FIN - Lapponia
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- Scritto da Gabriele Zingaro
Giugno 2010
di Gabriele Zingaro
La Finlandia è una meta spesso ignorata da molti angler europei, soprattutto per la pesca a mosca; tuttavia le acque vergini e selvagge che ne caratterizzano la parte settentrionale meriterebbero una maggiore attenzione, soprattutto per i temoli artici che le popolano.
Situata nella parte orientale della penisola scandinava, incastonata fra Svezia, Russia e Norvegia, la Finlandia ha nel suo nome, che in lingua finnica vuol dire "terra fra i laghi", un biglietto da visita non di poco conto.
Ben l'86% del territorio è cosparso di boschi e vi sono 187.800 laghi, rendendo davvero impossibile l'opera di visitarli tutti in una sola vita; alcuni tuttavia risultano essere delle semplici nursery di zanzare (mosquitos), che, specie nei mesi estivi, popolano ampiamente questi luoghi.
La parte a nord del circolo polare artico è la zona verso la quale intendiamo volgere la nostra attenzione in questo articolo, esattamente la Lapponia, terra di miti e favole, che riportano alla mente Babbo Natale, ma anche di corsi d'acqua che pullulano di grandi Temoli Artici, Lucci e Salmoni Atlantici.
Trattandosi di una zona a ridosso del circolo polare artico, l'estate è l'unica stagione per poter pescare a mosca, mentre d'inverno i locali amano dilettarsi nell'Ice Fishing, ovvero la pesca effettuata perforando il ghiaccio, che spesso frutta loro soprattutto molti persici reali.
E' bene avere le idee chiare prima di partire per questo spot, circa le zone e soprattutto il target da voler insidiare; facile risulterebbe essere disorientati dalla enormità dei corsi d'acqua che sovente non corrisponde ad altrettanti pesci al suo interno. Ottima scelta, almeno per le prime volte, affidare il proprio destino a delle guide esperte, che saranno in grado di indirizzare dove realmente vale la pena provare ad insidiare qualche temolo, piuttosto che qualche luccio.
Il periodo migliore va da metà giugno a metà agosto, quando le temperature risultano agevoli (16°C di media), la natura si risveglia rendendo attivi i pesci e gli insetti che copiosi popolano fiumi e laghi durante l'intero arco della giornata; effimere, plecotteri, ma soprattutto tantissime sedge, che consentono all'amante del dry fly una costante attività per gran parte delle ore trascorse alla ricerca del temolo della vita.
L'elegante pinnuto (Thymallus Arcticus Arcticus) , appartenente alla razza artica, raggiunge infatti una taglia davvero notevole, con misure che possono agevolmente superare i 50 cm, cosa davvero incredibile se si pensa agli standard dei temoli "nostrani" che appartengono, comunque, ad una specie diversa.
Pesci muscolosi
In virtù di quanto sopra esposto l'attrezzatura dev' essere regolata di conseguenza; conici di lunghezza non eccessiva (9' è sufficiente pescando con sedge e terrestrial) con tip preferibilmente non inferiore al 3x, da allungare con 40-50 cm dello 0,20, meglio se in fluorocarbon.
Il temolo artico è arcigno, combattivo, mai domo; utilizzare finali sottodimensionati porterà, probabilmente, alla perdita degli esemplari più grandi. L'attrezzatura anche deve essere scelta con accuratezza; una canna 9' per coda 5 è una scelta ibrida, consente di passare agevolmente dalla ninfa alla secca senza problemi di sorta. Volendo, tuttavia, scendere nello specifico per pescare prettamente a secca è meglio optare per una 8' per coda 4, mentre per gli amanti della pesca in dropper con la ninfa, una 10' per coda 6 renderà merito a questo sistema molto utilizzato dai locali, con ottimi successi, come vedremo più avanti.
