sono risultate canne di 9 piedi per code galleggianti o intermedie dell’8 o del 9, che ci hanno permesso di godere della forza degli Snook.
Le imitazioni vincenti sono dei semplici gamberetti costruiti in cactus chenille, con palmer in gallo grizzly e coda in materiali sintetici morbidi tipo Craft fur; in alternativa al palmer in gallo, si può utilizzare il cervo, a seconda della profondità in cui vogliamo far “lavorare” la nostra imitazione.
Indicato anche avere con sé quelle lampade stile “minatore” da indossare in testa, e da usare per sbrogliare gli eventuali nodi, per slamare il pesce, etc.
Negozio di pesca
BASS PRO SHOPS (www.basspro.com), situato presso il Dolphin Mall di Miami.
Guida
Capt. Mark Giacobba
Cell. 561.789.2983
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito internet: www.gladesoutfitters.com
Distrutti ma contenti!
Ringraziamenti vanno agli amici: Mark Giacobba per la sua professionalità, Paolo Fortunati (Pablo) e al suo inglese, ottimo compagno di pesca nonché grande amico, Luca Boscolo (RastaFly) amicone “distratto” ed emozionato di fronte a tanto ben di Dio (catturare catturare e ancora catturare senza tregua, questo il suo motto), e Ivano Mongatti persona squisita, un po’ naif, con il quale abbiamo riso tanto delle nostre disavventure di vita quotidiana!
A mia moglie Monica, che si è sorbita le mie uscite di pesca aspettandomi per delle ore in albergo, ed altre volte aspettandomi in Italia, per parecchi giorni.
© PIPAM.org
Tutto è cominciato qualche anno fa, quasi per sbaglio. Avevo a disposizione solo un pomeriggio e una serata, visto che l’indomani mi sarei recato alle Bahamas con mia moglie, e la coincidenza con il volo mi “obbligò” a pernottare in un albergo a South Miami.
Quel pomeriggio Monica non sapendo proprio cosa fare, le consigliai di andare a prendersi un po’di sole a Miami Beach, mentre io, già d’accordo con Mark Giacobba (la guida), mi sarei diretto verso Boca Raton per provare questa per me nuova avventura di pesca, (che mi avrebbe fatto poi tornare altre volte)!
In giro per le strade di Boca Raton
Questo genere di pesca, la cui sessione dura “solo” 4-5 ore dalle 18.30 alle 24.00, può essere vista come la ciliegina sulla torta di un viaggio magari più intenso e faticoso.
Per raggiungere l’itinerario di pesca ci vogliono circa un’ora, un’ora e mezza di auto con partenza da Miami in direzione Boca Raton/West Palm Beach.
La pesca in notturna, che si svolge a Lake Worth (una specie di grande lago comunicante con il mare regolato dalle maree), ha un fascino tutto suo: chi la pratica deve avere l’esatta conoscenza di quello che sta facendo. Si devono conoscere a menadito tutte le fasi: dal semplice srotolare la coda sul pagliolo della barca, alla posa della nostra imitazione in un posto molto preciso a ridosso di qualche palo piantato in acqua.
Guai a sbagliare, pena incagli o ingarbugliamenti che nelle tenebre ci farebbero perdere molto tempo e pazienza. Inoltre, visto che si pesca in porticcioli adiacenti al mare, c’è da considerare sempre la componente vento, che nel caso della pesca a mosca in mare è quasi sempre deleterio.
Il porticciolo di Lantana
Ultimi preparativi presso lo scivolo di Lantana
Paolo già pronto per l'inizio delle “ostilità”
Le 18.00 sono l’orario ideale per l’appuntamento con Mark presso uno scivolo di un porticciolo nella cittadina di Lantana. Al nostro arrivo lo troviamo già lì (puntuale come sempre) che sta scaricando la barca in acqua, una Hell’s Bay skiff boat dotata di motore da 60 hp e, per queste occasioni, accessoriata anche di motore elettrico. Il motore elettrico della barca comandato a distanza con telecomando è collegato al gps, in modo che una volta individuato lo spot di pesca, si possa marcare il way-point per rimanere in quella posizione senza essere spostati dalla forte corrente generata dalla marea e quindi evitando di dover continuamente pilotare la barca.
Mark manovra il motore elettrico con il telecomando, Ivano invece manovra qualcos'altro...
L’orario di ritrovo è sempre in anticipo rispetto al tramonto, in questo modo c’è la possibilità di consumare una “parca” cenetta presso un localino caratteristico con approdo privato, che si trova in un porticciolo molto vicino alla zona di pesca. Quindi si arriva in barca, ed è uno spettacolo!
