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Déjà vu - March Brown, prima parte.

VOLTO ANDREAVIDOTTO testo e foto di Andrea Vidotto (Nino)  

 Déjà vu   

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logodejavuVPiù Déjà vu di così....

Probabilmente è l'artificiale più conosciuto, utilizzato e diversamente dressato. Secca, sommersa e ninfa; alata o non... Se ne parla dai tempi di Cotton, seguito da Chetham, che nel 1681 la chiamò Moorish Brown. Nel 1747, Bowlker la rende più simile alle odierne con l'uso di pelo di orecchio lepre, seta gialla e pernice. Dovrebbe imitare Rhithrogena Haarupi, anche se classificata nel primo decennio del '900. Volendo anche Ecdyonurus Venosus, nelle versioni sommerse, o se cadesse in acqua casualmente, visto che schiude a riva... R. Haarupi non dovrebbe essere presente in Italia, ma l' inganno funziona comunque. Oggi voglio proporre la versione dun di Veniard, tramite il costruttore professionista E. C. Coombes. Una versione basata sulla semplicità ed efficienza. Possiamo notare una velocità di esecuzione, caratteristica quando mai utile al montaggio in serie, atto alla vendita. Questo non pregiudica l'efficacia dell'artificiale, un vero jolly da adattare alle esigenze. Amo 12, vera seta di montaggio gialla, sporcata da liquid wax, che dà una tonalità olivastra... Code in fibre di pernice marrone, corpo in dubbing di pelo orecchio lepre, ma assai centellinato; in modo da far vedere la seta di montaggio sottostante. Due hackle di gallo indiano "dun" ed hackle in pernice marrone. Nodo di chiusura bagnando la seta ancora con liquid wax... (trucco da pro...)
 
Andrea Vidotto (Nino)

 

© PIPAM.it

 

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