Il senso dell'acqua "mediterraneo" non aiuta nella ricerca di pesci che quasi mai stazionano sul fondale, anche nelle buche più profonde; l'imitazione dovrà sondare tutte quella zone dove le corrente principale è interrotta da massi o dove si mescola con quelle secondarie. Inutile avvilirsi ed ostinarsi con imitazioni dalle dimensioni contenute, il temolo artico e un predatore, ha un apparato boccale irto di denti, e paradossalmente mostra atteggiamenti territoriali e di caccia riconducibili più ad una trota che non ad un temolo, con il quale ha in comune la silenziosa bollata e l'aspetto generale, null'altro. Si tratta di pesci difficilmente selettivi, attaccano in maniera aggressiva, ma allo stesso tempo delicata; la tecnica di pesca richiede un continuo spostamento lungo il corso d'acqua, scendendo e testando le zone che si ritiene possano essere proficue. Grandi massi, forti correnti e guadi disagevoli, rendono la ricerca degli esemplari migliori una vera avventura; continui spostamenti per cibarsi da parte del timallide, rendono al pescatore ogni cattura sudata, ma anche meritata.
Scelte obbligate
Elk Hair Caddis, CDC Loop Caddis oppure Stimulator, la sostanza pescando a secca non cambia; di misura compresa tra l' #8 ed il #12 vanno lanciate in direzione delle correnti secondarie e poi fatte saltellare sulla superficie con brevi pause, durante le quali il pesce aggredisce l'imitazione dopo averla inseguita. Ottimo anche l'utilizzo di imitazioni di grilli e cavallette, utilizzate con lo stesso principio di cui sopra; non bisogna scoraggiarsi se l'attività superficiale dovesse scarseggiare, il sistema è riconducibile alla pesca in "caccia", dal momento che raramente si può assistere a massicce bollate costanti nei corsi d'acqua lapponi. Una tecnica davvero interessante è quella utilizzata dai locali per pescare a ninfa; è un metodo del tutto simile al dropper nymph, con l'unica differenza, non di poco conto, che in luogo della ninfa di punta, si monta un piccolo streamer.
All'insostituibile terminale 2x grazie ad un blood knot si aggiunge uno spezzone di circa 50-60 cm di uno 0,20-0,18 in fluorocarbon, lasciando poi integro il bracciolo superiore del nodo, sul quale si fissa l'imitazione più piccola; questa può essere una Pheasant Tail con testa in Tungsteno orange o green fluo, di misura compresa tra il #12 ed il #16. Una volta completata questa operazione occorre legare il nostro streamer in punta, con lo scopo di fungere da stimolatore d'abboccata e conferire maggior peso al terminale, contribuendo al corretto movimento dell'altra ninfa. Imitazioni di sanguisughe (leech) e piccoli avannotti in marabou o zonker di coniglio, realizzati su ami di #6 #8, preferibilmente con bead head o tungsten head dai colori accesi, sono da mettere in evidenza fra le possibili varianti da usare; non di rado comunque il temolo, a dimostrazione della sua voracità, aggredisce anche lo streamer. Appare evidente che si tratta di una pesca da effettuare in high stick nymphing, ed è per questo che la scelta degli attrezzi ricade su canne da 10' o 11', mentre la misura della coda ha un' importanza relativa, in quanto non si ha la necessità di proiettare a distanza le ninfe, trattandosi di una azione sotto la vetta.
La portata dei fiumi nordici e la vastità del loro letto a volte può ingannare o lasciare disorientati, ma partendo con lanci sottosponda e spostandosi verso il centro progressivamente, si otterranno i risultati sperati, con mangiate decise ed inconfondibili.
I corsi d'acqua sono per la quasi totalità intervallati da invasi; la zona migliore risulta sempre essere laddove il fiume funge da estuario a quest'ultimi, celando gli esemplari più importanti.
I Temoli Artici popolani copiosi anche questi laghi, ma per insidiarli è preferibile ricorrere all'uso di code clear intermediate o affondanti di IV o V grado, montando braccioli multipli con 3 o 4 ninfe di taglia e colori diversi, per una tecnica del tutto simile a quella utilizzata nei reservoir.
