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Thunder Creek



di Giuseppe Finardi (Giuse.F)
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Caratteristica principale del Thunder Creek è l’uso di un solo tipo di materiale atto a formare testa/corpo, e stile costruttivo.

Lo streamer prese il nome dal torrente Thunder Creek situato nel nord del WISCONSIN, dove Keith Fulsher lo testò e perfezionò con l’intento di imitare piccoli pesci locali, questo nel 1962.

Il montaggio (già noto e usato in passato con altri materiali) è in pratica un buchtail reverse, le fibre vengono prima montate in avanti all’occhiello, vengono poi successivamente ribaltate all’indietro formando testa/corpo. Le fibre di buchtail vengono posizionate ben distinte (solitamente chiare sotto e scure sopra) per meglio marcare il distacco sotto/sopra.... evidenziando in questo modo una possibile linea laterale.

Keith F. già allora fece molte varianti del piccolo streamer, inserendo Marabu, Hackle…… ,tenendo però sempre il buchtail come materiale primario e identico montaggio.
Ormai affermatosi come definitivo e “consolidato stile costruttivo” questa tipologia di legatura viene ancora tuttora usata da molti per imitazioni d’acqua dolce e di mare.
Gli streamers originali sono quasi tutti costruiti su ami del 6-4XL con occhio dritto, il corpo in tinsel o normale filo da costruzione. La grossa testa veniva prima coperta con un leggero strato di bcomponente e/o vernice; una volta asciutta si dipingevano gli occhi prima con una macchia gialla, successivamente una pupilla nera.

Fasi di montaggio:

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 Amo 6/4 XL – filo bianco UTC 140 
Legare all’amo nel consueto modo del tinsel piatto (darà maggior lucentezza), tagliare poi l’eccedenza.

 

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Girare l’amo, scegliere fibre di bucktail lunghe e dritte, prima di fissarle verificarne la lunghezza che dovrebbe (una volta capovolte all’indietro) uscire dalla curvatura dell’amo almeno di un cm.

 

 
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Dopo aver tagliato l’eccedenza riposizionare l’amo, rifissare ulteriormente le fibre avendo cura di bloccarle da dove inizia l’occhiello a circa 7/8 mm per la formazione della testa.

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“per chi volesse”

Dopo la fase sopra sarà più facile e con minore impiccio inserire a piacere sul gambo dell’amo piume e/o altro per dare maggior volume.

 
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Ripetere la stessa legatura (come sopra) avendo sempre cura di bloccare le fibre in linea (inizio occhiello) e separate da quelle sottostanti.

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Dopo aver tagliato l’eccedenza, bloccare il tutto e fare qualche nodo di chiusura (una goccia d’attack). E’ possibile procedere con lo stesso filo bianco colorando di rosso, o cambiando direttamente il filo.

 

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Giriamo nuovamente l’amo per bloccare il primo gruppo di  fibre a fine gradino (è possibile anche bloccare il tutto in unica volta aiutandosi con un piccolo tubicino di plastica); fare poi qualche nodo di chiusura.

 

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Riposizioniamo l’amo e blocchiamo il secondo gruppo di fibre tenendole sempre ben separate sotto/sopra; chiudere il tutto con una goccia d’attack. Irrobustire poi la testa con vernice colla o altro.

 

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Posizionare gli occhi e dare un ulteriore strato di vernice.

 

 

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Esempi.

 

Finardi Giuseppe (Giuse.F)

E Cue de Rat Berghem

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