Si mangiano stuzzichini tipici e pietanze a base di pesce, fresche bevande più o meno alcoliche, con un bel sottofondo di musica e tanta bella gioventù!
Se magna, ecco il nostro arrivo in barca al ristorante!
A cena poco prima dell'imbrunire.
La comodità, visto che si affaccia sul mare, è quella di poter scegliere il momento migliore per uscire a pesca, senza nemmeno perdere un attimo, peraltro già con le canne montate. Una particolarità del locale sono gli urinatoi (molto stimolanti), uno di questi al suo interno ha raffigurato il volto di …
Orinatoio con raffigurato uno strano ceffo
Ricordo ancora con molto entusiasmo la prima volta che ho pescato a Boca Raton: ero un po’ teso, visto che non avevo molta dimestichezza con barche, con la pesca in mare, non conoscevo i luoghi, non conoscevo Mark Giacobba (la guida) e soprattutto non conoscevo, non avendone mai catturati in precedenza, gli Snook. Quella volta mi ritenni fortunato, visto che ne catturai almeno 7-8, e ne persi almeno altri 6 o 7.
Snook preso di giorno nel parco naturale delle Everglades
Il mio primo Snook “nelle tenebre” di qualche anno fa
Quelli presi ? Grazie alla esperienza della guida, che con molta dimestichezza, mi ha sempre portato in bocca ai pesci e con altrettanta bravura, ad ogni strike ha sempre allontanato la barca da eventuali pericoli (pontili o pali sommersi); quelli persi invece se ne sono andati con la mosca in bocca, dopo aver spezzato il tippet dello 0,35 mm con estrema facilità!
Nylon dello 0.35 rovinato, sfibrato…denti di Snook che lo hanno reciso di netto dopo un potente combattimento
In bocca allo Snook
Perché estrema facilità vi chiederete? La risposta è semplice: perché forzavo troppo il pesce, visto che la guida mi diceva di non farlo andare sotto ai pontili dove avrebbe potuto strappare il filo, oppure per il tagliente e abrasivo apparato boccale dello Snook, che durante una lotta prolungata rovina praticamente sempre il nylon. Lo Snook ha la testa a “papera” molto simile a quella del luccio; i denti sono moltissimi e piccoli ma presenti solo in prossimità delle labbra. Quando attacca le sue prede, lo fa con velocità e serra la bocca con una forza tale da far sentire lo schiocco anche a trenta quaranta metri da dove è avvenuta la cacciata.
La potenza dello Snook piega la mia canna, con un buon palming si riesce a controllare nel modo migliore la fuga del pesce
Se tutto sarà fatto a dovere potremo toccare con mano le squame di un bello Snook!
Rasta incannato
Il Rasta gioioso dopo una bella cattura
Paolo guarda soddisfatto il “proprio” Snook
Foto di rito anche per il primo Snook di Ivano
Una volta allamato, lo Snook combatte a tutta forza, sfruttando la potenza nella breve distanza senza effettuare lunghe fughe. Non molla mai! Non si deve mai concedere troppa “coda” per evitare che si possa rifugiare dietro agli ostacoli da cui ha sferrato l’attacco, cercando di forzare il più possibile al limite della rottura del nylon. Per calmare il pesce una volta catturato, basterà prenderlo a metà corpo, non si muoverà più quasi fosse ipnotizzato da questa posizione (vedi foto).
In questa posizione lo Snook si ferma, non si dimena più, quasi ipnotizzato (o fainizzato), ma una volta slamato è immediatamente pronto per il rilascio e spesso schizza tutti con una scodata!
Catch & release
Giunti in un hot spot la marea è in fase di stallo, ma sta per cominciare a salire. Gli Snook entrano in maggiore attività quando i gamberetti e piccoli pesci vengono trasportati dalla corrente, i predatori sono lì, nascosti dietro a qualche anfratto sommerso, ad attendere le ignare prede, che magari, cercando riparo dalla forte corrente creata dalla marea oceanica, si ritrovano invece nelle fauci dei predatori… . Controlliamo la nostra attrezzatura da pesca già pronta in barca. E via, in men che non si dica stiamo già navigando a tutta velocità all’interno della baia di Palm Beach e precisamente nel cosiddetto “Lake Worth”, tra grattacieli e ville da sogno.
Una delle ville con pontile annesso teatro delle nostre “incursioni” notturne.