Non solo temoli
Slam. Anzi, quasi un "northern slam" si potrebbe definirlo; temoli, lucci e salmoni e tutti nel giro di pochi chilometri, un'occasione da non perdere per gli amanti delle sfide.
La quasi totalità dei laghi ed anche dei fiumi della Lapponia sono l'habitat ideale del nordico esocide, con la possibilità di insidiarlo sia dalla riva in wading che dalla barca; quest'ultima opzione è da preferire in caso vi sia la necessità di sondare grandi zone, lasciando il natante alla deriva e lanciando nei pressi dei molti erbai sommersi. Attrezzatura classica da luccio, canna 9' per coda 9 galleggiante montata con finale conico e tip in acciaio con moschettone finale; questo avrà una duplice, fondamentale, funzione ovvero evitare fastidiose torsioni e consentire una facile intercambiabilità degli artificiali. Questi ultimi per la pesca in superficie li possiamo dividere in due grandi categorie: imitazioni generiche (come voluminosi slider e grossi popper) da preferire nei colori rosso, nero e bianco ed imitazioni di prede che occasionalmente possono cadere in acqua (come i topolini o le rane). Il recupero dello slider dev'essere fatto in maniera veloce, senza pause; il popper invece richiede un movimento continuo, ma a velocità moderata. I topolini o le rane vanno recuperati in maniera realistica, ovvero imitando la difficoltà e lo sgomento che, ad esempio, prova il mammifero mentre cerca di riguadagnare la terra ferma.
Per ottenere un buon compromesso peso-galleggiabilità, è meglio optare per le esche in pelo di cervo e coda in ciniglia: si asciugano con un paio di falsi lanci e possono essere utilizzati agevolmente anche con code anche più leggere.
Lungo la linea di confine che separa la Svezia dalla Finlandia scorre, invece, il Muonionjoki , grande fiume che sfocia nel Tornionjoki; quest'ultimo finisce la sua corsa con un estuario nel Mar Baltico. Questo rende i due fiumi mete preferenziali per la risalita e conseguente riproduzione del Salmone Atlantico (Salmo Salar), che in queste acque è conosciuto come "Onka", ovvero Salmone del Baltico. Difficile fare un paragone con le celeberrime pool norvegesi, ma ciò che balza agli occhi dell'accorto pescatore è il costo davvero contenuto dei permessi per questi corsi d'acqua. Anche il Lainio River, il cui corso è interamente in terra svedese, sfocia nel Tornionjoki e pertanto offre un altro spot per gli amanti dello spey cast.
Com'è noto il Salmone Atlantico si differenzia dal cugino del Pacifico, oltre che nell'aspetto, per il fatto che non tutti gli esemplari muoiono durante la risalita o per gli sforzi riproduttivi; ciò rende possibile la cattura di esemplari ben oltre i 20 kg di peso, il che si verifica regolarmente ogni anno in queste acque. Armati dunque della proverbiale pazienza necessaria per la cattura del grande salmonide, si opta per delle Double Hand di lunghezza variabile fra i 13' ed i 17', con shooting head per code dalla 12 alla 14; il conico da salmone, o anche il finale a nodi se si preferisce, dev' essere congiunto con un tip dello 0,35 in fluorocarbon di circa 80 cm.
Per la scelta degli artificiali, ottime le classiche full dressed, o le intramontabili Ally's Shrimp, Green Highlander e Aurora Cascade; importante averle sia in versione double hook che tube fly, per adattarsi ad ogni situazione del fiume. Spesso le pool da Salmone sono davvero vaste, ma si può ricorrere ad un piccolo espediente per localizzare i Salmoni in risalita, specie nelle acque con corrente meno sostenuta; si tratta di lanciare delle voluminose mosche galleggianti, quali Black o Red Bomber, realizzate in polipropilene e cervo rasato, in direzione della sponda opposta e recuperarle a scatti. Il salmonide incuriosito, a volte, sale con il muso verso l'imitazione, senza comunque aggredirla; questo rende possibile l'individuazione dei pesci, consentendo al pescatore di lanciare successivamente le mosche sommerse nel punto esatto di stazionamento del branco. Non sempre l'operazione ha successo, ma con i Salmoni Atlantici è meglio non lasciare nulla di intentato; si tratta di un espediente molto diffuso soprattutto tra i pescatori di salmoni islandesi.
