|
Gli annodatori sono forse i meno usati ed i meno capiti attrezzi di base nell'arsenale di un normale costruttore di artificiali. Questo è lo strumento che crea quei bei nodi sulla testa delle mosche che tengono insieme il tutto. Se la vostra mosca si disfa è probabilmente dovuto al nodo che non avete fatto o che avete fatto in modo scorretto. Alcuni costruttori usano le mani per fare i nodi. Anche se questa tecnica spesso da luogo a nodi accettabili, talvolta si traduce in nodi malfatti. Dato che imparare ad usare l'annodatore è una delle cose basilari da imparare vi farò vedere come usare correttamente lo strumento. Non vi spiegherò come eseguire un nodo con le dita, almeno non finchè questo corso sarà finito e forse nemmeno allora. Sono convinto che questa sia una cosa che dovete imparare a far bene per essere un costruttore al meglio delle vostre possibilità.
|
Ci sono due tipi principali di annodatori. Uno è il Matarelli e l'altro è il Thompson. (Potete trovare anche un modello semplice che funziona come il Matarelli). Non sono sicuro in merito alle origini di questi due strumenti, ma penso che debbano il loro nome dall'inventore. Ambedue posso essere usati sulle nostre costruzioni, ma hanno ambedue vantaggi specifici quando sono usati su alcune particolari imitazioni.
|
In questo capitolo impareremo ad usare il Matarelli. Questo è il più facile dei due. Può essere usato su uno svariato numero di artificiali, ma è più facile del Thompson su artificiali con teste piombate, jig, bead head e su mosche in foam. Tutte le volte che occorre formare un nodo lontano dall'occhiello, questo è lo strumento giusto.
|
Prima di tutto bisogna sapere come iniziare ad avvolgere il filo sull'amo. Questo si ottiene tenendo il capo del filo in una mano ed il bobinatore nell'altra. Cominciate ad avvolgere il filo su se stesso girando al contempo intorno al gambo dell'amo, come illustrato nella figura sopra. Tre o quattro giri dovrebbero essere sufficienti. state attenti a mantenere il filo corto dalla parte dove esce dal bobinatore. Dovete usare il bobinatore per trattenere il filo se volete avere delle realistiche possibilità di ottenere risultati accettabili.
|
|
Una volta che avete fissato il filo prendete il vostro annodatore Matarelli, tenetelo con la punta dell'uncino verso il basso ed agganciate il filo con l'uncino come mostrato nella figura. Adesso girate il filo intorno all'attrezzo come mostrato nella figura sopra. Dovrebbe sembrare un 4 sottosopra se lo avete fatto correttamente. Non applicate troppa forza al filo, solo quel tanto necessario per mantenerlo appena teso.
|
|
Dopo cominciate a ruotare l'annodatore in senso orario intorno all'amo. Anche qui non tendete troppo il filo, solo quel tanto che basta per rimuovere qualsiasi allentamento nel filo. Continuate ad avvolgere il filo con lo strumento, facendo in modo così che il filo venga inglobato nel nodo quanto necessario. Se metterete troppa forza nel trattenere il bobinatore il filo si attorciglierà e non verrà trascinato nel nodo come invece dovrebbe.
|
|
Dopo che avete fatto da quattro a sette giri, alzate l'annodatore come mostrato dalla foto sopra. Lasciate che il filo scivoli dal rigonfiamento, mantenendo la solita tensione sul filo. Allontanate il bobinatore dall'amo e simultaneamente avvicinate l'annodatore allo stesso. Quando l'attrezzo è contro l'amo potete estrarlo.
|
|
Dovete allenarvi con questo attrezzo qualche decina di volte per essere sicuri di ricordarvi esattamente i movimenti. Cominciate con un amo nudo e allenatevi, allenatevi, allenatevi. Quando avrete fatto una bella matassa, togliete tutto con una lametta e cominciate dall'inizio.
|
Prima di passare alla prossima pagina dovete avere questi movimenti nelle vostre ossa. Nel prossimo capitolo impareremo ad usare un annodatore completamente diverso. Quindi, se non volete che la vostra confusione sia al massimo, allenatevi finchè non avete imparato a memoria i movimenti.
|
Alla prossima Daniele Casalegno
|