Pontile illuminato, le cui luci attirano la minutaglia e conseguentemente i predatori
Man mano che il cielo si oscura, i nostri occhi sono deliziati da tutte le luci della città che si affaccia sul mare. Mark ferma l’imbarcazione a ridosso dei piloni di un ponte e ci dice di fare alcuni lanci di prova per testare l’attrezzatura, ma soprattutto le nostre capacità di “lanciatori nelle tenebre”. In quel momento sentiamo il rumore sordo di una forte bollata e vediamo nitidamente uno gorgo in acqua creato da un bel pesce. Ovviamente il primo lancio di prova, si trasforma nel primo lancio di pesca, ed ecco che dopo aver disteso la coda e piazzato l’imitazione nei pressi della “bollatona”, comincia il veloce recupero a brevi strip: dopo tre recuperi sento una gran botta, ferro con la mano sinistra, quella che tiene la coda per il recupero, senza alzare la canna, eeeehhhh… c’èèèè!!!! Il primo Snook della serata dopo pochi minuti di “lotta” sale in barca a prendere una boccata d’aria. Se si ha la fortuna di trovare le condizioni ideali, in una serata si possono catturare anche fino a 20-30 pesci, tra cui Snook (esemplari che vanno dal kg fino anche ai 5-6 kg), Moonfish, baby Tarpon (fino ai 10 e passa kg). Comunque nelle uscite meno fruttuose, almeno 7-8 pesci sono sempre stati presi.
Uno dei più grossi Snook presi durante le nostre uscite di pesca
La pesca si svolge molto semplicemente avvicinandosi con l’imbarcazione a pontili, briccole di legno, o porticcioli; fondamentale è che ci siano delle luci (fari di segnalazione per la navigazione notturna, lampioni di strade o case) che illuminano direttamente l’acqua. Il fascio di luce proiettato in acqua, attira gli ignari gamberetti o la minutaglia. Gli Snook e gli altri predatori, invece, stazionano poco fuori, dove l’acqua scura permette loro di mimetizzarsi ad aspettare le povere prede.
Segnale di segnalazione del livello della marea, molto proficuo ai fini della pesca…
Un altro ottimo spot: pontile illuminato
La guida spiega a Paolo dove lanciare nei pressi della luce…
La palestra: prendere gli Snook li in mezzo è stato davvero divertente. Ostacoli sopra e sotto, in parte, il vento, l’oscurità!
Appena raggiunta la zona di pesca, Mark spegne il motore a scoppio ed accende quello elettrico. L’avvicinamento, ovviamente, deve essere il più silenzioso possibile. Da 20-25 metri, se saremo fortunati, si potranno scorgere le sagome dei pesci nella penombra, o addirittura le fragorose bollate dei pesci intenti a cibarsi in spettacolari attacchi superficiali. La pesca quindi si svolge a vista, e questo, dato che si pesca di notte è molto molto divertente. Infatti il nostro sguardo e la nostra attenzione saranno catalizzati dalle forti luci proiettate in acqua, tra le quali molto probabilmente ci saranno dei predatori intenti a cibarsi di qualsiasi essere passi nel cono di luce. L’aria fresca della sera impone quasi sempre di indossare abbigliamento adeguato, come una giacca windstopper oppure un leggero pile, questo almeno negli spostamenti da un spot all’altro. Tra le più divertenti pescate mi ricordo quella fatta l’anno scorso in compagnia dell’amico Paolo (Pablo) di fronte ad una villa in cui si vedeva la tv accesa all’interno che proiettava un poliziesco in vero stile americano. Il silenzio dopo ogni cattura, era d’obbligo, per evitare che i telespettatori diventassero dei “tele pescatori”.
Cosa avrai mai visto dentro e sotto quello Yacht, snook sotto e sopra????
E quest’anno invece, in compagnia di Luca (RastaFly) e Ivano Mongatti (Ivano M.) siamo finiti a pescare nelle vicinanze di due mega yacht (barche lunghe oltre i 30 metri), all’interno delle quali si intravedevano nella penombra sagome femminili dai movimenti sinuosi… in questo caso abbiamo dovuto anche evitare, oltre agli schiamazzi per gli attacchi degli Snook, anche i flash delle macchine fotografiche…
Il bacio della buona notte…
Questi episodi hanno suscitato anche delle sane risate: ci sembrava di essere degli assaltatori della marina, armati però di canne da pesca. Una notte, durante un’ ulteriore battuta di pesca, siamo stati fermati dalla guardia costiera. Intenti a pescare gli Snook, non ci siamo accorti delle luci blu lampeggianti che si avvicinano a tutta velocità. La guida cambiò espressione, dal viso rilassato affioravano serietà e tensione (forse sapendo di quanto severa sia la polizia da quelle parti)! La Guardia Costiera ci fece accostare, tenendoci a debita distanza con i fari puntati. Noi pensammo che questa volta l’avevamo fatta grossa sottovalutando, da buoni italiani, la professionalità di Mark. In realtà, dopo 10 minuti di controlli minuziosi delle dotazioni di bordo, della patente di “Captain”, e della regolare licenza di pesca, gli uomini della Guardia Costiera ci hanno salutato in maniera molto formale, andandosene subito dopo.
