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CUB - Fly fishing a Cayo Largo 2009

Cuba   Aprile 2009


Testo e foto di Mirko (Mirko76) Cavallo


Finalmente dopo circa un anno di attesa e preparativi siamo pronti nuovamente alla volta del paradiso: Cayo Largo. Cayo Largo, isola molto piccola di circa 38 Kmq, situata sotto l’isola di Cuba è un vero Eden per la pesca a mosca.
Infatti, dopo l’anno scorso, avaro di catture, abbiamo deciso di ritentare l’avventura. Ci hanno confermato che da Aprile, in seguito a un accordo tra il governo cubano e il centro che gestisce la pesca a Cuba e Cayo Largo, non è più possibile pescare senza l’ausilio della barca: per cui, spedite le mail per la conferma del periodo e il noleggio della barca, eccoci pronti a partire.

Cartello che indica il divieto di pesca

Il gruppo di pescatori è formato da me (Mirko76) e Modesto (Mode) accompagnati dalle rispettive famiglie. All’aeroporto incontriamo Mauro, gestore del centro pesca, il quale ci invita ad andare da lui per il primo briefing (come si pesca in barca e altre nozioni fondamentali per la perfetta riuscita della giornata di pesca) e il montaggio dell’attrezzatura.
Il mattino successivo, alle 8 puntuali, attendiamo il taxi che ci preleva dall’hotel alla volta della marina: ci attende la guida Pedro con la barca già carica di canne.
Dal momento che avremo tre giorni a disposizione, ci informano che pescheremo in aree ben distinte, per diminuire al massimo la pressione di pesca e poter tentare catture diverse.

Il gruppo prima della partenza


La partenza dalla Marina


PRIMO GIORNO (PUNTA ESTREMA DELL'ISOLA)

La tensione è alta, l’attesa sta per terminare e noi siamo pronti e attenti a seguire le indicazioni della guida: dopo circa 45 minuti di navigazione in un mare stupendo eccoci arrivati nell’area prescelta.
I primi lanci danno la possibilità alla guida di capire il nostro grado di preparazione e verificare come eseguiamo i suoi comandi.
Iniziamo a incannare alcuni Snapper e piccoli Pargo che ci alleviano la tensione e ci “scaldano i muscoli”.
Primo spostamento della barca ed ecco il primo branco di Bonefish. Le indicazioni della guida sono molto precise: lancia a ore 11 – 15 metri! Eseguito il lancio, mi trovo con un pesce che mi sfila coda e backing. L’emozione è tanta e dopo alcuni minuti il Bonefish è in barca pronto per il rituale della foto e successivo rilascio. Ora tocca al mio amico e anche lui, seguendo le istruzioni della guida, ha in canna il primo Bonefish.

Primo Bonefish di Mode

La mattinata prosegue con altri trasferimenti e numerose catture di Bonefish. Dopo una mezz’ora circa, il sottoscritto e Mode chiediamo alla guida di spostarci e magari tentare il mitico Tarpon.
Raggiunta una piccola insenatura paludosa tra le mangrovie, ecco che le ombre in acqua si fanno più serie. Un branco di Tarpon sta nuotando a 15-20 metri davanti a noi. Ci accorgiamo però che la fitta vegetazione richiede lanci piuttosto bassi e precisi. Dopo alcune mosche finite sulle mangrovie e subito liberate, ecco che l’artificiale cade perfetto davanti al branco. Il recupero veloce consente ai pesci di seguire la mosca e un componente del branco accelera, apre la bocca e l’afferra. La guida, che osserva il tutto dall’alto della barca, mi dice: “Ferra con la coda!”.
Così, eseguito prontamente il suggerimento impartitomi, mi trovo a combattere con il primo Tarpon della mia vita: salti spettacolari e fughe velocissime mi impegnano per circa 15 minuti. Alla fine riesco a salpare il re delle mangrovie e lo rilascio subito dopo. Il peso stimato è di circa 20 lb.

Primo Tarpon di Mirko, circa 20 lb

Continuiamo la pesca ai Tarpon ma purtroppo, forse spaventati dalla precedente cattura, non hanno più alcun interesse verso le nostre mosche. La giornata continua con la caccia ai Bonefish fino a sera.
Al nostro rientro ci attende uno spuntino veloce preparato da Mauro, responsabile del centro e il riassunto della prima fantastica giornata di pesca.

SECONDO GIORNO (CENTRO ISOLA)

La mattina seguente stessa prassi per la partenza: il tempo è meno bello. Nuvole e un pò di vento preoccupano la guida.
Si parte lo stesso.
Raggiungiamo una flat immensa a 400-500 metri dalla spiaggia: a circa 200 mt. davanti a noi la guida ci indica un branco enorme di Bonefish. Ci accorgiamo subito della loro presenza in quanto sono tutti in tailing con la coda fuori.
L’avvicinamento deve essere fatto con molta calma e in assoluto silenzio. A circa 20 metri, Mode esegue il primo lancio e subito dopo allama un Bonefish. Le catture si susseguono per quasi mezz’ora, compreso un piccolo carangide che rimane vittima della mosca di Mode, ma poi il silenzio.

