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Fly tying tools, il bobinatore

  
VOLTO ANDREACUCCARO  
Testo di Andrea Cuccaro (WM)
Foto di  Andrea Cuccaro e cataloghi vari

Bobinatore 1
Alcuni dei miei bobinatori.

 

Eccolo finalmente il più importante tra gli strumenti del fly tying: il bobinatore. *8)

Sicuramente è lo strumento più usato dai costruttori di mosche artificiali.

Mi è capitato raramente di veder costruire un artificiale senza che venga usato. Sì lo so esistono anche quei “pazzi” *8) che costruiscono le mosche usando sole le mani. Ma “fortunatamente” sono rare eccezioni! *8))Non conosco perfettamente il periodo in cui è comparso sul tavolo da costruzione ma già agli inizi del XIX secolo ci sono riferimenti certi del suo uso.


Il bobinatore è uno strumento dalla struttura molto semplice anche se estremante funzionale.


In pratica è un porta bobina con un tubicino che ci permette di avvolgere comodamente il filo sull'amo senza avere l'ingombro delle nostre dita.Oltre a questo, il bobinatore, serve anche ad impedire alla bobina di ruotare liberamente per cui a mantenere il filo in tensione.Ne scopriamo l'utilità soprattutto quando siamo costretti a lasciarlo durante la costruzione di un artificiale. *8)

 

Bobinatore 2 
Alcuni bobinatori (dall'alto da destra a sinistra) Stonfo, Rite, Magrini.

 

Oggigiorno di porta bobina ne esistono moltissimi tipi: dai più semplici ed economici a quelli di ottima qualità e di design.

Un bobinatore è costituito da tre parti fondamentali: un tubo (dove passerà il filato), una o due braccia ed un sistema di posizionamento/frizionamento della bobina del filo.

In ogni caso una caratteristica essenziale per qualsiasi bobinatore è quella di non danneggiare il filo durante la legatura, per cui, massima attenzione alle bocche del tubicino ed al materiale con cui sono realizzate.

Il tubo, o meglio i bordi interni delle due estremità, devono essere estremamente lisci e devono subire il meno possibile il fenomeno dell'abrasione.

Facendogli passare centinaia di metri di filato il bordo delle bocchette spesso si incide. Queste piccole scanalature indeboliscono il filo di montaggio e in alcuni casi lo strappano.

Non ci credevo eppure, anche se non sono un Sisifo della costruzione, mi è capitato. *8(


Di solito i tubicini sono realizzati in acciaio od in ceramica.

Alcuni addirittura, per non fare nomi *8) il Renzetti Ruby Tip Bobbin, ha la punta in rubino.

 

Bobinatore 3  
La punta in rubino.

 

Credo sia interessante sapere pregi e difetti di questi tubicini.

Le punte in ceramica, specialmente in quelle più sottili, tendono ad avere le superfici interne più lisce in quanto sono più semplici da lavorare rispetto ai pari diametro in metallo.

D'altro canto però sono più fragili.

Quelle in metallo disperdono meglio il calore derivante dall'attrito generatosi al passaggio del filo, mentre la ceramica tipicamente isolante, tende al “surriscaldamento” del filo.


Infatti i tubicini in ceramica non sono tra quelli da preferire se si usano spesso filati come il kevlar o simili.

Quando sceglierete un bobinatore fate anche attenzione al diametro del foro del tubicino in quanto questo influirà sui filati che potremo utilizzare.

Normalmente si trovano con un foro da 0,5 a 2 millimetri.


Ad esempio io, tra i miei bobinatori, ne ho dagli 0,80 mm ad oltre i 2 mm.

 

Bobinatore 4
Alcuni fori della punta dei bobinatori.
 

Ah, stavo dimenticando, non spaventatevi se il numero dei bobinatori, con il passare del tempo, aumentano.


Io sono a quota 15 ma conosco un tyer che ha detto ad un amico di fargliene finché ne avesse avuto voglia. *8)

Il tubo durante la costruzione sarà, come accennato prima, il sostituto del nostro dito per posizionare gli avvolgimenti di filo sull'amo.


In commercio troveremo bobinatori con un tubo più o meno lungo.


