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STREAMER - FLY FISHING (Jhon Merwin)

di Jhon Merwin
Lycos & Burford, Publishers 31 West 21 Street New York, NY 10010 - USA
fto 15,5x22,5 - 87 pagine - us $ 9.95 (1996)


a cura di Osvaldo Velo

Fra le varie tecniche di pesca a mosca, quella a streamer è stata, almeno fino ad oggi, una fra le più ignorate. Ben pochi autori, infatti, si sono cimentati a fondo come invece è successo per la mosca a secca, per esempio.
Fondatore di Rod & Reel nonché autore di diversi libri sulla pesca e di articoli apparsi su numerose riviste, Merwin non ha certo intenzione con il suo libro "Streamer-Fly Fishing" di emulare, per esempio, l’eccellente opera di Bates Jr. ma è riuscito in un ristretto numero di pagine (circa un centinaio) a dare al lettore moltissime informazioni grazie alle quali si ritrova in grado di avvicinarsi alla pesca a streamer nel dovuto modo e con le corrette nozioni in modo da evitare quegli errori, più o meno scontati, che non di rado impediscono lo sviluppo di una tecnica e di una passione. Evitando in tal modo, e questa è la cosa più grave, il contatto con una realtà molto diversa da quella cui siamo abituati e che nasconde soddisfazioni che neppure immaginiamo.
Anche nel caso dell’opera di Merwin le fotografie (tutte in bianco e nero) non si possono dire eccezionali. E’ un vero peccato, perché il testo meriterebbe molto di più, anche a livello di veste grafica.
Le notizie che Merwin fornisce al lettore sono sicuramente innovative al punto di rivoluzionare una convinzione che, almeno da noi, è arrivata a livello di dogma: streamer non significa obbligatoriamente ritrovarsi tra le mani una attrezzatura pesante od a dover fronteggiare vasti corsi e specchi d’acqua. Merwin consiglia di utilizzare lo streamer anche su torrenti di minori dimensioni, alla ricerca di pesci non necessariamente di grossa taglia. Ed afferma che i risultati, molto spesso, sono ben superiori alle aspettative e ad altre tecniche di pesca (non solo a mosca).
Merwin ha suddiviso l’attrezzatura a seconda dei luoghi di pesca: code del 2, del 3 e del 4 e streamer su ami non oltre il 10 sono indicati per piccoli corsi d’acqua; le code del 5 e del 6, ami non oltre il 6 vanno bene per fiumi di piccole-medie dimensioni; su fiumi medio-grandi sono più indicati artificiali su ami 1/0 e coda 7-8; per quelli molto grandi si parte dalla coda 9 ed ami dal 3/0.
Come ogni libro di pesca a mosca che si rispetti, l’opera di Merwin contiene consigli tecnico-pratici sull’attrezzatura (code, finali, canne, mulinelli...) ma soprattutto si dilunga sull’azione dell’artificiale, sul come deve muoversi in acqua, sulla sua taglia, sulla forma eccetera.
Tutti i luoghi e le condizioni di pesca sono ovviamente passati in rassegna: dalle acque ferme al grande fiume, dal torrentello di montagna alle correntine del piano.
Interessante ma non praticabile per il pescatore italiano è la tecnica usata scendendo o risalendo la corrente con una imbarcazione (in Italia pescare dalla barca in movimento in acque correnti e vietato).
Un po’ pochi, una dozzina in tutto, i dressing inclusi nel testo, corredati tra l’altro - e purtroppo! - da fotografie di poco pregio ed in bianco e nero. Niente paura, dice l’autore, potete sempre rifarvi all’altro libro, "John Merwin's Fly-Tying Guide" - 1989, Stephen Greene Press/Viking, in cui l’argomento viene approfondito in maniera più dettagliata.
Nonostante le apparenze, non si tratta di un’opera "di seconda serie": i contenuti sono molto validi e sotto certi aspetti decisamente innovativi (almeno per noi italiani). Che fosse di un testo di un certo contenuto culturale c’era da aspettarselo: la Lyons & Burford non è forse una delle maggiori case editrici americane in fatto di pesca a mosca?


Osvaldo Velo


© PIPAM.com

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