testo e foto di Andrea Vidotto (Nino)
Déjà vu
Uno degli errori più comuni del fly tyer, soprattutto se abile, è il replicare artificiali senza studiarne i concetti costruttivi. Nella realtà alieutica bisognerebbe applicarsi nella conoscenza degli ecosistemi fluviali che si frequentano. Conseguentemente realizzare le imitazioni più indicate. Ciò non serve a catturare di più... Infatti, tutte le mosche catturano... Ma a dare un maggior senso a quello che si fa, ed a togliersi di dosso dogmi e limitazioni. Solo così ci può essere una crescita alieutica.....dettagli che fanno la differenza.
In questo caso vediamo un artificiale strutturato per acque più o meno mosse, con presenza di Rithrogene sp.
L' amo leggero ma robusto a gambo medio-lungo. La lunghezza contribuisce a maggior stabilità.
Code a ventaglio, stabilità e galleggiamento.
Corpo in dubbing di lepre, già idrorepellente, i peletti trattengono al meglio i prodotti impermeabilizzanti.
Hackle di pernice, imitatività, ma soprattutto elasticità e stabilità.
Hackle/s di gallo montate avanzate, le fibre non ortogonali alla superficie tendono a penetrarla meno.
Ali, anch'esse avanzate e fuori dalla corona delle hackles, migliore visibilità e consentite dalla lunghezza superiore dell'amo.... Mosca piuttosto "vestita", ma mantiene comunque una buona credibilità, sia per il pesce che per il pescatore.
Abbiamo scomposto l'artificiale per capirne meglio la struttura e le motivazioni della stessa. Una unione di dettagli per avvicinarsi allo scopo desiderato. Beninteso ci sono altre tipologie di montaggio adatte alle acque mosse.... Parachute, split hackles, palmer, Polifemo...Intanto vi invito a ragionare, realizzare e testare questa rappresentazione "classicheggiante", che va comunque presentata al pesce in maniera adeguata....
Andrea Vidotto (Nino)
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