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CAN - La Steelhead e la Secca

Canada  Maggio 1999


Testo e foto di Furio "NoHackle" Minuti 


Amo pescare con la secca. Ma non sono un fanatico della secca.
Amo pescare con la ninfa. Ma non sono un fanatico della ninfa.
Amo, quando ci sono le condizioni, pescare con lo streamer. Ma non sono un fanatico dello streamer.
Insomma, amo pescare il pesce che sto insidiando, con l’imitazione quanto più vicina allo stadio dell’insetto vero che il pesce sta predando in “quel” momento.
Però, in un determinato momento della mia vita di “pescatore con la mosca”, mi è venuta la “malaugurata” idea di voler catturare le steelhead con la mosca secca.

Credo che si possa considerare “un atteggiamento da fanatico”.

Il periodo migliore per insidiare queste creature (la cui sola idea di cattura è capace di togliermi il sonno) è notoriamente Settembre e Ottobre pescando sotto, mentre se si vuole tentare la cattura con la secca bisogna andare in Agosto, quando la temperatura dell’acqua è più calda e, essendo le steelie più aggressive, si lasciano tentare a “galla”.
La difficoltà, come in tutti i pesci cosiddetti “anadromi” ( pesci che risalgono le correnti dei fiumi per riprodursi), è che una volta cambiata la composizione dell’acqua “sembra” che questi pinnuti smettano di nutrirsi.
I fattori per i quali ghermiscono gli artificiali sono la territorialità e l’aggressività, ecco perché con la secca diventa tutto più complicato.

Appunti di Viaggio:

Agosto 1999-Copper River- British Columbia…………cappotto
Agosto 2000-Copper River- British Columbia…………cappotto

17 Agosto 2001 Vancouver (B.C.)..The Abercorn Inn ore 7,20

Giornata grigia. Il tavolo della camera di questo albergo è talmente alto (o la sedia è talmente bassa) che non riesco a scrivere: ho già fatto colazione (ottima!) Sto aspettando che i negozi aprano per andare da TAIGA (outdoor,wearing,etc.etc.) La fortuna avuta ieri con il bus (arrivo anticipato e quindi possibilità di prendere in tempo il treno per Fiumicino) si è subito pareggiata con la sfiga del non arrivo dei miei bagagli qui a Vancouver….l’assicurazione che li potrò avere direttamente a Terrace mi lascia alquanto perplesso…Dovrò lasciare la camera entro le 12,00 e alle 14,05 ho il volo per Terrace. La scheda Telecom “Columbus” funziona egregiamente e si risparmiano un sacco di soldi….il volo è stato cancellato e ho rischiato di non partire…alla fine ho trovato un posto in first class, non pagando extra, ma i bagagli ?
Ore 19,15 arrivo a Terrace…..Oramai sono di casa qui a Terrace (B.C.), e le addette al check-in quasi mi riconoscono (del resto l’ aeroporto è talmente piccolo).
“The italian fisherman” con canne al seguito e il suo sogno “malsano”…..ma questa volta i bagagli tardano ad arrivare e quando la gente “sfolla” e rimango solo, capisco che le mie canne, i miei waders , le mie mosche, nonché i miei vestiti (ma di quelli francamente non me ne frega nulla) non arriveranno almeno per oggi! Non è la prima volta, e forse non sarà l’ultima, e già penso: “non c’è due senza tre” ( il mio probabile terzo cappotto in tre anni!).

Dopo aver ritirato una vecchia Jeep, che consuma come un carro armato, trovo come alloggio un decoroso B&B, il cui proprietario è un pescatore professionista di halibut e la sua compagna una specie di “radio vivente” che parla, parla, beve, beve e dopo un po’ faccio fatica a capire il suo impastato e alcolico slang….comunque bisogna togliersi la scarpe ed io ho i calzini bucati!

Sabato a pesca con dei waders prestati, una 9’6’’ presa a noleggio e quattro mosche acquistate….nessuna steelhead ma almeno a sera arrivano i bagagli…domani mi sentirò più a mio agio con le mie secche “nuove di pacca” per l’occasione.
A questo punto mi piace rileggere le poche ma intense parole che rimangono,come scolpite, in un vecchio moleskin: 

“Domenica 19 Agosto 2001” Copper River-Terrace-British Columbia
….il fiume è più chiaro del solito , prima della confluenza con il Clore, e la temperatura dell’acqua sembra abbastanza buona, inoltre qualche nube dovrebbe favorire l’azione di pesca…. Sono due ore che tento, senza risultati…..ma del resto questo è “the thousands cast fish, il pesce da migliaia di lanci”. Me lo ripeto ogni volta, soprattutto per farmi forza.
Il sole ha scaldato un po’ l’acqua e all’improvviso è scomparso dietro una grossa nuvola, come spesso accade in questi momenti, a volte l’immaginazione supera la realtà…volgo lo sguardo verso un enorme tronco immerso per metà alla fine di una corrente lenta, uniforme, con l’acqua alta poco più di un ginocchio….e un movimento strano cattura la mia attenzione…forse è un castoro, mi dico, ma forse no. 
Aspetto un po’, ma non vedo ripetersi nessun movimento “strano”….lancio comunque: 
il primo lancio non è un gran che e la mia Waller Waker sull’amo del 6 compie un tragitto forzato, troppo veloce, innaturale e di conseguenza, la passata, non sortisce alcun effetto.
Ritento, questa volta il lancio è quasi perfetto. Aiutato dai 15 piedi della canna a due mani riesco ad ottenere un ampio mending, la mosca inizia il suo tragitto trasversale alla corrente principale a una moderata velocità, mostrando il corpo della mosca e lasciando un inconfondibile scia a “V”.
Forse era destino che finalmente la mia tenacia fosse premiata: vedo il pesce “toccare” la mosca dolcemente una prima volta, una seconda e una terza, quasi confermandomi ciò che avevo letto su una specie di gioco che le steelhead fanno con la secca. Aspetto la bollata,, quindi dopo aver contato mentalmente fino a quattro, ferro deciso…..in cinque secondi mi ritrovo il backing in mano e dopo venti minuti la steelhead è esausta ai miei piedi:
99 cm x 50,8 di circonferenza…9 chili di potenza e muscoli……9 chili di soddisfazione: finalmente a secca!!
Comincio a riossigenarla con movimenti che permettano di farle entrare acqua nelle branchie…a poco a poco sento che si “riprende “la vita e quando non riesco più a tenerle la larga coda, un bacio e la lascio “schizzare via” per farle compiere la sua missione : riprodursi e ritornare al mare per ripresentarsi magari l’anno prossimo più grande e più forte….ma attaccherà di nuovo una mosca a galla?
Ancora oggi non ci credo …. anche se ne ho catturate altre con la mosca secca dopo di Lei.

Ma Lei resterà, insieme alla mia prima fario di 25 cm, ferrata con mani giovani e tremanti, sempre nella mia memoria…fino a quando le mie mani saranno tremanti, mi auguro, per l’età……


Furio Minuti


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