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Riproduzione temoli



Domanda:


La mia domanda è semplice Il temolo fa il letto di frega come la trota spostando con la coda la ghiaia del fondo? E di conseguenza lasciando il fondo chiaro.
I temoli li ho sempre visti rincorrersi, e quella per me è la frega ma non il "nido di deposizione", quello della trota è di più facile individuazione.

La ringrazio

Visentin  Valerio (Valvise)

Vorrei sapere se è normale che nel post- frega parecchi temoli muoiano per questo problema.

Grazie

Giampaolo Brambilla

 



Risposta:

Il maschio del temolo è territoriale e difende il suo territorio, che misura fino a qualche metro quadrato, da altri maschi e da eventuali femmine immature. Tale comportamento spiccatamente presente durante il periodo della riproduzione, viene rivolto anche alle femmine immature. Il maschio manifesta le sue intenzioni bellicose erigendo la pinna dorsale e, se questo non bastasse, rincorrendo gli intrusi e allontanandoli dal proprio territorio. Al momento della frega, il maschio si accosta alla femmina ed entrambi assumono un comportamento vibratorio. Quando avviene la deposizione la femmina inarca il corpo e con le vibrazioni prodotte scava una piccola buca sul fondo ghiaioso-sabbioso dell’alveo, nella quale vengono deposte le uova, subito fecondate dal maschio.

Il “nido” del temolo è quindi piccolo, poco appariscente e di norma può essere poco visibile ad un osservatore esterno.

In relazione alla domanda del sig. Paolo Brambilla, che ha inviato la fotografia di un temolo che ha evidenti segni di una patologia esterna, si conferma che gli individui appartenenti a questa specie, così come a molte altre, nel periodo successivo alla riproduzione possono essere soggetti a micosi più o meno diffuse.

Queste muffe, di solito appartenenti al genere Saprolegna, sono degli agenti secondari che si sviluppano sul corpo del pesce a seguito di abrasioni e ferite che tolgono lo strato protettivo di muco dall’epidermide favorendo l’attecchimento delle stesse. Anche stati patologici di altra natura o situazioni di stress, che abbassano le difese immunitarie dei pesci, (temoli ed altri) possono provocare l’insorgere di infezioni fungine ectodermiche.

Nel caso specifico, anche se la risoluzione dell’immagine non è elevata, sembra che l’individuo sia soggetto ad un’infezione di saprolegna. La zona del corpo ammalata è quella posteriore; lo stress della riproduzione e le eventuali ferite provocate dallo sfregamento sul fondo hanno determinato l’infezione, che si è poi propagata anche sulla zona dorsale.

La saprolegnia non è necessariamente mortale; in soggetti particolarmente colpiti e debilitati può concorrere al decesso, ma da questa patologia molti pesci possono guarire. I “parecchi temoli” indicati nella domanda del sig. Brambilla andrebbero valutati rispetto alla popolazione presente e non solo rispetto ai temoli osservati dal pescatore (che normalmente sono solo una piccola parte dei presenti). E’ da aggiungere che i pesci debilitati in questo modo hanno una ridotta capacità natatoria e quindi tendono a permanere in acque calme e quindi sono più facilmente visibili, lontano perciò dalle zone con corrente più elevata, dove non potrebbero resistere.


A.I.I.A.D. Team
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