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Fly tying tools, il passafilo

  
VOLTO ANDREACUCCARO  
Testo di Andrea Cuccaro (WM)
Foto di  Andrea Cuccaro e cataloghi vari

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Il mio passafilo.

 

Il passafilo è probabilmente lo strumento meno “blasonato” fra tutti quelli impiegati nella costruzione di artificiali.
Spesso non lo utiliziamo quando carichiamo un nuovo filato nel bobinatore.
Quasi sempre, diamo una semplice aspirata nel tubicino ed il filo passa velocemente ... sì, lo so, è tutt'altro che igienico ma è talmente comodo e veloce. *8))
Eppure in certi casi, come ad esempio con filati molto fini o con un bobinatore dalla punta molto sottile, il passafilo diventa indispensabile.
E’ insostituibile quando vogliamo usare un filato che ha un diametro piuttosto grosso, come ad esempio della lana, od uno "floscio" come la filanca.
A favore del passafilo dobbiamo anche notare che, nell'ambito del fly tying, ha parecchi altri utilizzi.
Non di rado lo si usa per infilare zampette, ciuffetti, attraverso altri materiali od addirittura per farli passare da una parte all’altra 
dell'imitazione stessa.
Un classico esempio è quando vogliamo inserire delle zampette, magari in elastico, in un popper o un tag rosso sulla schiena di una cavalletta.
Io lo uso anche per realizzare le asole in backing che metto tra la coda ed il finale.
Le tipologie di passafilo sono due: una ad anello, la classica, ed una a gancio.

 

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Alcuni esempi di passafilo.

 

Nel caricamento del filo i due tipi sono funzionalmente equivalenti anche se quelli a gancio, forse un po' più “stilosi”, mi sembrano più delicati.

 

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La punta di un passafilo a gancio.

 

Ma come scegliere un passafilo?
Dipende principalmente da cosa costruiamo in prevalenza.
Uno strumento fine e delicato non lo vedrei molto in mano ad un "pike hunter", mentre potrebbe essere lo strumento ideale per un costruttore di “mosche da trota”.
Nella scelta di un passafilo le caratteristiche che, a mio avviso, dobbiamo tener presenti, sono la lunghezza dell'anello, il diametro del filo (pensate ai fori delle punte dei vostri bobinatori), la dimensione e la forma della punta, il manico, il peso e le piegature dell'anello (il “rombo”) che, in posizione di riposo, lo fanno riaprire (tipologia anello).
Le mie preferenze vanno ad un anello lungo almeno 8/9 cm, con un filo fine e che abbia la punta molto sottile, magari leggermente acuminata.
Faccio anche attenzione che non abbia predisposizione al rotolamento.
Ho provato vari passafilo e hanno fatto tutti il loro “sporco” lavoro anche se uno mi è capitato di romperlo.
Successe poco dopo che Agostino Roncallo, in una serata dedicata alla costruzione, ci fece vedere un metodo di montaggio per realizzare degli extended body.

 

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Il “rombo”.
 

Tale metodo prevede di fissare una piuma, di solito in CDC, sulla curvatura dell'amo sia per il calamo che per la punta, creando così un'asola.
Infilando nell'asola un gancio e tirando leggermente metteremo il calamo in trazione e le due sezione si avvicineranno.
Tenendo in trazione il gancio basterà avvolgere il filo sulla piuma di CDC andando dall'amo al gancio e viceversa.
Ritornati sull'amo avremo realizzato il corpo.
Naturalmente se fissiamo sull'amo, in prossimità della curvatura, anche code abbastanza lunghe (micro fibbettes o fagiano ad esempio) e mentre avvolgiamo il filo le teniamo solidali al calamo, potremmo realizzare anche i cerci dei nostri artificiali. *8)
A questo punto mi domanderete ma cosa centra con il passafilo.
Bhe durante la riparazione mi è venuta l'idea di non bloccare nel manico entrambe le punte dell'anello così da poterlo usare anche come gancio per gli extended.
Però d’altro canto, in molti montaggi, è comodo che l'anello sia chiuso, per cui ho dovuto trovare una “chiusura”.
La soluzione fu infilare un tubicino dalla punta dell’anello e facendolo scorrere fino al manico.
Per aprire o chiudere l’anello basta mettere e togliere il tubicino (volendo si può piegare, vicino al manico, l'estremità libera ad “U”, così quando tiriamo il passafilo dal manico il “falso anello” non si sfila dal tubicino).

 

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Il mio passafilo aperto.

  

Il tubicino che ho utilizzato non è altro che un pezzetto di guaina di filo elettrico prelevato da un vecchio connettore di un hard disk rotto, molto sottile.
Come alternativa si può usare benissimo un tubicino siliconico (galleggiante).
E ... per chiudere  ... un aneddoto divertente sui passafilo: ho visto dei passafilo, messi sul mercato da una marca blasonata, che mi hanno lasciato un attimo perplesso.
Sono dei passafilo in nylon, in alcuni siti sono dichiarati esplicitamente “monouso”: l’ovvia conclusione è che sono importati dal mondo dell'ortodonzia dentale! *8))

 

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La videata di un seller del passafilo in nylon.

 

 Andrea Cuccaro (WM)  

 


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