Lancio Overhead
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- Scritto da Valerio Santagostino (BALBOA)
Il lancio overhead, ovvero il lancio sopra la testa, è il lancio “base” nella pesca a mosca. E' il primo lancio che si impara, e sicuramente un ottimo trampolino per tutti gli altri che verranno.
In questo capitolo analizzeremo il lancio overhead utilizzando solo il braccio che impugna la canna, cioè senza l’ausilio del braccio sinistro. Iniziare ogni lancio tenendo la coda stretta fra le dita della mano destra ( per i destrorsi), cioè senza l’utilizzo o la trazione della sinistra è un esercizio che suggerisco per imparare correttamente e senza fretta un nuovo lancio. Si diminuisce il rischio di errore, se non altro perché ci si concentra solamente su un braccio. Le foto che seguono sono state fatte in acqua, in un posto dove lo sfondo scuro ha consentito di poter vedere bene la coda. Se non abbiamo a disposizione una pozza d’acqua, ci si può allenare benissimo anche sul prato. Teniamo il piede destro avanti, per evitare dannose rotazioni del corpo nel lancio all’indietro. Ultimamente le nuove scuole di pensiero suggeriscono il piede sinistro avanti, che consente un percorso di caricamento maggiore e un minor rischio di mal di schiena. Come per l’ impugnatura, non ritengo ci sia la posizione “assoluta”. Proviamo una volta il piede destro avanti e una volta il piede sinistro, e poi decidiamo. Scegliamo la postura con la quale ci sentiamo a nostro agio e abbiamo più confort. Srotoliamo 7-8 metri di coda davanti a noi e stendiamola per bene. Partiamo con il braccio disteso in avanti e la punta della canna bassa sulla superficie. Questo accorgimento, cioè quello di partire in ogni lancio con il vettino basso, non mi stancherò mai di dirlo, è fondamentale. Per molte ragioni. La coda va in tensione immediatamente, e non rimaniamo senza contatto con essa per un paio di metri. Sentiamo immediatamente la canna che si sta caricando. Non perdiamo prezioso percorso di caricamento. Non abbiamo vuoti di tensione. E non rischiamo di avere la coda molle alle nostre spalle nel lancio all’indietro. Trasciniamo la canna con un'accelerazione progressiva ( la velocità deve aumentare man mano)...... ......avvicinando la mano verso il viso senza flettere il polso, facciamo lavorare cioè solo l’avambraccio. All'altezza del viso e a circa ore 1, di un immaginario quadrante di orologio, “stoppiamo” il polso, cioè fermiamo il movimento in maniera brusca, secca e in uno spazio molto breve. Il punto preciso dove dare lo stop non esiste, visto che entrano in gioco altre varianti come la lunghezza dell’attrezzo, il peso della coda e il lancio che si sta facendo. Esiste però il momento di massimo caricamento della canna ed è li che bisogna dare lo stop. Immediatamente dopo seguiamo il percorso della canna all’indietro e sempre verso l’alto per ammortizzarne eventuali vibrazioni . In gergo, “infiliamo il cielo”. Durante questa fase, la coda si sta srotolando alta dietro le nostre spalle. Un attimo prima che la coda si distenda completamente, diamo inizio al lancio in avanti. E’ un momento delicato, una sensazione, e dobbiamo capirlo in una frazione di secondo. E’ la canna stessa che ci dice quando ripartire per il lancio in avanti. Sentiamo l’attrezzo caricarsi di nuovo. Non ripartiamo prima. Le conseguenze sono piuttosto dannose: ( scarso percorso di caricamento, mancanza di tensione di coda, e quindi lanci molli e tailing loop come conseguenze ). Ricordiamoci quelle terribili botte che diamo quando perdiamo il contatto con la coda. Per evitare una partenza anticipata del lancio in avanti, le prime volte e non solo quelle, guardiamoci la coda dietro. Seguiamo con gli occhi tutto il movimento. A questo punto eseguiamo lo stesso percorso del lancio indietro a ritroso, scendendo con il braccio e il gomito vicino al corpo. Anche nel lancio in avanti, dopo lo "stop" , a circa ore 10, ( ricordando il quadrante di un orologio), e sempre dopo averlo dato breve e secco, ammortizziamo il lancio seguendo il "loop". Con un termine anglosassone “ follow the loop”. In questo lancio "base" è fondamentale tenere un percorso del nostro vettino il più rettilineo possibile. Suggerisco le prime volte , di fare un lancio dietro e uno in avanti, e poi lasciar cadere la coda per terra. Anche nel lancio all’indietro, ogni tanto, lasciamo cadere la coda alle nostre spalle, per controllare come si posa. Se si presenta diritta , vuol dire che abbiamo tenuto un percorso di caricamento corretto. Vi riassumo la sequenza in movimento delle posizioni base per eseguire l' Overhead: Valerio Santagostino
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