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Consigli di viaggio

L'angolo del principiante.
Italia  09/03/07 di Ghost



Avvicinandosi all’arte della PAM, è bene osservare alcune piccole precauzioni, che magari poco avranno a che vedere con la tecnica piscatoria in senso stretto, ma risulteranno utili, a volte indispensabili per un proficuo esercizio della pratica alieutica...

Attenzione dunque già dai trasferimenti: non salite mai su vetture meno che sicure. Indizi preoccupanti: le gomme ormai completamente slick, il cambio con il teschietto, l’interno in montone blu, una collezione da 24 cd di musica celtica, il panda gigante che scuote il testolone dal lunotto posteriore, il quadretto magnetico “non correre - pensa a me” con foto della Canalis e relative, e altrettanto improbabili, firma e dedica "al mio instancabile muflone ".

E' oltremodo importante valutare sin da subito il comportamento del guidatore.
Se vi consegna un pacchetto di Brooklin dicendo. con noncuranza, “Ecco il tuo air-bag”, preferite senz'altro un posto dietro. Se viene a prendervi col figlioletto e quest’ultimo già vomita, meglio inventarsi qualche scusa e rimandare. Se calza waders con suole di feltro chiodate, insospettitevi. E se si presenta intonando canzonacce, all'auto-grill non offritegli ulteriori grappini.

Una volta in marcia, sarà vostro compito vegliare sulla felice riuscita del viaggio.
In particolare se, prima dell’alba, in autostrada il vostro pam-autista continua a ripetere “Quanti c@XXo sono  questi qua in bicicletta?” spiegategli, con calma ma con fermezza, che quelli sono paracarri.

Quando inveisce “Tutti sti deficienti contromano!!!”, cercate rapidamente di ricordare se, qualche chilometro prima, avevate imboccato lo svincolo dalla parte giusta.
Ogni volta che si appisola, evitate di urlare terrorizzati, ma, nel rispetto del bon-ton, risvegliatelo con un garbato colpo di tosse.

Se vi chiede di sostituirlo alla guida del suo Hummer, residuato della guerra del Golfo, non contrariatelo con ingenue domande tipo “Si, ma quale di questi pedali è il freno?” Provatene invece uno a caso, con brevi colpetti, per vedere se il mostruoso mezzo rallenta o accelera o se invece parte un anticarro dalla bocca di fuoco sul tetto.

All’arrivo, stremati dalla tensione e dalle centinaia di chilometri percorsi, mentre estraete le attrezzature egli vi chiuderà distrattamente la testa nel capace bagagliaio. Non urlate, è da maleducati, ma cercate di attirare la sua attenzione con soffocati mugolii, prima che il suo rottweiler decida di fare una follia.

Facendo tappa in una trattoria sconosciuta, occorre prestare molta attenzione. Come sostiene Benni, l'immortale bardo felsineo, non chiedete mai al cameriere se il maiale è buono: esso maiale, per dimostrarvi che buono assolutamente non è, potrebbe interrompere la briscola per venire a spaccarvi la faccia. E se ad esempio la vostra meta fosse la Loue, meglio diffidare da pubblici esercizi con nomi tipo “Le Tam”.

Molte toilette, poi, nascondono gravi pericoli: il rubinetto a norme ISO 9002, con la sua letale leva igienica di mezzo metro tipo chirurgo: mentre vi chinate per rinfrescarvi, essa può interrompervi in modo permanente la visione binoculare o, nella migliore delle ipotesi, tenderà ad incastrarsi in modo duraturo dentro una narice, mettendovi in una situazione decisamente imbarazzante da spiegare ai vigili del fuoco. Similmente, soprattutto dopo una certa età, abbiate il più assoluto rispetto e timore verso la "ciambella igenica a ribaltina", che può rivelarsi trappola fatale per determinati apparati esterni.

Anche nei momenti di pausa sul fiume, però, non rilassatevi, sempre all'erta!  Considerate il pericolo delle intossicazioni alimentari: ad esempio, beninteso al di là delle personali convinzioni politiche, non acquistate mai merendine da portarvi sul fiume, se sulla confezione anziché la data di scadenza c’è lo stemma dei Savoia. 

Un vero gentleman presterà inoltre particolare attenzione e riguardo verso gli altri pescatori. Se l’incauto amico, mentre sfila la coda dietro, vi aggancia il labbro superiore con la sua mosca (e in forza di antica abitudine, sentendo il vettino appesantirsi, ci pianta anche una bella ferrata) non stramaleditelo, ma ricordategli che è molto più sportivo togliere l’ardiglione, e tentate di convincerlo a non annoccarvi.

Se vi capitasse di pescare salmoni in Canada, non camminate mai sulla coda di un altro pescatore tranquillamente seduto sulla sponda a riposarsi, specialmente se esso è un orso grizzly.

Ma anche nel "vostro" fiume sotto casa, se incontrate un demente nerboruto che beato trattiene cavedani da 6 cm scarsi, è tempo perso, non infastiditelo cercando di convertirlo al catch&release.  Specie se dalla sua cacciatora spunta un braccio umano.


Albano Barbiani

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