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VEN - Los Roques 2014 (seconda parte)




Word Paolo Fortunati (Pablo)
photo: Paolo Fortunati, Carlo Brolati, Luca Federici, Alberto Galeazzo, Stefano Giacomelli , Ivano Mongatti.
Tempo di lettura: 20 minuti


  Febbraio 2014


link alla prima parte: Los Roques 2014 (prima parte)

SECONDA PARTE


La sera del terzo giorno, durante il consueto dopo cena sotto il portico, ci raggiunge Osmel presentatoci da Xavier (a sua volta segnalatoci da Adriano Gargantini ed i suoi figli che tutti gli anni vengono qui per un mese), la seconda guida con la quale io ed Alberto ci “sacrificheremo” per i ragazzi .
La meta stabilita per l’indomani è Cayo Sal, un’isola abbastanza lontana e poco frequentata dove entrambi non eravamo mai stati, la partenza è fissata per le sette e mezza!!

Osmel scruta l’orizzonte in cerca di bonefish

Dopo quasi un’ora di barca, giungiamo nei pressi di una spiaggia da cui si apre una flat molto estesa, Osmel ci avverte che la camminata sarà faticosa perché la sabbia è soffice e si sprofonda un pochino!
Un luogo quasi sperduto e magnifico, anche qui uno pesca con la guida e l’altro da solo… rivivo ancora oggi la sensazione meravigliosa quando ti senti un “cacciatore di bonefish” in solitaria, in una flat assolata ed immensa, immerso fino ai polpacci nell’acqua chiarissima e nel silenzio…. scorgi una sagoma, si è lui, anticipi le sue mosse, lanci, lasci cadere il granchietto sul fondo, strippi, lui lo vede e gli va incontro…
strip, strip….strip…eee BBBAMM c’è!!!!!!!!!!!....
Zzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz, il sibilo della frizione fa voltare anche il tuo compagno che è ormai lontano con la guida…… ma in quel momento ti è molto vicino!!!

Pablo che strippa lentamente per ingannare un bonefish


Alberto con un bel Bonefish


Pablo e la guida Osmel hanno visto una preda


Eccolo il fantasma delle flats: mr Bonefish!!


Catch & Release…

Dopo aver battuto per bene in wading tutta la flat, la guida chiama il lancero, risaliamo sul panga e ci spostiamo verso una zona di mangrovie. Ad un tratto però un brivido mi percorre la schiena quando sento Osmel che nervosamente dice: ”Pablo prepara la caña por el Permit…."
Non mi lascio prendere dal panico e senza guardare in acqua monto la mia fida GLoomis Nautikos 9’ per la 10 con il mio Tibor Riptide QC con coda wf 10 galleggiante, un finale robusto ed un bel granchione.
Solo allora mi metto a prua e cerco di vederlo……eccolo è enorme, si aggira per una zona di acqua profonda con erbe e coralli in cerca di granchi!...
Purtroppo si è accorto della nostra presenza ed il suo nuoto si fa un po’ nervoso, ma mi lascerà l’illusione di un solo lancio…..purtroppo finito nel nulla…… Appuntamento rimandato! Qui a Los Roques i Permit non sono molti, ma molto grossi!!!!

Ecco Pablo a prua mentre lentamente la barca segue il grosso Permit……se ne andrà….


Solo un po’ di delusione…..

Raggiungiamo la zona di mangrovie dove dovrebbero esserci snook e baby tarpon, io mi avvio con la guida ed Alberto riesce a catturare subito uno snook, lanciando un deceiver nero e rosso proprio sotto le mangrovie… promette bene!! Non vediamo molti tarpon, a parte uno molto bello sui 10 kg, che fa un solo inseguimento alla mia Stu Apte nera e rossa, provocandomi un aumento vertiginoso del battito cardiaco…..
Arriviamo poi ad una spiaggia battuta dalle onde provocate dal vento con banchi di alghe in sospensione. Qui sia io che Alberto abbiamo degli attacchi di grossi snook che spuntavano dal nulla mimetizzati dietro le alghe, e di baby tarpon, di cui riusciremo a catturare solo qualche esemplare!

Quel bel tarpon sotto le mangrovie farà un solo inseguimento!!


Un superbo Snook di Alberto!