La scelta dovrà essere fatta in base alla dimensione delle proprie mani e alla preferenza personale.


Solitamente la sua lunghezza è di 4/5 cm.


La teoria dice che più è lunga la punta e maggiore potrà essere la forza con cui potremo serrare il filo, inoltre i bobinatori con la punta più lunga sono consigliati per la costruzione di grosse mosche.

Solo un paio di bobinatori, che io conosca, hanno la caratteristica di poter variare la lunghezza della punta, il Bobinatore Universale di Magrini ed il TMC Adjustable Double Arm Bobbin.

Il tubo e le braccia si “incontrano” nell'impugnatura dello strumento.

E' la zona in cui teniamo il bobinatore durante la costruzione di un artificiale e dove applichiamo la forza per la tensione durante le legature.

Il bobinatore viene impugnato posizionando la bobina nel palmo della mano in modo che pollice ed indice possano stringere il tubicino per dirigerlo dove vogliamo.


Di impugnature ne esistono di moltissime forme e materiali: dal cilindretto in ottone al disco in legno, … ergonomici in gomma, o in alcuni casi l'impugnatura è direttamente la punta stessa.

Dall'impugnatura partono uno o due braccia che permettono il posizionamento della bobina all'altra estremità.

I bobinatori più economici tipicamente sono realizzati con due braccia in filo di acciaio del diametro di circa un paio di millimetri flessibili e piegabili.


Questa tende ad avere una forma a C così da costituire un sistema a molla che permette un comodo inserimento del rocchetto di filo e che, una volta lasciato, comprime la bobina.


Il sistema per bloccare la bobina si limita a due palline o a due coni che si vanno a posizionare nel foro del rocchetto.

La forma dei bracci e la loro piegatura permette di influire sulla regolazione della frizione. Più sono chiusi maggiore sarà la forza che agirà sul rocchetto ed inoltre, come già detto, la loro ampiezza determina la dimensione massima e minima delle bobine che possiamo caricare.

 

Bobinatore 5Due bobinatori semplici.

  

I bobinatori più sofisticati hanno spesso un solo braccio, di solito rigido e presentano un sistema a vite che permette di regolare, tramite compressione variabile, l’attrito sulla bobina.

Questa regolazione ricorda molto la frizione dei mulinelli: più si chiude e più ci permette di effettuare legature strette.

E’ appena uscito sul mercato il nuovissimo TMC Adjustable Double Arm Bobbin. Non l’ho ancora provato, ma sono molto tentato di comprarlo, anche se penso non sia facile regolare la frizione magnetica di cui è dotato.

Un consiglio: controllate sempre la lunghezza delle rocchette e i loro fori, perché i ferma bobine non dovranno stringerle fino al bloccaggio ma neanche lasciarle troppo lasche.

La regolarità nel rilascio del filato è una caratteristica molto importante per un bobinatore.

Al momento della scelta guardate anche la distanza tra la bobina e la bocca inferiore del tubo. Non scegliete un bobinatore in cui questa distanza sia ridotta in quanto il filato tende a creare un angolo acuto tra la rocchetta e l’entrata del tubicino, generando attrito.

Alcuni dei più moderni sono dotati anche di un blocca filo in cui bloccare la punta del filato una volta smesso di utilizzarlo.

Un ultimo consiglio: prima di aspirare, operazione consueta per far passare il filo nel tubicino in mancanza dell’apposito attrezzino, assicuratevi che nel suo interno non ci siano residui di cera o sporcizia e che possano quindi essere maldestramente inghiottiti.

In caso invece il tubicino sia occluso, usate uno scovolino morbido, come un pezzetto di filato più spesso imbevuto di alcool, oppure, qualora il diametro del foro lo permetta, uno stuzzicadenti. Qualsiasi altro strumento rigido segnerebbe in maniera irreparabile il suo interno, esattamente come la canna di un fucile.

Ci possiamo auto costruire un bobinatore esattamente come tutti gli altri attrezzini per il tying, ma la cosa non è cosi facile, infatti personalmente propendo per quelli già in commercio.

 

Bobinatore 6
Un bobinatore auto costruito.

 

 Andrea Cuccaro (WM)  

 


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