Chernobyl Ant all'italiana
28/06/01
di Angelo Piller
Un dressing estivo.
La prima cosa che mi colpì di questo artificiale fu il nome. Quando ebbi poi occasione di vederne un esemplare, mi chiesi come facessero le trote americane a bollare su una mostruosità simile. Esistono parecchie versioni di Chernobyl Ant, ma credo che quella originale (un artificiale lungo mediamente dai tre agli otto centimetri) preveda due strati di foam (nero e giallo) appaiati e divisi sull’amo in tre segmenti, da cui spuntano gli elastici neri. Questi ultimi imiterebbero le zampe di quella che suppongo, dovrebbe essere una formica dopo la mutazione genetica dovuta alle radiazioni nucleari di Chernobyl.
Sfogliando Flyfisherman del mese di maggio 2001, mi sono imbattuto in una formica "atomica", questa volta "monostrato" (foam nero). Avendo il morsetto a portata di mano, non ho esitato un attimo: ne ho costruiti velocemente due esemplari di taglia ridotta, in modo che si potessero adattare ai nostri torrenti.
Con il Piave a portata di canna, cinque minuti dopo ero già in pesca a provare il "nuovo" dressing.
Con mio sommo stupore e piacere, in poco tempo catturai nove trote (dai diciotto ai ventotto centimetri. La decima trota decise che era ora che la piantassi, e si tenne la mosca. Iniziai disperato a cercare la seconda Cernobyl Fly, ma nel giubbino non ve ne era traccia. Tornai in macchina a rovistare tra i sedili, ma nulla, la seconda Chernobyl Ant era andata persa chissà dove. Pescai ancora per mezzora senza troppa soddisfazione con delle sedges in pelo di cervo, ottenendo solo risultati mediocri.
Il giorno dopo decisi di verificare se il trionfo della Cernobyl Ant fosse stato un caso o meno. Mi ripresentai sul Piave con una manciata di formiche, e il successo con le trote non si fece attendere.
Costruire la Chernobyl Ant non è assolutamente difficile.
Occorrono:
Costruzione:
Parti con il filo di montaggio dall’occhiello per finire vicino alla curvatura dell’amo. Onde evitare che il foam scivoli troppo, stendi sul gambo dell’amo un po’ di colla (Attak o simili). Fissa con il filo di montaggio il foam, curando che una parte di questo spunti dalla curvatura. Nello stesso punto annoda l’elastico (strozzandolo sul gambo) e bloccalo con il filo di montaggio. Prima di fissare definitivamente l’elastico, fai in modo (creando un’asola) di raddoppiarlo, perché le zampe posteriori dovranno essere quattro.
Una volta completata l’operazione, spostati con il bobinatore fino a circa tre quarti della lunghezza del gambo. Qui fissa ancora il foam, in modo che si venga a creare il segmento centrale e, di seguito, quello anteriore, cioè la "testa". Ripeti l’operazione con gli elastici e, una volta completata, non dimenticarti di bloccare nello stesso punto (con il filo di montaggio) il "quadratino" di foam giallo che sarà utilissimo per la visibilità della mosca. Spostati adesso con il filo sotto la "testa" in foam e in prossimità dell’occhiello fai il nodo di chiusura.
Sagoma infine il foam, in modo che le estremità della mosca appaiano tondeggianti. Taglia quindi gli elastici così che le zampe possano apparire realistiche e proporzionate al corpo della formica.
I vantaggi di questa mosca sono:
I risultati migliori li ho riscontrati in acque torrentizie, ma qualche sorpresa l’ho avuta anche nelle lame più lente. Credo che allungando le "zampe", la Chernobyl possa funzionare anche nei laghi, ed al più presto mi dedicherò alla sperimentazione in acque ferme.
Angelo Piller
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