Un baby Tarpon di Pablo

Prima di rientrare, ci fermiamo in una zona di acqua profonda un po’ torbida, dai locali chiamata agua de leche (acqua di latte, per via del colore turchese opalino).
Scopriremo che il torbido è provocato da branchi di bonefish che banchettano sul fondo, smuovendo la sabbia corallina! Monto la coda affondante e catturo un bonefish dopo l’altro… mentre Alberto fatica un po’ in quanto ha la coda intermedia! Ma ci stufiamo presto, non è la nostra pesca, a noi piace la pesca in caccia, a vista!!!
Scopriremo il giorno dopo dai nostri amici che in una situazione analoga pescando con il popper a galla, si sono divertiti tantissimo con carangidi cattivissimi!!!

Agua de leche: i bonefish stanno banchettando sul fondo!!!


Un bonefish per Ivano


Mangianza di carangidi


Un bel Ojo Gordo di Luca


Un carangide anche per Sefano con la sua guida Pedro!

Rientriamo esausti anche oggi dalla bella pescata in luoghi sempre diversi! Una delle cose piacevoli quando si torna alla Posada Macondo è di trovare sempre qualche stuzzichino ed una bevanda od un cocktail freschi…..si lavano le attrezzature e l’abbigliamento e poi ci si piazza al fresco sotto il portico in completo relax in attesa della sempre abbondante cena, rigorosamente a base di pesce!
Incontriamo i ragazzi che ci raccontano di una giornata favolosa, soprattutto per Carlo (Carlito per gli amici). Pare che abbia catturato un tarpon enorme davanti all’isola di Gran Roque!!!
Quando arriva, tutto trionfante, ci mostra una squama della sua preda che ha poi rilasciato…. e poi le fotografie…. rimaniamo senza parole….. ha catturato un tarpon con un’esca “segreta” stimato oltre sessanta kg…….. tempo di cattura oltre due ore…. Grande Carlo e grande Ivano che lo hanno immortalato!!!

Carlo (carlito) in combattimento con un grosso Tarpon!!!


Eccolo, dopo oltre due ore di lotta, il Carlito è stremato!


Foto di rito con le guide


Anche Ivano posa con il trofeo, per il supporto morale e fotografico fornito!


Ed infine la rianimazione prima del rilascio!!!

Dopo la cena ed i festeggiamenti per la cattura di Carlo e per quelle degli altri che si sono anch’essi divertiti, ci “sbraghiamo” un po’ sulle amache del terrazzo soprastante la posada, sorseggiando rum e fumando un buon sigaro.
Mancano solo due giorni di pesca e con Alberto decidiamo che il giorno seguente saremmo andati a Crasquì, uscendo con la guida Osmel solo al mattino presto dalle 6 alle 8, per poi lasciare le guide agli altri per tutta la giornata.
Alle cinque e mezza eravamo già svegli, i sogni di mangianze di tarpon e jacks ci hanno “tormentato” per tutta la notte…..
Perlustriamo tutto il tratto di costa antistante Gran Roque e devo dire che abbiamo visto diverse mangianze di Rubia enormi….. qualche gruppetto di tarpon…. Piccole mangianze di tonnetti alletterati e di Ojo Gordo (Horse Eye Jack), nelle quali abbiamo avuto un discreto successo tranne che per i tarpon...
A dir la verità abbiamo anche assistito ad una scena da cardiopalma…… Alberto aveva allamato un piccolo tonno alletterato, ed una volta portato vicino alla barca pronto per essere salpato, tutti abbiamo visto un bagliore fulmineo ed improvviso, e subito dopo una macchia di sangue….. Un grande barracuda aveva attaccato il tonnetto di Alberto ed era rimasto agganciato…… purtroppo per poco! Uno strattone ed il pericoloso predatore si è slamato, lasciandoci con un palmo di naso….. Una volta recuperato il gummy, abbiamo visto quello che possono fare le mascelle di un grande barracuda….. il robusto amo si era spezzato!!!!!

Alberto e Osmel osservano le acque in cerca di segnali…


Carangidi come questo piccolo Ojo Gordo (Horse Eye Jack) sono molto frequenti in mangianza!


Tonnetti alletterati presi in mangianza (questi finiranno sulla tavola di qualche posada!!)


E questo è quello che può fare un grande Barracuda!!!

Rientriamo verso le 8 e un quarto i tempo per la solita ricca ed abbondante colazione a base di arepas, sciroppi, affettati e frutta…. Alle 9 si parte per Crasquì, dove eravamo già stati entrambi ma curiosi di rivederla! Avremmo pescato lungo le bianche spiaggie, ma soprattutto saremmo andati nella splendida laguna interna collegata con il mare, dove spesso anche grossi tarpon fanno capolino!
L’isola è sempre meravigliosa e, dopo qualche lancio sulla spiaggia, decidiamo di andare ad esplorare la laguna! Ci inoltriamo verso un sentiero che porta alla grande laguna e……improvvisamente……. si apre uno scenario da favola: un varco tra le verdi mangrovie, qualche rosea conchiglia sparsa qua e là, una vecchia barca semidistrutta ed i colori turchesi bianchi e verdi della laguna!!!!

