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ITA - Sei giorni di pesca in Valle d'Aosta

nazione  Agosto 2011


testo e foto di Marco “Hatch” Viganò

La pioggia e il freddo ci sorprendono al primo giorno della nostra spedizione. Siamo a quota 1600, nel nostro campo base. Così decidiamo di andare in perlustrazione a vedere le acque più vicine, tutte purtroppo belle colorate e leggermente alte. Decidiamo quindi di svegliarci presto la mattina seguente e come destinazione scegliamo il no-kill di Cogne.
Come ci aspettavamo, le condizioni sono identiche al giorno precedente: acqua grigia e alta.
Ma oramai siamo qui e i permessi li abbiamo in tasca. Data la mia testardaggine inizio a secca. Monto sulla 7'6 un bel terrestrial; dopo qualche lancio capisco che è meglio tornare in macchina, cambiare canna e passare alla ninfa…e neanche tanto leggera.
La scelta è azzeccata e cominciamo a catturare parecchi pesci, tutte fario davvero belle, ben pinnate, ruspanti e combattive.

Federico che combatte con una bella fario


Rilascio


Bella fario rustica

In un rigiro perfetto attacco un pesce interessante: si pianta sul fondo, poi riparte e salta, abbasso la canna e sento ancora il suo peso…faccio un sospiro…. corre verso la fine della buca…cerco di contrastarlo ma.... riesce a immettersi nel correntone… Incomincio a corrergli dietro...
Nel frattempo chiamo l'amico Federico con il guadino. Fede mi raggiunge e… dopo un' intensa lotta, riesce finalmente a guadinarlo: è una bella iridea, anche se dal becco e dalla forma sembra più una steelhead. Foto di rito e rilascio, contento delle emozioni che mi ha fatto provare.
Arriva la sera. Sperando in un' abbassamento dei livelli e dal momento che mi sono stufato di pescare a ninfa, prendo la 7'6 e vado in cerca di bollate. Niente, neanche una...
Poi in una buca, sull'altra riva, scorgo una timida bollata. Aspetto di vedere se si ripete oppure è frutto della mia immaginazione. Perfetto, bolla ancora!
Una forte corrente centrale mi divide dal pesce. Non sarà un lancio facile ma ci provo ugualmente: lancio…ma draga troppo.
Cambio tattica: salgo leggermente a monte, rilancio…ma draga ancora.
Opto per un lancio combinato: ampio mending centrale e raggruppamento del finale.
La mosca finalmente non draga…strike!
Anche questo pesce mi fa sudare parecchio, visto le forti correnti, ma ne vale la pena.
E’ una bella fario sui 40cm. Foto e poi rilascio. Non vedendo più bollate, pesco in caccia.
Allamo tre belle fario, tra cui una over 45, sfuggitami alla mattina. Purtroppo la mia compatta si scarica proprio verso sera, impedendomi di immortalare queste ultime catture.
Nei giorni seguenti andiamo in cerca di qualche torrente dalle acque più pulite. Li proviamo un po' tutti. Alcuni ci regalano belle soddisfazioni, altri solo la bellezza dei paesaggi.

I torrenti d’alta quota erano abbastanza carichi d'acqua, in questo non abbiamo visto niente.


Passaggi molto rischiosi


Come stambecchi!!

Dal momento che il martedì sono aperte solo le riserve, andiamo in Valpelline, sul torrente Buthier.
Una grande delusione! Imballato di pesci pronta pesca, fario spinnate e iridee che a malapena riescono a stare in corrente. L'unico pesce che mi ha fatto divertire è questa iridea a secca.

Finalmente troviamo un bel torrentino dove l'acqua è più chiara: l'unica pecca è la discesa. Decidiamo di avventurarci lo stesso e dopo qualche graffio riusciamo ad arrivare sul posto.
Siamo completamente immersi nella natura, un luogo davvero bello dove l'unico rumore che sento è lo scorrere dell'acqua tra i massi.
Peschiamo una buca a testa e catturiamo qualche trotella, poi il torrente si divide e ci dividiamo anche noi. Recupero la coda a spire con la mano sinistra; oramai questa buca è fatta e passo alla prossima.
Cammino silenzioso scavalcando grossi massi, arrivo a una bella buca, rimango basso mentre la guardo attentamente per studiare le correnti e vedere dove posizionarmi. Scelgo di andare a sinistra.
Eseguo due falsi lanci fuori dalla zona di pesca per stendere la coda, poi cambio asse e lancio a fine buca: niente…rilancio in corrente, e c'è…..ferro….si slama subito… porca miseria….controllo la mosca ma è a posto. Rilancio, niente….aspetto qualche minuto, poi decido di provare subito nell'hot spot.
Al di là della corrente centrale c'è un grosso masso che, rimanendo sollevato, crea un’insenatura, sicuramente la tana di una bella trota.
Faccio due passi avanti e, per contrastare il dragaggio, decido di sfruttare i sassi. Lancio in angolazione e posiziono la coda sul sasso a sinistra prima della corrente. Grazie al loop stretto, riesco a infilare la mosca mezzo metro sotto al sasso.
Mi esce un gran bel lancio (che culo!-:)
....mi alzo leggermente per cercare di vedere la mosca…plafff!!….bollata…..strike!…
C'è! Tira parecchio e cerca di ritornare nella tana. Con il tip dello 0.16, mi permetto di forzarla: la tiro verso di me…bella! Davvero bella…bagno la mano tremante, la sollevo dolcemente, appoggio la canna e scatto un paio di foto. La riossigeno e prima di rilasciarla, le accarezzo la schiena. Poi parte come un razzo verso la sua tana.
Sono davvero contento. Un pesce di quella taglia, in questo torrente, è sicuramente una rarità, ma la cosa che mi è piaciuta maggiormente, è il modo con il quale l’ho preso.
E comunque rimane il trofeo più bello della vacanza.

Hot spot


La trota più bella


Il Fede con una bella fario a ninfa


Il sottoscritto con un altro bel pesce


Compagni di pesca


Relax



Marco Viganò (Hatch)


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