Conclusioni
Impossibile racchiudere la vastità delle opportunità che queste terre offrono nella prigionia di poche parole; partendo dall'incontro con le renne a quello con i salmoni, si respira un'atmosfera unica, dal piacere quasi primordiale. Camminare ore ed ore sui fiumi senza vedere altri pescatori e forme viventi che non siano autoctone, solo fiumi liberi e terre pure, questa è la Lapponia, dove ancora neanche un No-Kill è stato istituito, ma nessuno manca di rispetto ai fiumi ed ai loro abitanti, e questo ci dovrebbe far riflettere.
La stagione migliore va da metà giugno a fine agosto, ma nel mese di Luglio la presenza di miliardi di zanzare può risultare davvero fastidiosa.
Senza guide è difficile orientarsi nella enorme quantità di acque presenti; per la zona di Muonio si possono contattare i ragazzi di Grayling Land (www.graylingland.com), nelle persone di Aki Huhtanen e Timo Kanamuller, sempre molto disponibili; a loro ci si può rivolgere per l'alloggio in cottage nei pressi dei corsi d'acqua a pochi Km dall'abitato di Muonio, un luogo dove la notte si dorme con le porte aperte delle case. La temperatura media in estate si aggira tra i 14°C ed i 18°C, tutt'altro che fredda, mentre il sole non tramonta mai, consentendo la pesca in ogni ora della giornata.
I costi sono davvero contenuti, la licenza settimanale finlandese non arriva a dieci euro come prezzo, mentre per pescare nella pool riservata i salmoni si paga € 60 per due giorni in Svezia e € 30 a settimana per il Muonionjoki.
I regolamenti, trattandosi di fiumi liberi, sono molto elastici, consentendo di pescare nella maniera che si preferisce, sarà poi a discrezione del pescatore farlo più o meno tecnicamente e correttamente, anche perché la mancanza di controlli è davvero cronica, soprattutto data la vastità della zona.
© PIPAM.org
Ben l'86% del territorio è cosparso di boschi e vi sono 187.800 laghi, rendendo davvero impossibile l'opera di visitarli tutti in una sola vita; alcuni tuttavia risultano essere delle semplici nursery di zanzare (mosquitos), che, specie nei mesi estivi, popolano ampiamente questi luoghi.
La parte a nord del circolo polare artico è la zona verso la quale intendiamo volgere la nostra attenzione in questo articolo, esattamente la Lapponia, terra di miti e favole, che riportano alla mente Babbo Natale, ma anche di corsi d'acqua che pullulano di grandi Temoli Artici, Lucci e Salmoni Atlantici.
Trattandosi di una zona a ridosso del circolo polare artico, l'estate è l'unica stagione per poter pescare a mosca, mentre d'inverno i locali amano dilettarsi nell'Ice Fishing, ovvero la pesca effettuata perforando il ghiaccio, che spesso frutta loro soprattutto molti persici reali.
E' bene avere le idee chiare prima di partire per questo spot, circa le zone e soprattutto il target da voler insidiare; facile risulterebbe essere disorientati dalla enormità dei corsi d'acqua che sovente non corrisponde ad altrettanti pesci al suo interno. Ottima scelta, almeno per le prime volte, affidare il proprio destino a delle guide esperte, che saranno in grado di indirizzare dove realmente vale la pena provare ad insidiare qualche temolo, piuttosto che qualche luccio.
Il periodo migliore va da metà giugno a metà agosto, quando le temperature risultano agevoli (16°C di media), la natura si risveglia rendendo attivi i pesci e gli insetti che copiosi popolano fiumi e laghi durante l'intero arco della giornata; effimere, plecotteri, ma soprattutto tantissime sedge, che consentono all'amante del dry fly una costante attività per gran parte delle ore trascorse alla ricerca del temolo della vita.