Uno degli accessi alla Laguna di Crasquì


La laguna…..di ”Fainiana” bellezza


Mangrove Snapper preso sotto le mangrovie!

La esploreremo tutta battendo tutte le zone sotto le mangrovie, rifugio di mangrove snapper e di snook e le pass di collegamento con il mare dove si possono trovare tarpon. Ad un certo punto, mentre mi stavo dirigendo proprio verso una di queste aperture verso il mare, in lontananza mi pare di scorgere una sagoma somigliante più ad un pesce che ad una delle tante grosse rocce del fondo….. armo la mia Loomis per coda 10 con una Stu Apte arancione e dopo un paio di falsi lanci arrivo davanti alla sagoma! ……..da una decina di metri più avanti una grossa aguglia si lancia sul mio tranello peloso…… ed il tarpon (perché era proprio un bel tarpon) se la da a pinne levate, lasciandomi lievemente affranto….ma felice per essere in quel luogo meraviglioso!!
Ultimo giorno! Si va tutti a Carenero, una delle isole più lontane, dove pare che negli ultimi giorni si siano fatte buone catture! Passeremo tutti insieme l’ultimo giorno di pesca in questo magnifico arcipelago.
Al mattino faremo la solita uscita con Osmel davanti a Gran Roque in cerca di mangianze e di tarpon! Alle 6 meno un quarto siamo già pronti davanti alla barca ed in men che non si dica siamo in pesca. Ma nuvoloni neri gonfi di pioggia minacciano la nostra ultima possibilità di agganciare un bel tarpon a Gran Roque…… una serie di belle mangianze di carangidi ci fanno continuare a pescare anche quando si scatena un acquazzone tropicale abbastanza violento che ci lascia fradici…… ma felici per le belle catture tra cui un bell’esemplare di Ojo Gordo.
Perlustreremo fino alle otto e mezza la zona antistante la spiaggia, avvistiamo solo pochi tarpon, peccato……. dovremo tornare per riuscire a catturarne uno..

Un bel Ojo Gordo, qui molto frequente. Sullo sfondo la mangianza continua mentre la tempesta si avvicina.

Rientrati in posada e velocemente “colazionati”, verso le nove salpiamo su una veloce lancia alla volta di Carener. Anche questa isola è meravigliosa e quando sbarchiamo su di una spiaggia da cartolina, ci facciamo immortalare tutti insieme dalle uniche due persone sbarcate poco prima di noi.

La spiaggia deserta dell’approdo di Carenero

Montate le canne, iniziamo l’esplorazione dell’isola a caccia di prede! Io e Carlito decidiamo di battere la grande flat vista poco prima di arrivare, ma non effettueremo catture, probabilmente a causa della marea sbagliata.

Solo qualche pesce pappagallo curioso ma poco audace insegue le nostre imitazioni


Coralli meravigliosi, ma perfetti alleati dei pesci !!!

Piano piano raggiungiamo gli altri che nel frattempo avevano scovato una piccola insenatura dove il colore dell’acqua era un po’ “de leche”. Qui i bonefish stavano banchettando sul fondo ed i nostri prodi Ivano, Alberto, Stefano e Luca si sono divertiti facendo anche diverse catture contemporaneamente.
Proseguendo verso la punta finale dell’isola raggiungiamo un rancho dove “prenotiamo” per il pranzo. Qui vicino le acque turchesi ospitano bonefish da capogiro che però sono molto guardinghi e non si lasciano ingannare dalle nostre imitazioni di gamberetti e granchietti. Di ritorno dall’esplorazione dell’isola facciamo una meritata pausa ristoratrice nel Rancho di cui sopra!

Ivano, Stefano e Luca incannati!!! Dopo poco lo sarà anche Alberto!


Ecco Stefano con il suo Bonefish


Ed ecco anche Ivano con il suo!


Una cattura in tandem per Alberto e Luca!

Un bel bagno nelle calde acque tropicali e, spogliati dell’abbigliamento che ci ha protetti dal vento e dal sole, ed appoggiate a terra tutte le nostre preziose attrezzature, ci abbandoniamo ad un completo relax! Davanti a noi una caraffona di coca cola con ghiaccio purificado da qualche goccia di rum, ceviche, pesce fritto e le immancabili succulente aragoste. Il tutto da consumare con le mani, senza pensieri, lontani dai problemi e dal caos della cosiddetta “civiltà”!!!

