NOTE: Finale per la pesca a ninfa in torrente considerato “lungo” rispetto ai canoni tradizionali, ove solitamente viene consigliato un finale pari alla lunghezza della canna. Progettato applicando i concetti di base della scuola di pesca a ninfa “francese”, nasce con la finalità di dotare il pescatore di un “componente flessibile” per l’approcio alla pesca in torrente, luogo in cui l’estrema mutevolezza della morfologia del corso d’acqua richiede un continuo e costante adattamento della tecnica di pesca .
Ecco i principali vantaggi nel suo impiego.
-
garanzia di un approccio “discreto” all’acqua, in funzione della lunghezza considerevole, impiegando artificiali poco o nulla appesantiti, molto utile nell’affrontare i tratti con corrente lenta ed acque basse.
-
Possibilità di passare rapidamente all’impiego di artificiali di superficie (“secca”), con un eventuale semplice adattamento del tip.
-
Possibilità, nella pesca a media distanza, di aver maggior controllo nella deriva degli artificiali, con garanzia di una progressione più “naturale” degli stessi nella corrente, in quanto la maggior lunghezza del finale, rispetto a sistemi più tradizionali che teorizzano il finale “lungo quanto la canna”, consente di evitare dannose “pance” determinate dal peso della coda di topo nel tratto compreso fra l’anello di punta della canna e la superficie dell’acqua, in quanto avremo circa 1,50 mt di filo di nylon, praticamente “senza peso”, in più a nostra disposizione. Questo renderà possibile evitare che le nostre ninfe siano “trascinate via” dalla spinta del flusso della corrente centrale “dragando” in maniera innaturale, così come accade normalmente quando la coda giunge a lambire la superficie dell’acqua.
-
Possibilità, nella pesca corta sotto la cima della canna, di avere a disposizione un finale adeguato ai canoni del sistema proprio della scuola est europea, allorchè la parte di potenza del finale sarà ritratta all’interno degli anelli . Richiamando 1,50 – 2,00 mt della “potenza” avremo infatti, fuori dall’anello di punta, 2,70 - 3,20 mt di finale, con un tip sufficientemente lungo e sottile da consentire una corretta applicazione della tecnica. La presenza della “potenza del finale” negli anelli della canna eviterà inoltre che lo stesso si ritragga “scivolando” all’interno degli anelli stessi, in direzione del mulinello, problematica molto comune utilizzando un finale più corto, laddove il peso della coda negli anelli risulta sufficiente a “trascinare” tutto il finale all’interno dell’anello di punta.
In fine, come già descritto in altre occasioni, non ritengo “vincolanti” le misure del finale sopra riportate, anzi, lo scopo principale dell’utilizzo in pesca dei finali a nodi auto-costruiti è, secondo il mio parere, la possibilità che ha ognuno di noi di plasmare l’attrezzatura adattandola alle circostanze che andremo volta per volta ad affrontare, soprattutto in un ambiente così eterogeneo come il torrente.
Roby, “the Czecher”
|