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AUT - Kleine Drau

Kleine Drau / Piccola Drava 
Austria  10/01/02 testo e foto di Angelo Piller
(Un po’ perché erroneamente mi si ritiene l’autore dell’itinerario sulla piccola Drava, apparso un anno fa su Sedge&Mayfly, ma soprattutto affinché il data base di Pipam si arricchisca sempre più di validi itinerari, ho pensato, grazie anche al materiale raccolto, di recensire le acque della “kleine Drau” in modo che chiunque, anche in rete, ne possa trarre valide informazioni).
La Piccola Drava appena a valle di Sillian.

In Italia abbiamo la fortuna di avere fiumi e torrenti bellissimi, che se fossero gestiti nel modo adeguato farebbero la felicità di qualsiasi pescatore a mosca. Purtroppo i problemi derivanti da un eccessivo inquinamento, ma soprattutto da regolamenti assurdi e stupidi, ci spingono spesso oltre confine, alla ricerca di acque gestite con la “testa”, dove la mentalità è in primo luogo quella della tutela dell’ambiente e dei pesci. Questo modo di ragionare, a lungo andare, non può che trasformarsi in un vero investimento in grado di soddisfare contemporaneamente gestore e pescatori a mosca.
Lipan e il temolo che non è riuscito a catturare.

Oltre ad una “sconsiderata” gestione delle acque, l’aspetto che più mi disturba è quello di trovare un fiume “esageratamente affollato” da altri moschisti.
Quando voglio pescare solitario trote, temoli e salmerini, in un ambiente più che dignitoso, vado sulla piccola Drava di Calovi, un tratto di riserva che ha inizio appena dopo il confine italiano nei pressi S.Candido. Qui, infatti, in una zona di cinque chilometri di fiume, non sono ammessi più di quattro pescatori al giorno.
Pescare in tranquillità è per me uno dei requisiti più importanti, e se proprio mi tocca sopportare qualcuno, scelgo l’amico Lipan che essendo un cappottaro incallito, almeno non rischia di pungermi i pesci.

Caratteristiche della riserva.


Cartina.

La riserva inizia al confine con l’Italia per terminare poco sotto Sillian, precisamente al ponte di Heinfels. La larghezza media del fiume è di circa sette metri.
Nei primi due chilometri la Drava scorre piuttosto “selvaggia”, in un ambiente integro e naturale. Più a valle il fiume viene “costretto” ad una sorta di tragitto artificialmente delineato, piuttosto regolare.
La Piccola Drava vicino a Sillian.

D’altronde, la Drava nella zona del paese, è l’esempio migliore di come un tratto praticamente incanalato e paesaggisticamente non straordinario, possa trasformarsi in un fiume alieuticamente molto valido e ricco di sorprese. Infatti, qui le acque sono fortemente irregimentate, ma uno svariato numero di massi posti vicino alle sponde spezzano il flusso principale, consentendo la presenza di buche e correnti secondarie.
Per quanto in tutto questo manchi il fascino dell'itinerario selvaggio (la pista ciclabile alle nostre spalle rischierà di intasarsi quando avremo in canna un bel pesce), i massi e gli ostacoli posti lungo tutto il fiume saranno un riparo ideale per trote e temoli.
Piccola Drava: parte alta.

Come già accennato, il tratto a monte di Sillian è la parte più naturale del nostro itinerario. Ci troveremo nel regno di fario e salmerini, che andranno pescati prevalentemente in caccia con la secca.
Una foto rarissima ed eccezionale (sarebbe stato più facile riuscire a fotografare un disco volante): Lipan alle prese con una trota!!!!!

Risalendo il fiume, a circa mezzo chilometro dal confine con l’Italia, si incontrerà sulla sinistra un piccolissimo ruscello del tutto insignificante che si getterà nelle acque della Drava. Basterà risalirlo tra l’intricata vegetazione per trovarsi, dopo poche decine di metri, di fronte ad un bel laghetto. Questo è popolato da avidi salmerini prontissimi ad attaccare streamerini e ninfe, ma altrettanto abili e veloci nel non farsi ferrare.
Il lago poco distante dal confine con l’Italia.

Nel lago l’uso dello streamer darà ottimi risultati, anche se i salmerini ci disorienteranno facilmente con l’elevato numero di attacchi a vuoto. Diverse bollate hanno comunque confermato che trote e salmerini sono ben disposti anche a cibarsi in superficie. L’incontro con carpe giganti non sarà poi improbabile.
Un salmerino del lago catturato con lo streamer.

Il problema del lago è che affrontandolo dalla parte qui descritta, sono pochi i punti in cui è possibile lanciare agevolmente. Dalla sponda opposta, cioè dalla parte di lago raggiungibile dal lato della strada, probabilmente l’azione di pesca dovrebbe essere più facile, e vedrò di approfondire la questione durante la prossima stagione di pesca.

Trote, temoli e salmerini.

I temoli si trovano proprio nella zona bassa della riserva, e se non salgono a bollare, spesso l’arma vincente sarà quella di individuarli in acqua e pescarli a ninfa a vista a risalire. Dobbiamo tenere sempre presente che Sillian si trova a 1100 metri di altitudine e la presenza di temoli non è cosa così comune.
Un discreto temolo catturato nella zona medio-bassa della riserva.

