Ecco un altro esempio di artificiale che ha fatto epoca, entrato a pieno diritto a far parte della tradizione della costruzione delle mosche da mare poichè rappresentativo di uno stile di montaggio più che di un preciso dressing fine a sè stesso. L' Whistler fu ideato intorno alla metà degli anni '60 da uno dei personaggi più celebri, nonchè pioniere della Pesca a Mosca in acqua salata, il californiano Dan Blanton. Da allora il suo artificiale più famoso e conosciuto, attraverso un'infinità di adattamenti e differenti interpretazioni, ha mantenuto la fama di esca straordinariamente efficace, riconosciuta e rinnovata nel tempo da intere generazioni di pescatori in ogni parte del mondo. Caratterizzato sia dal movimento che dall'effetto propulsivo dovuto alla presenza di un ampio collare in saddle hackle avvolta interamente in prossimità della testa, l'Whistler deve probabilmente gran parte della sua bontà alle vibrazioni e allo spostamento d'acqua di cui è capace durante il recupero; caratteristica che sembrerebbe facilitarne l'individuazione da parte dei predatori soprattutto in condizioni di acqua torbida e scarsa visibilità nell'elemento liquido. Le varianti, come accennato, sono d'obbligo e lo stesso ideatore propone soluzioni dalle tonalità di colore diametralmente opposte, passando dal molto imitativo alla pura fantasia e da adattare alle differenti situazioni o necessità. Anche le dimensioni e lo spessore sono lasciati all'interpretazione personale, ma le caratteristiche e varianti che più delle altre possono fare la differenza sono l'eccedenza del materiale flashante, ad effetto "flashtail", ben oltre l'apice dell'ala e gli occhi di tipo dumbbell al posto dei bead chain per incrementare eventualmente la velocità di affondamento dell'artificiale, oppure semplicemente per aumentare l'ampiezza della sinusoide sul recupero ad effetto jig. Blanton insiste nel consigliare largamente il montaggio dei Whistlers "flashtails" e non solo su tutti i suoi artificiali, in particolare su quello di punta, ma anche per quanto riguarda altri classici del Salt Water come i Clouser's Minnow e i Lefty's Deceivers, qualsiasi sia la taglia o la cromia scelta per il montaggio e aggiunge che in seguito a decenni di prove i migliori risultati si possono ottenere miscelando tra loro un totale di 20-50 fibre di pearl e silver flashabou. Questo montaggio, adattato ad imitare il pesce foraggio di turno, può essere rivolto con buone possibilità di successo a qualsiasi specie di predatore insidiabile a mosca, non ultimi i tonnetti sui quali sembra essere molto adescante. Personalmente posso affermare che nel nostro mare, in particolare nelle azioni di pesca a buona profondità, nelle foci, in prossimità degli sbocchi a mare dei canali, negli ambienti dove l'acqua non è mai particolarmente limpida e in notturna, rappresenta una validissima opportunità da non trascurare, soprattutto per quanto riguarda la pesca alla spigola. Il montaggio proposto qui di seguito non rientra neppure nella vasta gamma di varianti che ruotano strettamente intorno allo standard iniziale e che generalmente si alternano tra il bianco, il giallo intenso o il nero del Bucktail e del collare, contrastati dall'uso di materiale rosso vivo al centro del corpo, bensì rappresenta una delle tante versioni sviluppate nel tempo dai costruttori che hanno giocato sul ruolo di alcuni nuovi materiali, pur mantenedo fermo il concetto di azione e di stile di montaggio introdotto a suo tempo con l'originale. In questo caso spicca l'impiego delle lunghe e voluminose fibre di estaz grandè pearl al posto del più tradizionale red chenille per aumentare l'effetto propulsivo dell'hackle, nel tentativo al tempo stesso di confondere la curvatura dell'amo. Inoltre la "flashtail" in blue holographic flashabou a rimpiazzare le più comuni striscie monocromatiche dello stesso materiale. Anche il filo di piombo avvolto nel sottocorpo tra l'ala e il collare è un optional a discrezione del costruttore e in funzione del tipo di impiego che se ne andrà a fare, essendo questa una versione rivolta a sprofondare molto velocemente e in presenza di forte corrente, condizione nella quale ha ripetutamente dimostrato ottimi risultati. A tal proposito si potrebbe obiettare che lo stesso risultato si otterrebbe mediante l'impiego di occhi dumbbell ben dimensionati al posto di quelli in bead chain; ma in questo caso le sfere degli occhi in catenella, se fissati in modo opportuno, offrono il vantaggio di rimanere mobili e inoltre di mantenere al loro interno il piccolo segmento di metallo che prima di essere spezzato serve a vincolare le sfere tra loro, e anche se potrà sembrare strano, per quanto piccolo, questo elemento in movimento contribuisce nell'emissione di suoni e vibrazioni, amplificando le caratteristiche che probabilmente rendono questo artificiale molto adescante nelle specifiche condizioni sopra menzionate.
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