Catch…
Pablo con un sorriso beffardo, prima del rilascio del pesce
Faina e Snook
Rasta con Mark e Snook
Ivano e un suo Snook
Release
Release
Ivano soddisfatto dopo aver preso e rilasciato un bello Snook
Vi aggiungo anche un esempio dello spirito di salvaguardia della natura degli Stati Uniti.
Nel 2009 l’inverno in Florida, soprattutto nella zona del sud (Miami, Everglades e Keys), è stato piuttosto rigido con temperature prossime allo zero. Questo purtroppo ha creato morie di moltissime specie di pesci tra cui Snook, Tarpon, Redfish e molti altri.
Per tutta risposta lo stato della Florida per tutto il 2009 e 2010 creò una legge speciale interdendo la pesca in alcune zone ed obbligando il rilascio totale delle specie più colpite.
In Italia, ci sarebbero voluti almeno altri due anni (eufemismo) per creare una legge così…
Vedere tutta questa “civiltà” attorno mi fa pensare che per fortuna non siamo in Italia.
A parità di condizioni quanti pesci ci sarebbero? In men che non si dica, orde di “pescatori” farebbero razzia di pesce lungo spiagge e pontili e gli Snook sparirebbero per lasciare spazio alle solitarie luci!
Questa della pesca agli Snook in notturna è una esperienza che consiglio a tutti, anche perché non è troppo impegnativa, ed è l’ideale per chi ha poco tempo da dedicare alla pesca, per chi è di passaggio da quelle parti, o per chi magari è in ferie con la famiglia in Florida, e vuole dedicare qualche ora alla sua passione!
“Bogato” a mano
Notizie utili
E’ ovvio pensare che faccia caldo in Florida, ma consiglio per la pesca notturna, di vestirsi con camicie e pantaloni, e inoltre portarsi un K-Way, una giacca Windstopper o un pile senza maniche; di notte la temperatura si abbassa e basta una leggera brezza per sentire freddo (soprattutto negli spostamenti da uno spot all’altro).
Per l’attrezzatura ottime sono risultate canne di 9 piedi per code galleggianti o intermedie dell’8 o del 9, che ci hanno permesso di godere della forza degli Snook.
Le imitazioni vincenti sono dei semplici gamberetti costruiti in cactus chenille, con palmer in gallo grizzly e coda in materiali sintetici morbidi tipo Craft fur; in alternativa al palmer in gallo, si può utilizzare il cervo, a seconda della profondità in cui vogliamo far “lavorare” la nostra imitazione.
Indicato anche avere con sé quelle lampade stile “minatore” da indossare in testa, e da usare per sbrogliare gli eventuali nodi, per slamare il pesce, etc.
Negozio di pesca
BASS PRO SHOPS (www.basspro.com), situato presso il Dolphin Mall di Miami.
Guida
Capt. Mark Giacobba
Cell. 561.789.2983
email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito internet: www.gladesoutfitters.com
Distrutti ma contenti!
Ringraziamenti vanno agli amici: Mark Giacobba per la sua professionalità, Paolo Fortunati (Pablo) e al suo inglese, ottimo compagno di pesca nonché grande amico, Luca Boscolo (RastaFly) amicone “distratto” ed emozionato di fronte a tanto ben di Dio (catturare catturare e ancora catturare senza tregua, questo il suo motto), e Ivano Mongatti persona squisita, un po’ naif, con il quale abbiamo riso tanto delle nostre disavventure di vita quotidiana!
A mia moglie Monica, che si è sorbita le mie uscite di pesca aspettandomi per delle ore in albergo, ed altre volte aspettandomi in Italia, per parecchi giorni.
Alberto
Galeazzo (Faina)
Posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Paolo Fortunati (Pablo)
Posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cellulare: +39 335 8436130
Posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Paolo Fortunati (Pablo)
Posta elettronica: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Cellulare: +39 335 8436130
© PIPAM.org