La Bay Anchovy, pur avendo avuto origine nella costa atlantica a nord-est degli Stati Uniti per imitare l'ominimo baitfish locale, è da considerarsi un'imitazione realistica eccezionalmente corrispondente del più comune e diffuso tra i pesci esca del Mediterraneo, ovvero l'acciuga di medie-piccole dimensioni.
Il montaggio qui proposto è interamente eseguito in materiale sintetico di facile reperibilità e prende spunto dal dressing in Arctic Fox ideato dal Fly Tier-Guide del Mussachusetts Richard Murphy e presentato da David Klausmeyer nel suo libro Tying Contemporary Saltwater Flies.
Come specificato dal suo autore, questa mosca in sostanza rappresenta un particolare stile di montaggio, aperto a molteplici interpretazioni e caratterizzato dal comune denominatore di mantenere "morbidezza". Di conseguenza può essere costruita utilizzando varie combinazioni di colori e materiali sia sintetici che naturali, in modo da imitare non solo le piccole acciughe alle quali è principalmente rivolta, ma anche molte altre specie di piccoli pesci.
L'utilizzo di una leggera quantità di epoxy in testa assicura robustezza all'artificiale e allo stesso tempo una grande durabilità anche in seguito a ripetute catture. Il montaggio delle fibre in successione sulla parte superiore del gambo dell'amo e l'estensione dell'epoxy per un breve tratto nella parte inferiore, aiutano a prevenire il fastidioso effetto fouling durante il lancio.
La Bay Anchovy pescata in mangianza e recuperata lentamente a velocità costante con strip prolungati può rivelarsi imbattibile in particolare su tombarelli e alletterati, ma non esistono praticamente limiti di preda, di stagione o situazione all'utilizzo di questo artificiale, straordinariamente versatile, efficace e produttivo.