Carangide


Un Bonefish un pò agitato

Dopo vari spostamenti inseguendo il branco, la guida decide di portarci nuovamente a tentare i Tarpon.
Raggiunta una zona nei pressi dell’aeroporto lo spettacolo che ci attende è fantastico: pellicani che cacciano con tuffi spettacolari, cormorani che si asciugano al sole, branchi di Bonefish in tailing e Tarpon che rollano.
Mode esegue alcuni lanci verso i Tarpon che seguono la mosca ma non decidono di attaccarla. Nel frattempo la guida ci indica davanti a sinistra il branco di Bonefish in cruising.
Lancio, attendo alcuni secondi e inizio il recupero: eccolo che mangia la mosca! Ferro e subito il mulinello inizia a fischiare, coda e backing vanno via per 150 mt fino a quando il pesce comincia a rallentare. Inizio il recupero, al termine del quale porto in barca un Bonefish di circa 10 lb.

Bonefish circa 10 lb

Continuiamo la ricerca in questa area: ecco nuovamente i Tarpon. Mode lancia, recupera veloce ed eccolo incannato: primo salto e prima fuga ci permettono di vedere che è un bel pesce, ma aimè il secondo salto è decisivo per il Tarpon, che strappa il terminale e riguadagna la libertà.
Alcuni lanci precisi su un branco di Bonefish ci permettono di portare in barca degli esemplari davvero notevoli, stimati dalla guida intorno alle 8-10 lb.

Bonefish circa 10 lb


Bonefish circa 10 lb

La giornata è ormai terminata e il ritorno alla marina ci consente di valutare il risultato: inferiore per numero di catture ma decisamente superiore per taglia.

TERZO GIORNO (ZONA NEI PRESSI DELLA MARINA E DEL CANALE)

La mattina seguente il tempo che ci attende è nuvoloso, con vento forte. La guida è dubbiosa, ma alla fine partiamo ugualmente.
Vista la richiesta di Mode di voler a tutti i costi prendere un Tarpon, Pedro decide di tentare nel canale vicino alla marina, zona di passaggio delle barche con un fondo di circa 3 metri popolato da molte specie di pesci. I primi lanci, causa il forte vento, vengono eseguiti con difficoltà, per cui si utilizza una coda intermedia e una mosca pesante.
A un certo punto la canna di Mode si piega e inizia il combattimento. Non ci sono salti fuori dall’acqua e la guida ci informa che non si tratta di un Tarpon. E infatti ha ragione. Dopo circa 10 minuti ecco salpato un bel Pargo stimato 8-10 lb.

Pargo di 8-10 lb

Proseguiamo la ricerca con vari spostamenti che ci permettono di incannare alcuni Bonefish e altri Snapper e Pargo.

Bonefish

La giornata sta per terminare e non si è vista l’ombra di un Tarpon. La guida decide allora di tentare un ultimo posto popolato da baby Tarpon. Eccoli che si spostano attorno alle mangrovie! Pedro ci indica la zona di lancio e dopo alcuni tentativi falliti per il forte vento finalmente la mosca si posa davanti al primo Tarpon. Il pesce la vede, la segue e decide di afferrarla. Mode ferra e poco dopo in barca abbiamo il Tarpon di circa 10 lb.

Primo Tarpon di Mode, circa 10 lb

L’eccitazione è alle stelle per la cattura ma la giornata purtroppo volge al termine. Come sempre alla marina c’è Mauro, per il riassunto finale e lo spuntino insieme alle nostre famiglie.

ATTREZZATURA

Canne

N.1 canna 9’ #9 con coda galleggiante e finale a nodi per i Bonefish
N.1 canna 9’ #9 con coda galleggiante/intermedia e finale a nodi per Bonefish e carangidi
N.1 canna 9’ #10 con coda galleggiante e finale a nodi per i Tarpon e carangidi
N.1 canna 9’ #12 con coda galleggiante e finale a nodi per i Tarpon

Mulinelli

Tutti i mulinelli da mare resistenti alla salsedine, caricati con circa 250-300 mt di backing o gelspoon da 30 lb.

Mosche

Il nostro arsenale ne comprendeva di tutti i generi. Crazy Charlie di vari colori, streamer, acciughine, granchi, popper…quasi 300 imitazioni !!
Ma al primo briefing, il centro pesca ci ha dotato di una scatola con una selezione di 20 mosche che abbiamo impiegato nei vari giorni di pesca.

Finali

Tutti a nodi formati da 3 spezzoni con terminale dello 0,37 per i Bonefish, 2 spezzoni con finale dello 0,40 per i baby Tarpon o finale diretto dello 0,60 sempre per i Tarpon.

Contatti

Mirko Cavallo   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Modesto Canavero   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Centro Pesca Avalon   Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    oppure   http://www.avalons.net

CONCLUSIONI


Nonostante il tempo non sia stato dei migliori, nei tre giorni di pesca abbiamo comunque catturato una cinquantina di pesci e vissuto intense emozioni. Difficili da spiegare e far comprendere a coloro che non hanno una passione così forte in questo fantastico sport. Credo che chi abbia avuto la fortuna di sperimentare un tipo di pesca in un ambiente simile possa capire come a volte sia frequente rimanere con il fiato sospeso, meravigliati per quello che ci circonda, per quello che cerchiamo e per quello che magari avremo la fortuna di avere dall’altro capo della coda. Insomma, emozioni che giustificano anche una lacrima e che lasciano spazio per continuare a sognare ricordando che una parte di terra chiamata paradiso esiste: Cayo Largo ne è l’esempio.

RINGRAZIAMENTI


Mirko e Mode vorrebbero ringraziare coloro che hanno permesso a un loro sogno di potersi avverare: le loro famiglie che li hanno seguiti in questa avventura, Filippo, prezioso contatto per le prenotazioni delle barche, Mauro, gestore del centro pesca e la fantastica guida Pedro.
A presto!


Mirko Cavallo


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