Una siesta al Rancho di Carenero


Foto di gruppo, da sinistra Carlo, Ivano, Paolo, Alberto,Stefano e Luca!!...Domani si parte

Questo viaggio è stato particolarmente intenso ed avvincente, un pò per i pochi giorni trascorsi in quel paradiso che ci hanno costretti a vivere ogni istante, ed un po’ per lo straordinario affiatamento di un gruppo di sei amici “paracadutati” in un angolo di paradiso.

Grazie ragazzi siete stati dei fantastici compagni di viaggio!!!



ATTREZZATURE

L’ideale è che tutte le attrezzature siano di qualità e con trattamento antisalsedine.
Noi però, dovremo sempre avere l’accortezza, tutte le sere, di lavare con acqua dolce canne, mulinelli, code, finali, mosche e quant’altro sia stato in contatto con la salsedine!
Bonefish: L’attrezzatura classica è composta da una canna di 9 piedi per coda 8, con relativo mulinello contenente almeno 150 m di backing da 20 lbs. ed una coda “tropical” WF galleggiante dell’8. Completano il set up finali conici da 10 lbs. e gli immancabili gummy minnow (esca principe) oltre alle classiche imitazioni Crazy Charlie, Gotcha, Bitter, Crabs vari e chi più ne ha più ne metta!
Discorso a parte è per i Bonefish di Gran Roque che possono essere molto grandi. Cibandosi quasi esclusivamente di Camiguana, crescono a volte a dismisura, di conseguenza tutto il set up deve essere aumentato di almeno una o due taglie (coda 9 o 10).

Carangidi in mangianza e Baby Tarpon: Canna di 9 piedi per coda 10 con relativo adeguato mulinello contenente almeno 200 m. di backing da 30 lbs. Finali da 25-30 lbs. magari con shock leader da 50 lbs. o cavetto di acciaio se in presenza di barracuda. Mosche adatte sono tutte le imitazioni di sardina, Gummy Minnow, Deceivers, Stu Apte, Toad Flies, Poppers, Gurglers, ecc.. ecc..

Tarpon: Canna di 8 (si lancia peggio ma si combatte meglio il pesce) o 9 piedi per code 12 o 13 con relativi mulinelli con ottima frizione, almeno 300 m. di backing da 50 lbs e finali con nodi super collaudati con shock leader da 60-80 lbs. Sempre Gummy Minnow come esca principe, Stu Apte, Toad Flies ed imitazioni di camiguana nelle misure più appropriate e soprattutto con ami super affilati!

VOLI

Noi abbiamo volato con TAP PORTUGAL (www.flytap.com) con partenza da Milano Malpensa e scalo in Portogallo con arrivo a Caracas, ma ci sono diverse compagnie che servono la tratta.
Da Caracas a Gran Roque abbiamo invece volato con LTA (Linea Turistica Aerotuy) www.tuy.com, ma vi suggeriamo di informarvi prima di prenotare il volo intercontinentale su quali compagnie servono in quel momento l’isola da Caracas, e soprattutto da quale aeroporto operano (ce ne sono due o tre).
In Venezuela le cose cambiano sempre molto frequentemente, quindi attenzione!

SISTEMAZIONI

In Portogallo abbiamo pernottato nel Park Hotel Porto Aeroporto (www.parkhotel.pt), mentre a Caracas abbiamo pernottato nel Venezuela Marriott Hotel Playa Grande (www.marriott.com) apparentemente dalle tariffe inavvicinabili. Ma l’organizzazione che si è occupata anche di tutti i trasferimenti e le assistenza sia all’andata che al ritorno, aveva una convenzione e pertanto la spesa è stata esigua.
Tutte le Posadas sono in grado di organizzarvi voli interni ed assistenza che è assolutamente irrinunciabile; Caracas è una delle città più pericolose del mondo e non va mai girata da soli e soprattutto senza assistenza qualificata!!!
A Gran Roque noi abbiamo soggiornato nella Posada Macondo (www.posadamacondo.com), dove ero già stato in passato, molto gradevole e pulita e con ottima cucina ).
E’ gestita dal 2005 da due italiani Sonia ed Alessandro che sapranno esaudire ogni vostro desiderio.



Paolo Fortunati (Pablo)
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Cellulare: 335 8436130



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