L'elegante pinnuto (Thymallus Arcticus Arcticus) , appartenente alla razza artica, raggiunge infatti una taglia davvero notevole, con misure che possono agevolmente superare i 50 cm, cosa davvero incredibile se si pensa agli standard dei temoli "nostrani" che appartengono, comunque, ad una specie diversa.
Pesci muscolosi
In virtù di quanto sopra esposto l'attrezzatura dev' essere regolata di conseguenza; conici di lunghezza non eccessiva (9' è sufficiente pescando con sedge e terrestrial) con tip preferibilmente non inferiore al 3x, da allungare con 40-50 cm dello 0,20, meglio se in fluorocarbon.
Il temolo artico è arcigno, combattivo, mai domo; utilizzare finali sottodimensionati porterà, probabilmente, alla perdita degli esemplari più grandi. L'attrezzatura anche deve essere scelta con accuratezza; una canna 9' per coda 5 è una scelta ibrida, consente di passare agevolmente dalla ninfa alla secca senza problemi di sorta. Volendo, tuttavia, scendere nello specifico per pescare prettamente a secca è meglio optare per una 8' per coda 4, mentre per gli amanti della pesca in dropper con la ninfa, una 10' per coda 6 renderà merito a questo sistema molto utilizzato dai locali, con ottimi successi, come vedremo più avanti.
Il senso dell'acqua "mediterraneo" non aiuta nella ricerca di pesci che quasi mai stazionano sul fondale, anche nelle buche più profonde; l'imitazione dovrà sondare tutte quella zone dove le corrente principale è interrotta da massi o dove si mescola con quelle secondarie. Inutile avvilirsi ed ostinarsi con imitazioni dalle dimensioni contenute, il temolo artico e un predatore, ha un apparato boccale irto di denti, e paradossalmente mostra atteggiamenti territoriali e di caccia riconducibili più ad una trota che non ad un temolo, con il quale ha in comune la silenziosa bollata e l'aspetto generale, null'altro. Si tratta di pesci difficilmente selettivi, attaccano in maniera aggressiva, ma allo stesso tempo delicata; la tecnica di pesca richiede un continuo spostamento lungo il corso d'acqua, scendendo e testando le zone che si ritiene possano essere proficue. Grandi massi, forti correnti e guadi disagevoli, rendono la ricerca degli esemplari migliori una vera avventura; continui spostamenti per cibarsi da parte del timallide, rendono al pescatore ogni cattura sudata, ma anche meritata.
Scelte obbligate
Elk Hair Caddis, CDC Loop Caddis oppure Stimulator, la sostanza pescando a secca non cambia; di misura compresa tra l' #8 ed il #12 vanno lanciate in direzione delle correnti secondarie e poi fatte saltellare sulla superficie con brevi pause, durante le quali il pesce aggredisce l'imitazione dopo averla inseguita. Ottimo anche l'utilizzo di imitazioni di grilli e cavallette, utilizzate con lo stesso principio di cui sopra; non bisogna scoraggiarsi se l'attività superficiale dovesse scarseggiare, il sistema è riconducibile alla pesca in "caccia", dal momento che raramente si può assistere a massicce bollate costanti nei corsi d'acqua lapponi. Una tecnica davvero interessante è quella utilizzata dai locali per pescare a ninfa; è un metodo del tutto simile al dropper nymph, con l'unica differenza, non di poco conto, che in luogo della ninfa di punta, si monta un piccolo streamer.
