Cosa ci si aspetta da una video cassetta sulla costruzione? Se si è dei principianti ci si aspetta una spiegazione dei vari passaggi più dettagliata e chiara di quella che si può trovare su un libro o su un articolo, se si è esperti ci si aspetta il montaggio particolare, la novità, l’innovazione. E soprattutto ci si aspetta che dell’artificiale proposto ci sia qualche indicazione sul dove, sul quando, e sul come usarlo, specialmente se si tratta di streamers o ninfe. O che con le moderne tecniche si faccia vedere come lo stesso lavora in acqua. Ebbene le video cassette della M. & G. videoproduction che ho visionato non contengono nulla di tutto questo ma nonostante ciò mi sento di consigliarle ugualmente, perchè sono tecnicamente ben fatte, con riprese da vari punti di vista, ed i costruttori sono tutti personaggi di spicco nel panorama della PAM. Magari con l’audio spento visto il commento un po’ meccanico e le datatissime musiche di sottofondo. Le cassette hanno durata di 30 minuti l’una e contengono ciascuna sei realizzazioni. Quelle che ho visionato sono: Mosche da mare e da salmone con Giuseppe Calissi (R.d.C. ) e Peter Howard Streamers con Peter Howard e Pierluigi Pironi Ninfe con Paolo Bertacchini e Davide Brancaccio Mosche Secche di Enzo Bortolani e Germano Bana In Mosche da mare e da salmone, a parte l’ottima manualità di Howard, non posso che constatare che oltre all’amo le mosche hanno ben poco di quelle da salmone; non la ricercata accuratezza di quelle storiche, ne la catturante innovazione di quelle moderne. Delle mosche proposte da R.d.C. mi ha colpito invece la bellezza e presumo anche l’efficacia della Joe’s Favorite, fatta tutta con materiali innovativi (braid pearl super hair, Silver cristal flash e body braid) e resine epossidiche. In Streamers le realizzazioni presentate sono tutte belle anche se non ci ho scorto molta innovazione. Superba la realizzazione del calamaro a doppio amo da parte di Pironi, e la Frog di Howard. Ma notevoli anche lo scozzone e il pesciolino con l’uso sapiente del minibou di tacchino naturale. Buon uso di materiali tradizionali (marabou e cervo) e dosi massicce di cianoacrilico. In Ninfe si vede lo scontro tra due tipologie costruttive ben diverse, e cioè “l’imitazione” da parte di Paolo Bertacchini, che crea artificiali esili e poco piombati spingendosi sino ad un massimo di amo 14 per il suo camolone, e “l’impressione” per Davide Brancaccio, che usa solo ami 8 e dosi da cavallo di piombo. Davide che tra tutti è parso quello più a suo agio di fronte alla telecamera nella sua ninfa polacca dimostra un interessante sistema di incrocio di lana e pavone a formare il corpo e contestualmente l’anellatura. Mosche secche è quella che mi è piaciuta di meno, non certo x colpa dei protagonisti (bravo Bortolani con le ali in sezione di penna e bravo Bana nell’usare sapientemente il cdc.), ma per mancanza di informazioni oltre che per alcune lacune tecniche. Il corpo della compara di che è? E le ali della wing dun dry? Manca la scheda dei dressing, e le riprese dal basso sono praticamente ridotte a quando si avvolge il filo di montaggio sull’amo!
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