Roncallo Special
15/08/01
di Agostino Roncallo, disegni di Pietro Lucchini
All rounder dressing.
È curioso, ma, nonostante sul mercato siano presenti e vengano continuamente proposti nuovi materiali da utilizzare per costruire le mosche artificiali, devo constatare che alcuni dei miei montaggi più significativi li ho realizzati con materiali alternativi scoperti nel corso di una costante ricerca che porto avanti da quando mi prese la passione per la costruzione delle mosche artificiali. Alcuni anni fa, vidi giocare mia nipote Alba con le tessere di una sorta di puzzle con cui si può formare un tappeto o dei solidi geometrici e notai che il materiale sintetico che componeva le tessere era simile al foam. Osservandolo meglio, mi accorsi che era più compatto del foam e, poiché le tessere avevano il pregio di essere spesse un centimetro, considerando che allora nei negozi di pesca non si riuscivano a trovare fogli di foam di spessore superiore ai tre millimetri, pensai di aver finalmente trovato il materiale che cercavo da tempo.
In un negozio di giocattoli, mi procurai una confezione di tessere e, munito di un righello e di un bisturi, ricavai da esse una serie di strisce di vario spessore con cui iniziai una ricerca che, nel corso degli anni, mi consentì di realizzare diversi montaggi innovativi. In questa occasione desidero illustrarvi il montaggio con cui si ottiene un artificiale noto come "Roncallo Special". Non sono stato io a chiamarlo così, ma l’amico Claudio Tagini che nelle acque del West degli USA utilizza quasi esclusivamente questo tipo di artificiale. Con esso, ha catturato trote di ogni genere, ha agganciato pure dei salmoni che purtroppo non è riuscito a portare a riva a causa dell’esilità del finale che usava, e so per certo che il suo amico Mauro Carrara, con alcuni artificiali avuti da Claudio, ha catturato diverse steelhead.
Naturalmente, l’imitazione è stata concepita per insidiare i pesci di casa nostra, ma il fatto che funziona anche con altri pesci ed in altre acque non può che confermare la sua efficacia. Dressing
Blocchiamo nel morsetto un amo grub ed iniziamo ad avvolgere il filo di montaggio sul gambo partendo dall’occhiello. Procediamo verso sinistra fino al punto in cui inizieremo, in seguito, a costruire il corpo dell’imitazione, fissiamo un tratto di tinsel oro ovale e torniamo verso l’occhiello. Giunti in prossimità dell’occhiello ci fermiamo, prendiamo una striscia di materiale ricavata da una tessera del gioco da bambini, di sezione quadra, e, privandola degli angoli con le forbici, le diamo una forma cilindrica. Le dimensioni del cilindro di materiale sintetico devono essere proporzionate all’amo su cui andrà fissato, tenendo conto che con una delle sue estremità realizzeremo una pallina.
Con le forbici, rendiamo tondeggiante un’estremità del cilindro di materiale sintetico e la disponiamo sull’occhiello in modo che, fissando il cilindro di materiale sintetico sull’amo, nel punto in cui ci eravamo fermati con il filo di montaggio, questa assuma la forma di una pallina. Dopo aver formato la pallina, ci spostiamo con il filo di montaggio verso sinistra schiacciando e fissando sull’amo il cilindro di materiale sintetico. Giunti poco prima di dove inizieremo a costruire il corpo dell’imitazione tagliamo l’eccedenza del cilindro sintetico e, con alcuni passaggi di filo di montaggio da sinistra a destra e viceversa, comprimiamo ancora il materiale sintetico sul gambo dell’amo. Poiché non vi sto proponendo un singolo dressing , ma un sistema di montaggio, il corpo dell’imitazione si può realizzare con i più vari materiali (sono ottimi il pelo di lepre e le barbule di pavone), tuttavia vi consiglio un materiale che, per questo particolare montaggio, si è dimostrato valido. Si tratta di un filato di lana di capra mohair, formato da tre fili di nylon che nel loro intreccio imprigionano la lana in una sorta di dubbing ad asola, reperibile nei negozi che vendono lana. Viene commercializzato in diversi colori, dalle tonalità davvero interessanti, che consentono di ottenere imitazioni di ottima impressione. Leghiamo per un’estremità un tratto di lana mohair sulla curva dell’amo, nel punto in cui in precedenza avevamo fissato il tinsel, e lo avvolgiamo sul gambo finchè non giungiamo accanto alla pallina di materiale sintetico. Lo blocchiamo sul gambo, oltre la pallina, e ne tagliamo l’eccedenza. Avvolgiamo il tinsel sul corpo a spire larghe e fissiamo anche questo appena oltre la pallina sintetica. Dopo averne tagliato l’eccedenza, fissiamo per la base una hackle di C.D.C. sul lato destro della pallina e la avvolgiamo intorno alla stessa in posizione parachute. Blocchiamo l’hackle sul lato destro della pallina e ne tagliamo l’eccedenza. Prendiamo le barbule di C.D.C., le tiriamo verso sinistra e le blocchiamo in quella posizione incrociando il filo di montaggio sui lati della pallina. Sulla destra della pallina, fissiamo per la punta tre barbule di coda di pavone, le intrecciamo fra loro, le avvolgiamo intorno all’amo incrociandole fra le ali in C.D.C. e la pallina e terminiamo di avvolgerle sul lato destro della pallina sintetica, fissandole accanto all’occhiello. Tagliamo l’eccedenza delle barbule di pavone e terminiamo l’imitazione con il nodo di chiusura su cui possiamo mettere una goccia di vernice.
Di solito la lana non è consigliata per la costruzione delle mosche secche, ma in questo montaggio risulta utile per conferire all’ imitazione una sorta di equilibrio neutro per cui galleggia fino a quando l’ala in C.D.C. non viene impregnata, a seguito di una cattura, del muco del pesce. Dopo di che, si assesta appena sotto la superficie dell’acqua, senza affondare ulteriormente, sostenuta in quella posizione dalla pallina in materiale sintetico. Tenendo conto di ciò, è opportuno, per realizzare la pallina, utilizzare materiale di colore facilmente individuabile ( il mio preferito è il giallo) in modo da riuscire a vedere l’imitazione anche quando si colloca sotto la superficie dell’acqua. Ho strutturato l’artificiale in questa maniera perché ho constatato che i pesci, in certe occasioni, lo preferiscono con l’ala ed il torace che fuoriescono dall’acqua, mentre, in altre, lo gradiscono sommerso. Ovviamente, oltre che con la lana, è possibile costruirlo con altri materiali fra i quali, al primo posto, metto il già citato pelo di lepre. Per quanto riguarda il C.D.C. si può utilizzare sia quello naturale che quello tinto abbinandolo al colore del corpo dell’imitazione. Questa imitazione generica di pupa emergente può essere utilizzata con profitto durante tutta la stagione di pesca, in inizio e fine schiusa, nei momenti di scarsa attività dei pesci , come mosca da caccia per trote e cavedani e, nonostante le sue dimensioni, nel periodo estivo quando i pesci salgono prevalentemente su insetti piccoli. Credo che la sua efficacia dipenda in parte dalla sua struttura ed in parte dal fatto che i pesci di mosche così, per ora, ne hanno viste poche. Agostino Roncallo
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