All'insostituibile terminale 2x grazie ad un blood knot si aggiunge uno spezzone di circa 50-60 cm di uno 0,20-0,18 in fluorocarbon, lasciando poi integro il bracciolo superiore del nodo, sul quale si fissa l'imitazione più piccola; questa può essere una Pheasant Tail con testa in Tungsteno orange o green fluo, di misura compresa tra il #12 ed il #16. Una volta completata questa operazione occorre legare il nostro streamer in punta, con lo scopo di fungere da stimolatore d'abboccata e conferire maggior peso al terminale, contribuendo al corretto movimento dell'altra ninfa. Imitazioni di sanguisughe (leech) e piccoli avannotti in marabou o zonker di coniglio, realizzati su ami di #6 #8, preferibilmente con bead head o tungsten head dai colori accesi, sono da mettere in evidenza fra le possibili varianti da usare; non di rado comunque il temolo, a dimostrazione della sua voracità, aggredisce anche lo streamer. Appare evidente che si tratta di una pesca da effettuare in high stick nymphing, ed è per questo che la scelta degli attrezzi ricade su canne da 10' o 11', mentre la misura della coda ha un' importanza relativa, in quanto non si ha la necessità di proiettare a distanza le ninfe, trattandosi di una azione sotto la vetta.
La portata dei fiumi nordici e la vastità del loro letto a volte può ingannare o lasciare disorientati, ma partendo con lanci sottosponda e spostandosi verso il centro progressivamente, si otterranno i risultati sperati, con mangiate decise ed inconfondibili.
I corsi d'acqua sono per la quasi totalità intervallati da invasi; la zona migliore risulta sempre essere laddove il fiume funge da estuario a quest'ultimi, celando gli esemplari più importanti.
I Temoli Artici popolani copiosi anche questi laghi, ma per insidiarli è preferibile ricorrere all'uso di code clear intermediate o affondanti di IV o V grado, montando braccioli multipli con 3 o 4 ninfe di taglia e colori diversi, per una tecnica del tutto simile a quella utilizzata nei reservoir.
Non solo temoli
Slam. Anzi, quasi un "northern slam" si potrebbe definirlo; temoli, lucci e salmoni e tutti nel giro di pochi chilometri, un'occasione da non perdere per gli amanti delle sfide.
La quasi totalità dei laghi ed anche dei fiumi della Lapponia sono l'habitat ideale del nordico esocide, con la possibilità di insidiarlo sia dalla riva in wading che dalla barca; quest'ultima opzione è da preferire in caso vi sia la necessità di sondare grandi zone, lasciando il natante alla deriva e lanciando nei pressi dei molti erbai sommersi. Attrezzatura classica da luccio, canna 9' per coda 9 galleggiante montata con finale conico e tip in acciaio con moschettone finale; questo avrà una duplice, fondamentale, funzione ovvero evitare fastidiose torsioni e consentire una facile intercambiabilità degli artificiali. Questi ultimi per la pesca in superficie li possiamo dividere in due grandi categorie: imitazioni generiche (come voluminosi slider e grossi popper) da preferire nei colori rosso, nero e bianco ed imitazioni di prede che occasionalmente possono cadere in acqua (come i topolini o le rane). Il recupero dello slider dev'essere fatto in maniera veloce, senza pause; il popper invece richiede un movimento continuo, ma a velocità moderata. I topolini o le rane vanno recuperati in maniera realistica, ovvero imitando la difficoltà e lo sgomento che, ad esempio, prova il mammifero mentre cerca di riguadagnare la terra ferma.
Per ottenere un buon compromesso peso-galleggiabilità, è meglio optare per le esche in pelo di cervo e coda in ciniglia: si asciugano con un paio di falsi lanci e possono essere utilizzati agevolmente anche con code anche più leggere.
Lungo la linea di confine che separa la Svezia dalla Finlandia scorre, invece, il Muonionjoki , grande fiume che sfocia nel Tornionjoki; quest'ultimo finisce la sua corsa con un estuario nel Mar Baltico. Questo rende i due fiumi mete preferenziali per la risalita e conseguente riproduzione del Salmone Atlantico (Salmo Salar), che in queste acque è conosciuto come "Onka", ovvero Salmone del Baltico. Difficile fare un paragone con le celeberrime pool norvegesi, ma ciò che balza agli occhi dell'accorto pescatore è il costo davvero contenuto dei permessi per questi corsi d'acqua. Anche il Lainio River, il cui corso è interamente in terra svedese, sfocia nel Tornionjoki e pertanto offre un altro spot per gli amanti dello spey cast.