Originariamente i timallidi non popolavano le acque della Drava a Sillian, ma il Sig. Calovi, avendo notato la presenza di temoli appena pochi chilometri più a valle della sua riserva, ha provato ad immetterli e l’esperimento, a quanto pare, è riuscito perfettamente.
Bisogna poi precisare, che i temoli immessi appartengono al ceppo autoctono della stessa Drava e, come mi ha spiegato Calovi, si distinguono dai temoli presenti in altri fiumi. I temoli che ho catturato andavano dai trentacinque ai quaranta centimetri, ma in acqua ne ho visti di più grossi. Le iridee sono ovviamente i pesci più combattivi. La loro cattura può a volte costringerci a discendere la Piccola Drava con la canna piegata e la speranza che il nylon non si spacchi.
Un’iridea catturata a ninfa in una delle buche profonde appena sotto un piccolo salto d’acqua.

Parlando con Calovi, l’impressione è quella di avere a che fare una persona che ama il “suo” fiume, per nulla disposto ad un tipo di politica di riserva turistica pronta pesca che a volte è facile incontrare, soprattutto in Italia.
Egli stesso mi ha confidato come qualche anno fa, probabilmente il numero, ma soprattutto la taglia delle trote (in modo particolare delle iridee) fosse superiore rispetto a quella attuale. Ciò era dovuto ad alcuni scarichi che (allora) rendevano la piccola Drava sicuramente più ricca di “nutrimento”, ma anche decisamente inquinata. Per quanto riguarda i salmerini non vi è alcun ripopolamento, quindi possiamo essere certi che quelli catturati saranno “doc” al cento per cento.
Un Salmerino catturato con una V2 nella zona medio bassa della riserva.

A fianco della Drava scorre una piccola roggia. È da qui che il gestore della riserva preleva periodicamente le fario - tutte naturali- più grosse (si veda la fario nel centro in basso) per immetterle nella riserva.
La roggia popolata da fario che una volta cresciute verranno immesse nella Drava.

Anche se il sottoscritto non ha mai catturato fario che superassero i quaranta centimetri (la taglia media si aggira sui 30 cm), a quanto pare l’anno scorso nella zona bassa della riserva è stata recuperata a ninfa una trota che ha toccato i settanta centimetri!
Una discreta fario catturata nella zona a monte di Sillian. L’invidia del fotografo (il solito Lipan) ha fatto sì che questo si vendicasse, decapitandomi.


Tecnica & mosche.

Qualsiasi sia la tecnica adottata, dovremo prestare attenzione a non spaventare i pesci, cosa molto probabile se pescheremo dalla sponda che spesso è rialzata rispetto al letto del fiume. In questo caso, anche se qualcuno storcerà il naso, preferisco entrare in acqua e pescare a risalire.
Per la secca consiglio canne dai sette agli otto piedi, coda 2,3,4.
Per la ninfa e lo streamer sarebbe meglio munirsi di canne dai nove piedi in su, coda cinque.
Un piccolo salmerino catturato nella zona alta.

La quantità e la qualità di pesce presente è ottima e le tecniche che rendono sono sicuramente la secca e la pesca a ninfa (solite gold-bead dal 18 al 12), a vista o a “stop di coda”, ma anche un piccolo Wolly Bugger nero appena appesantito può rivelarsi micidiale, soprattutto nelle buche più profonde. In estate buoni i risultati con i terrestrial.
Per la secca ottime le classiche mosche da caccia sopratutto nella zona alta, mente cul de canard e piccole sedges in pelo di cervo per il tratto che scorre vicino al paese.
Anche le imitazioni di piccoli plecotteri/stonefly sul grigiastro saranno spesso molto gradite.

Notizie utili:

Il tratto in questione è prevalentemente catch&release, a meno che non ci si metta d’accordo con il gestore per trattenere una trota di taglia.
Il costo del permesso giornaliero è di 30 Euro.
Per coloro che volessero fermarsi a casa Calovi (Pichler): pernottamento e prima colazione, a 20 Euro. Telefono: 004348426594.
Per raggiungere casa Pichler, una volta arrivati a Sillian seguite le indicazioni che portano alla Polizia, per poi prendere la strada a destra e seguirla fin dopo la curva sempre a destra. La casa al 201 è quella giusta.
Un discreto ristorante è la “Kegelstube”, comodissimo (anche solo per uno spuntino senza togliersi i waders) perché situato proprio a fianco della Drava in paese, e peraltro aperto la sera fino a tardi.
Periodi: dal primo maggio al quindici ottobre.
La Kleine Drau ad inzio stagione ha acqua piuttosto fredda ed il periodo migliore è quello tardo primaverile, estivo ed autunnale. In presenza di forte vento il numero delle catture calerà drasticamente.
Consigliato l’uso di waders, anche se i normalissimi stivali a coscia potranno andare comunque benissimo.
Infine, vorrei precisare che a pochissimi chilometri da Sillian scorre il Villgratenbach, un piccolo ma più che interessante torrente dalle acque veloci. I permessi si trovano presso l’albergo Niederbruggerhof ad Auservillgraten.


Angelo Piller

© PIPAM.com
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