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Ripopolamenti e marmorate e temoli



Domanda:


Il continuo lancio del pesce per pronta cattura, incide negativamente sulla vita della marmorata e del temolo?? In particolare può una massiccia e continua semina nuocere alla permanenza di temoli e marmorate??
E' più negativa la presenza dell'Iridea (tenendo conto del fatto che l'iridea se non sbaglio risulta portatrice di gravi malattie) o la fario??. E nel caso fossero fario sterili?? ci sarebbe una differenza a favore della semina di queste ultime??

Grazie

Antonio Fadda





Risposta:

I ripopolamenti delle acque superficiali rispondono a diverse esigenze: ricostituzione di popolamenti ittici alterati o distrutti a seguito di eventi funesti, integrazione delle perdite di una popolazione per mortalità naturale o overfishing, sostentamento e potenziamento dell’attività di prelievo da parte dell’uomo.
Le attività di ripopolamento possono avere pertanto una diversa incidenza sulla comunità ittica residente in dipendenza della qualità del pesce che si immette, della quantità e del suo stato sanitario.
L’immissione di pesce pronta cattura risponde esclusivamente ad esigenze di tipo alieutico, cioè ha quasi esclusivamente la finalità di soddisfare le esigenze di cattura da parte del pescatore ed è per questo che viene calibrata e suddivisa sulla base delle abitudini di questi ultimi.
Pertanto, se mal gestite, le semine di pesce adulto possono incidere negativamente su tutto l’assetto della comunità ittica avendo maggiori effetti sulle specie più sensibili. Se nella comunità ittica residente sono presenti marmorata e temolo è conseguente che possano determinarsi degli effetti negativi (competizione trofica e territoriale) in dipendenza delle modalità con le quali vengono eseguite le semine.
Nei corpi idrici che fortunatamente annoverano la presenza della marmorata, specie endemica del distretto padano-veneto, i ripopolamenti andrebbero eseguiti esclusivamente con trota marmorata poichè l’immissione di trota fario e iridea presentano entrambe alcuni svantaggi. La prima determina fenomeni di ibridazione con conseguente perdita delle originarie caratteristiche genetiche proprie della marmorata, la seconda, specie alloctona di origine nordamericana, è maggiormente suscettibile di gravi patologie ittiche e può in alcuni casi adattarsi all’ambiente acquatico recettore instaurando popolazioni che si automantengono con grave danno per l’ecosistema acquatico.
In sostanza, la scelta di immettere trote fario sterili, che non si riproducono con la marmorata, può essere una condizione di accettabile compromesso in attesa di definire piani di ripopolamento con trota marmorata geneticamente garantita sempre nell’ambito e nel rispetto delle capacità portanti della comunità ittica residente.

A.I.I.A.D. Team

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