Com'è noto il Salmone Atlantico si differenzia dal cugino del Pacifico, oltre che nell'aspetto, per il fatto che non tutti gli esemplari muoiono durante la risalita o per gli sforzi riproduttivi; ciò rende possibile la cattura di esemplari ben oltre i 20 kg di peso, il che si verifica regolarmente ogni anno in queste acque. Armati dunque della proverbiale pazienza necessaria per la cattura del grande salmonide, si opta per delle Double Hand di lunghezza variabile fra i 13' ed i 17', con shooting head per code dalla 12 alla 14; il conico da salmone, o anche il finale a nodi se si preferisce, dev' essere congiunto con un tip dello 0,35 in fluorocarbon di circa 80 cm.
Per la scelta degli artificiali, ottime le classiche full dressed, o le intramontabili Ally's Shrimp, Green Highlander e Aurora Cascade; importante averle sia in versione double hook che tube fly, per adattarsi ad ogni situazione del fiume. Spesso le pool da Salmone sono davvero vaste, ma si può ricorrere ad un piccolo espediente per localizzare i Salmoni in risalita, specie nelle acque con corrente meno sostenuta; si tratta di lanciare delle voluminose mosche galleggianti, quali Black o Red Bomber, realizzate in polipropilene e cervo rasato, in direzione della sponda opposta e recuperarle a scatti. Il salmonide incuriosito, a volte, sale con il muso verso l'imitazione, senza comunque aggredirla; questo rende possibile l'individuazione dei pesci, consentendo al pescatore di lanciare successivamente le mosche sommerse nel punto esatto di stazionamento del branco. Non sempre l'operazione ha successo, ma con i Salmoni Atlantici è meglio non lasciare nulla di intentato; si tratta di un espediente molto diffuso soprattutto tra i pescatori di salmoni islandesi.
Conclusioni
Impossibile racchiudere la vastità delle opportunità che queste terre offrono nella prigionia di poche parole; partendo dall'incontro con le renne a quello con i salmoni, si respira un'atmosfera unica, dal piacere quasi primordiale. Camminare ore ed ore sui fiumi senza vedere altri pescatori e forme viventi che non siano autoctone, solo fiumi liberi e terre pure, questa è la Lapponia, dove ancora neanche un No-Kill è stato istituito, ma nessuno manca di rispetto ai fiumi ed ai loro abitanti, e questo ci dovrebbe far riflettere.
RIFERIMENTI UTILI
Il volo aereo fa scalo ad Helsinki per poi atterrare a Kittila, ma è preferibile scegliere l'arrivo a Rovaniemi, dove si può visitare la celeberrima casa di Babbo Natale, posta in corrispondenza proprio del circolo polare artico, in un'atmosfera incantata.La stagione migliore va da metà giugno a fine agosto, ma nel mese di Luglio la presenza di miliardi di zanzare può risultare davvero fastidiosa.
Senza guide è difficile orientarsi nella enorme quantità di acque presenti; per la zona di Muonio si possono contattare i ragazzi di Grayling Land (www.graylingland.com), nelle persone di Aki Huhtanen e Timo Kanamuller, sempre molto disponibili; a loro ci si può rivolgere per l'alloggio in cottage nei pressi dei corsi d'acqua a pochi Km dall'abitato di Muonio, un luogo dove la notte si dorme con le porte aperte delle case. La temperatura media in estate si aggira tra i 14°C ed i 18°C, tutt'altro che fredda, mentre il sole non tramonta mai, consentendo la pesca in ogni ora della giornata.
I costi sono davvero contenuti, la licenza settimanale finlandese non arriva a dieci euro come prezzo, mentre per pescare nella pool riservata i salmoni si paga € 60 per due giorni in Svezia e € 30 a settimana per il Muonionjoki.
I regolamenti, trattandosi di fiumi liberi, sono molto elastici, consentendo di pescare nella maniera che si preferisce, sarà poi a discrezione del pescatore farlo più o meno tecnicamente e correttamente, anche perché la mancanza di controlli è davvero cronica, soprattutto data la vastità della zona.
Gabriele Zingaro
© PIPAM.org