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- Scritto da Gianni Cannonero
03/06/03 Resoconto di un'uscita di pesca
di Gianni Cannonero (GiCo)
Ieri uscita sul No Kill di Val Ferret, in Val d’Aosta. Il tratto di circa 2,8 km, fa parte della riserva “Val Ferret fishing club” (http://www.valferretfishingclub.com/), circa 10 Km di torrente (Dora di Ferret), incorniciato da un paesaggio veramente splendido dominato dal massiccio de “Les Grandes Jorasses” a monte e dal “Dente del Gigante”, più a valle, entrambi over 4000 metri, facenti parte del gruppo del Monte Bianco. Le specie presenti sono la fario, la mormorata e la macrostigma mediterranea nel tratto no kill mentre nella parte di riserva in cui è possibile trattenere 5 capi ci sono anche salmerini ed iridee. I pesci, secondo quanto affermato dai gestori, provengono da risorgive della zona di Courmayeur in cui sono seminate solo scatole Vibert.
Per pescare nel tratto no kill è meglio prenotare in quanto sono disponibili solo 4 permessi giornalieri (lunedì chiuso, escluso festivi). Telefonare al sig. Enrico Grivel Riverain – 3486046505 (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.), persona cortese e molto disponibile.
Giunto facilmente sul posto (le indicazioni sono inequivocabili), le condizioni di pesca non sono apparse ottimali in quanto il torrente si presentava già dal mattino con acqua velata di grigio (normalmente lo diventa nelle ore più calde) e, a detta di Enrico, con un livello di un buon 15 cm superiore al giorno precedente causa acquazzone notturno. Verso le 9.00 (ora non proprio mattiniera ma…. dovendo fare 250 km con famiglia al seguito...) ho iniziato a pescare nella parte alta del tratto No Kill, a scendere da sotto il ponte di Frebouze. Avvicinatomi al torrente mi è immediatamente venuto il mente il Thread di PIPAM “A ninfa sotto i piedi” e, pur non essendo particolarmente avvezzo a questo tipo di pesca, ho montato una ninfa piuttosto pesante in punta (amo da ninfa n.8, testa in ottone conico, corpo in pelo marrone scuro, anellato con rame e con fibre di fagiano in coda) e una leggermente più piccola sul bracciolo e ho iniziato a sondare le buche e i rigiri d’acqua sotto riva mantenendomi sull’alto della riva lasciando scendere le ninfe e trattenendo leggermente a fine buca.
Subito dopo i primi tentativi, da sotto un sasso proprio a contatto della riva si è materializzata all’improvviso una grande macchia scura e, dopo una frazione di secondo, una bellissima fario (forse di poco inferiore al Kg) era attaccata alla ninfa. Solo il tempo per rendersi conto … ed era sparita! Il metodo e la ninfa però erano quelli giusti! In mattinata ho sondato tutto il tratto di torrente fino al ponte di Lavachey su entrambe le sponde catturando una dozzina di trote e perdendone alcune altre anche di buona taglia. Il pezzo migliore, proprio sotto il ponte di Lavachey, una splendida “Macrostigma mediterranea” abbondantemente sopra il Kg di peso, proprio sotto gli occhi di Enrico, passato più volte a trovarmi nell’arco della giornata (forse anche un po’ preoccupato per le condizioni non proprio “ottimali” del torrente).
Pausa pranzo (e famiglia) dalla signora Giulietta al Ristorante Tronchey (dove vengono anche venduti i permessi) dove abbiamo gustato il piatto unico della casa (18 €): polenta con salsicce, coniglio, spezzatino e, volendo, funghi (da non perdere!). Ripresa della pesca verso le 14.30 con qualche apprensione in più in quanto le condizioni di trasparenza dell’acqua erano tutt’altro che migliorate. Ho deciso allora di provare la parte inferiore, dal ponte di Lavachey a scendere fino all’inizio del tratto no kill (ponte di Pra Sec) sul lato opposto a quello della strada dove il torrente scorre, anche con lunghi correntoni, in mezzo a rive di terra sotto le quali potevano trovarsi ottimi rifugi per i pesci. I timori sulle possibilità di pesca pomeridiane sono andati pian piano svanendo in quanto le catture non sono mancate e la taglia media è stata decisamente più interessante del mattino. Altri 15 pesci catturati nel pomeriggio tra cui una mormorata (non molto grande ma dalla livrea magnifica), altre 2 splendide macrostigma (la più grande sui 55 cm !) e alcune fario sui 40, 45 cm.
In conclusione il tratto di riserva, è veramente ben popolato, in ogni punto e con pesci di varie misure e di ottima qualità . Il numero chiuso, massimo 4 pescatori nella zona no kill (anche se ieri non ho incontrato nessuno) garantisce la massima tranquillità. La zona è anche ottimamente attrezzata per eventuali persone al seguito, zona picnic, bar e ristorante,golf, minigolf e campo giochi appena poche centinaia di metri più a valle. In pratica tutto quanto dichiarato nella presentazione della riserva sul sito sembra trovare riscontro nella realtà. Il Costo del permesso, 36 Euro, sicuramente non basso e di certo più allineato a costi europei che italiani, unito ai costi logistici della distanza, non ne fanno una meta per tutti i fine settimana . Ma qui ciascuno è libero di trarne le proprie valutazioni. Gianni Cannonero
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