ITA - "CISMONAMOUR"
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- Categoria principale: Fly Fishing Magazine
- Categoria: Avventure di pesca
- Scritto da Michele Malagugini (Mala)
Word and photo di Michele Malagugini
Tempo di lettura: 15 minuti Giugno 2015
Suggestivo scorcio della parte alta della riserva
Avete presente quei film in cui vengono narrate le storie di piccole realtà rurali, che sembrano appartenere ad altri pianeti o al mondo della fantasia? Dove il tempo scorre tranquillo, la comunità è unita da un forte spirito sociale ed il sole brilla più intenso che altrove? Dove non sembrano esistere problemi e preoccupazioni. Dove le persone vivono la propria vita in perfetta armonia con la natura, al ritmo lento delle stagioni? Avete presente? Ebbene, un luogo simile esiste e si chiama Fonzaso, piccolo comune della Provincia di Belluno che dista pochi kilometri dal lago del Corlo e dal suo unico affluente, che poi è anche l’argomento del presente articolo: il torrente Cismon, immissario di sinistra del fiume Brenta. Sono solo un paio di stagioni che frequento regolarmente questo fiume, dopo averne sentito parlare molto bene da alcuni amici che ho sempre reputato affidabili in quanto a “dritte pescatorie”. Incuriosito, appunto, dalle notizie che mi giungevano a spizzichi e bocconi, l’anno scorso, insieme all’amico Paolo Fortunati (alias Pablo, su PIPAM), ho deciso di farvi visita. Tutto ebbe inizio una bella domenica di Settembre, quando, subito dopo essere entrati nel primo bar incontrato nel centro di Fonzaso (il Bar Centrale, appunto) in risposta alla nostra richiesta d’informazioni sui punti di reperibilità dei permessi di pesca ci fu detto di rivolgerci a Susanna, la segretaria (nonché pescatrice a mosca) dell’A.S.D. Liberi Pescatori Lago di Corlo e Cismon, associazione che gestisce le acque del Bacino N° 12 della Provincia di Belluno. E nel mentre ci venne indicata una bella ragazza, dai lunghi capelli castani ed elegantemente fasciata in un corto abitino fantasia, la quale, con un sorriso “Durbans” ed un “impercettibile” accento veneto si rivolse a noi, presentandosi: “piacere, sono Susanna. Volete pescare nel Cismon? Bene, sedetevi ed ascoltatemi bene, che ora vi spiego come funzionano le cose qui da noi” Susanna nel pieno esercizio delle sue funzioni di segretaria dell’Associazione
Ebbene… sì! Ha, ha, ha… Sì, in un primo momento entrambi cominciammo subito a fantasticare, come due lumaconi, sulla strana situazione che si era venuta a creare: e nel nostro fantasticare, immaginavamo un fiume gestito solo da giovani amazzoni, tutte a nostra disposizione. E tutte innamorate di noi! Ha, ha, ha… Le risate che ci facemmo… Bellissimo. Andammo avanti tutto il giorno a sparar cazz…. Hem, scusate, volevo dire cavolate (perdonaci Susanna, stavamo solo scherzando *8) ). Poi, finalmente, venne anche il momento di andare a pesca e così potemmo finalmente verificare le potenzialità e la bellezza del Cismon; e con esse, l’attendibilità delle informazioni ricevute da Susanna. E dagli amici ancor prima. Che dire: il debutto fu dei migliori. Mi ricordo che non pescammo moltissimo, a causa di un forte temporale che, ad un certo punto, ci costrinse a deporre le armi. In quelle poche ore, però, riuscimmo a catturare diversi bei pesci, tra cui un fantastico ibrido di cui riuscii ad aver ragione solo dopo diversi minuti di combattimento. Da quel giorno ad oggi le mie uscite sul Cismon si sono moltiplicate. Uscite durante le quali ho avuto modo di conoscere non solo le opportunità e gli angoli più remoti di questo fiume, ma anche le persone che lo gestiscono con l’amore e la pazienza di cui solo gli abitanti del luogo possono essere capaci. Una fra tutte: Enzo, il Presidente del Bacino! Grandissimo Enzo (al centro, della foto)! Un Presidente ESEMPLARE!
