Identificazione avannotti F. Sieve aprile 2004
Domanda: Sono un pescatore a mosca di Firenze, ho trovato gli avannotti che vedete nella fotografia nel Fiume Sieve 2 km a valle dell’invaso di Bilancino presso San Piero a Sieve (Firenze). La loro dimensione è dai 15 mm ai 20 mm, sono raggruppati in branco di circa 150/200 esemplari nelle zone d' acqua calma ai lati della corrente centrale del fiume. Da un esame visivo direi che potrebbero essere vaironi, ma non mi torna il loro periodo, poiche' essendo ciprinidi dovrebbero riprodursi nel periodo caldo di maggio/giugno, pertanto esemplari di quelle dimensioni dovrei trovarle a settembre e non a marzo. In questo periodo oltre agli esocidi (che ovviamente scartiamo), dovrebbero avere avannotti solo i salmonidi. Il tratto di fiume nel quale li ho rinvenuti ha una temperatura che varia dai 10 gradi ad un massimo di 13/14 gradi, per effetto dei rilasci della diga a monte, ed è popolato da salmonidi (sia fario, che iridee). Però questi esemplari non hanno la colorazione ne’ la punteggiatura caratteristica nelle fario anche di queste dimensioni. In inverno nel tratto di fiume descritto sono state viste freghe di trote. Potreste darmi un vostro parere in merito ? Risposta: Dalle immagini inviate sembrerebbe che la specie a cui appartengono gli avannotti sia il vairone (Leuciscus souffia) ma non si può escludere che si tratti di giovani rovelle (Rutilus rubilio); in effetti le esigue dimensioni degli individui fotografati e la mancanza di misure morfometriche non permettono una determinazione sistematica certa. Da questo punto di vista si segnala che la Carta Ittica della provincia di Firenze indica la presenza di entrambe le specie nelle acque del Sieve. Questi due ciprinidi reofili presentano caratteristiche ecologiche e cicli biologici abbastanza simili, per cui, indipendentemente dalla specie di appartenenza, le ipotesi che possono spiegare la presenza di avannotti di queste dimensioni in quel tratto di fiume, in marzo, valgono per entrambe le specie. Una prima ipotesi potrebbe essere quella di una derivazione dal bacino idrico più a monte; l’invaso del Bilancino ha le acque mediamente fredde ma se le specie in questione sono presenti e se vi sono le condizioni idonee per la loro riproduzione, questa potrebbe avvenire con un certo ritardo (ad esempio potrebbe cadere nel periodo estivo invece che nel periodo tardo primaverile); ciò produrrebbe come risultato del materiale di ancor piccole dimensioni nel periodo invernale che, tramite i rilasci della diga, potrebbe scendere lungo il torrente andando a localizzarsi nelle zone a minor velocità di corrente. L’altra ipotesi è che le citate specie siano riuscite a riprodursi direttamente nel torrente, proprio nel tratto indicato (o anche più a monte) magari sfruttando le condizioni particolarmente favorevoli della scorsa estate; in questo caso troveremmo quindi del materiale giovanile scarsamente adattato alle limitanti condizioni trofiche del torrente e quindi con accrescimento decisamente ridotto. A.I.I.A.D. Team © PIPAM.com |