Ai possessori del suddetto permesso annuale viene concessa la possibilità di pescare in tutte le acque del Bacino (comprese quelle aperte all’uso delle esche naturali e con possibilità di trattenere il pescato), purché vengano utilizzate esche artificiali ad amo singolo, prive di ardiglione o con ardiglione schiacciato. Tradotto in numeri, oltre 4 Km di fiume, più le acque del lago del Corlo, favoloso specchio d’acqua abitato da carpe, lucci, tinche, persici reali e… trote naturalmente. E cosa troviamo, invece, nel Cismon? Combattive fario, iridee (anche molto grosse, nonostante ne venga incentivato il prelievo pure nelle zone NK), giganteschi cavedani ed infine la regina dei fiumi di fondovalle: sua maestà la marmorata (e relativi ibridi)
La taglia media dei pesci si aggira intorno ai 35 cm, con moltissimi esemplari da 40, per arrivare alla soglia NON OCCASIONALE dei 50 cm. La cosa che subito vi colpirà, al vostro primo incontro con la fauna del Cismon, sarà la combattività. Sembra davvero che questi pesci siano cresciuti a spinaci, come quel famoso e forzuto eroe dei fumetti. Inoltre da questa primavera è stato avviato un programma di reintroduzione del temolo, i cui risultati potranno essere raccolti a cominciare dalla prossima stagione, quando, trascorso l’inverno, vi sarà la possibilità di verificare se i piccoli timallidi saranno riusciti a resistere alle avverse condizioni del fiume nei periodi di piena e con temperature assai più rigide. Ma vediamo ora di trasmettere qualche consiglio per poter pescare con successo nelle acque del Cismon: Per gli amanti della pesca a ninfa, questo è un fiume in grado di regalare grandi soddisfazioni. Non aspettatevi però un fiume banale da interpretare. All’apparenza semplice, reputo il Cismon uno dei fiumi più difficili del Veneto. Ed anche molto faticoso per le gambe. Il suo alveo è interamente costituito da rotondi massi calcarei delle dimensioni di grossi palloni da calcio che vi costringeranno ad impegnativi spostamenti. Ed anche individuare le tante tane delle nostre prede non sarà per nulla scontato. Ovvio che tutto ciò, per gli amanti della pesca di ricerca, costituirà un importante valore aggiunto. Quando pesco a ninfa in Cismon normalmente uso una canna di lunghezza 10 piedi per coda 2, alla quale lego un finale di circa 5 metri per poter raggiungere agevolmente anche gli spot più lontani senza disturbare i pesci e, all’occorrenza, insidiarli pure a secca. Le ninfe che utilizzo per la maggiore sono quelle che imitano le verdi larve di rhyacophila, piuttosto che quelle di portasassi, oltre alle intramontabili e scontate pheasant tail più o meno piombate a seconda dell’occorrenza.
Innanzi tutto la canna: l’ideale a mio avviso è la classica 7,6 per coda 3. Se mi porto una misura superiore è solo perché prevedo la possibilità di variare tecnica durante il giorno, passando magari allo streamer o alla ninfa per tornare nuovamente alla secca. Il finale dovrà essere lungo, soprattutto per contrastare le moltissime micro correntine onnipresenti nelle piane più ampie e profonde, abitate dagli esemplari più belli e sospettosi Altra cosa: non scendete sotto il 14 di tip. Ve ne pentireste immediatamente qualora vi capitasse di agganciare una delle non poche grosse iridee; come ben saprete, queste “ragazze” quando trovano ampi spazi per poter fuggire non esitano a farlo immediatamente, con lunghissime, interminabili e velocissime fughe. Nicola, un amico e collega che mi accompagna spesso durante le mie uscite.
Questi artificiali si sono dimostrati particolarmente vincenti, pescando le correnti più sostenute del fiume, nei momenti di totale inattività del pesce in superficie. Se poi, come il sottoscritto, oltre alle trote siete interessati a catturare anche i grossissimi ed astuti cavedani del Cismon, allora non abbiate esitazioni: fategli comparire all’improvviso una grossa sedge davanti al “musetto” e poi… Beh, io mi ci diverto da matti a fregare i “capitani” ;-) Eccolo qui un bel “capitano”
ma se deciderete di servirvene anche in condizioni di acque limpide, abbiate sempre l’accortezza di avanzare e lanciare da posizioni basse e raccolte, soprattutto pescando a Un ultimo piccolo ma preziosissimo consiglio: se non siete sicuri che la suola dei vostri scarponi possa garantirvi una buona tenuta in presenza di sassi ricoperti d’alga, portatevi appresso un bastone da wading, oppure un bastone telescopico da trekking.
Prima di chiudere l’articolo, vorrei dire “due parole due” sul lago in cui sfocia il Cismon. Suggestivo lago dalle trasparenti acque blu, è abitato da pesci favolosi, lucci compresi. Non sarà facile per noi moschisti la caccia all’esocide nel lago del Corlo, data l’origine di quest’ultimo (artificiale), le rive scoscese e le considerevoli profondità, ma ciò non basterà a spaventarci, stimolati dalla concreta possibilità di catturare il pesce dei nostri sogni. I lucci del Corlo, infatti, sono famosi per le loro “piccole” dimensioni ;-) Io ho già cominciato a perlustrarlo, servendomi del belly boat, incuriosito dai racconti di chi lo frequenta abitualmente e, chissà che il prossimo mio articolo non finisca per dedicarlo proprio a loro: ai lucci del lago del Corlo. Per quanto riguarda, infine, il regolamento, il costo ed i punti di reperibilità dei permessi e quant’altro mi sono dimenticato di citare nell’articolo, vi invito a visitare il sito dell’Associazione Sportiva Dilettantistica Liberi Pescatori lago di Corlo e Cismon, al seguente indirizzo: www.pescarecismoncorlo.it, oppure a contattare i “ragazzi” del bacino, ai riferimenti in foto:
Ciao
Michele Malagugini (Mala)
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