5.La scelta della canna per la pesca del luccio: evoluzione o involuzione?
5. La scelta della canna per la pesca del luccio: evoluzione o involuzione?
di Angelo Piller (Angelo)
Giugno 2023, Lago Centro Cadore
Premessa
Passiamo adesso a considerare quale possa essere l'attrezzatura più idonea per la pesca del luccio, nello specifico, la scelta della canna.
La pesca dell'esocide con la mosca sta vivendo in questi ultimi anni un momento che definire florido è poco.
Infatti non è un caso che proprio recentemente in Italia sia possibile incappare in veri e propri big: il record mondiale di 143 centimetri è stato catturato da Paolo Pacchiarini nel lago di Centro Cadore. Ulteriori "paperi" di stazza sono stati catturati nel lago di Santa Croce e nel lago del Corlo.
Insomma, la provincia di Belluno ha un trittico di possibilità di tutto rispetto. Il merito di questo boom del luccio va anche dato al regolamento regionale che vieta il prelievo del luccio in Veneto. Oltre a questi tre laghi veneti, bisogna menzionare altri laghi italiani in cui il luccio ha ottenuto un ruolo da protagonista: i laghi di Rascino, Campotosto, Caldonazzo, Piediluco, Endine, Scanno, Viverone, Bilancino e altri ancora.
Tornando a noi, se andiamo a vedere il percorso che la pesca a mosca del luccio sta avendo recentemente, riscontriamo una sorta di "devianza" rispetto a come veniva concepita fino al 2010, quando ancora le influenze del mondo dello spinning non avevano intaccato in modo esasperato la pesca del pike con la coda di topo. Si tratta di un'influenza che, soprattutto in Italia, è stata molto sentita.
5.1. Influenze spinningofile nel mondo pam
ll primo manuale sulla pesca a mosca del luccio in Italia!
Venni per la prima volta a conoscenza del fatto che il luccio si potesse catturare anche a mosca verso la fine degli anni ottanta.
Allora abitavo a Milano e, oltre ad essere socio del Fly Fisher Club, ero iscritto anche al Bass Fly Club della stessa città. Furono proprio i soci di quel club a pubblicare una prima ricerca specifica e tecnica sulla pesca del luccio a mosca. Riguardo ai consigli sull'attrezzatura cito testualmente il testo di allora: "L'attrezzatura che usiamo normalmente per il bass può servire egregiamente anche per il luccio."
In questi ultimi dieci anni non sono pochi gli spinnofili che sono passati al lato "fly fishing" della pesca, arricchendone la schiera, e questo è solo un bene. Come però vedremo, coloro che hanno cambiato tecnica di pesca sono spesso rimasti ancorati a concetti tipici del mondo dello spinning o casting che dir si voglia, andando ad influenzare la scelta dell'attrezzatura nella pesca del fly fishing al luccio, a mio avviso sovradimensionandola in modo eccessivo. Si tratta di un fenomeno, o meglio "moda" che è andata a comprendere anche la pesca di altri pinnuti, come per esempio la pesca a streamer delle trote. Gestendo uno shop per la pesca a mosca sono stato, ahimè, oggetto di richieste di canne #12 per pescare le trote a streamer: a mio avviso follia pura! In questi casi, pur avendo queste canne (quasi sempre specifiche per il mare, vedasi GT & mega tarponi) in negozio, ho sempre consigliato il cliente di provare a pescarle a spinning. E' un po' come quando qualcuno entra in un ristorante specializzato per la cucina della carne e chiede al cuoco un filetto ben cotto! Peraltro le canne sovradimensionate per la pesca delle trote sono spesso accompagnate dall'uso di ami sproporzionati in grado di trapassare il cranio di una fario di trenta o quaranta centimetri. Non bisogna dimenticare che i predatori non attaccano solo per fame, ma anche per territorialità e una trota di venticinque, trenta centimetri non esiterà a scacciare dalla propria postazione (e quindi attaccare), un pinnuto della stessa taglia. L'incontro con un "uncino" di quelle dimensioni può risultare fatale. Tornando al mondo pike, (qui poi) le cose non sono tanto diverse. Quante volte ho sentito dire: "ho preso un luccio che mi ha attaccato un artificiale più grosso di lui!".
La seconda influenza "negativa" che il mondo dello spinning ha portato nel mondo del fly fishing è questa:
5.2. Il pescatore di lucci ibrido
Ci sono due tipi di pescatori a mosca del luccio: quelli che pescano il luccio a mosca e quelli che si portano dietro anche la canna da spinning o da casting.
E' proprio quando ci sono le difficoltà che si vede chi sa pescare veramente e chi invece cerca un ripiego, una scorciatoia. Riguardo a questo, posso solo dire che i pescatori a lucci più forti e tecnici che ho incontrato in tanti anni di pesca al pike, sono coloro che si sono dedicati esclusivamente alla pesca con la coda di topo.
Particolare del portamulinello della canna Vision Pikemaniac: #ItOnlyCountsOnFly
E' sintomatico come uno dei marchi nordici che si è specializzato in canne e code per la pesca del luccio a mosca, ovvero Vision, abbia creato l'hashtag #ItonlyCountsOnFly (traduzione: conta solo se preso a mosca) e lo abbia inciso sia sul manico della canna specifica per la pesca del luccio, sia sulle scatole delle code di topo!
Le nuove code di topo Pikemaniac, con tanto di hashtag #ItOnlyCountsOnFly
Posso capire che per l'ex spinnofilo nel momento di transizione da una tecnica all'altra prevalga la voglia di cattura ad ogni costo, e che questa, abbinata anche ad una sorta di insicurezza tecnica, porti a mettere da parte la canna da mosca per tornare a lanciare a casting. Non c'è niente di male in tutto questo, però nel lungo periodo, se l'obiettivo è quello di approfondire la pesca a mosca del luccio, tornare a pescare a casting nei momenti difficili diventa un grosso limite. Se lo scopo è invece fare qualche cattura senza troppe esigenze di crescita tecnica nel mondo mosca, allora va bene così, l'importante è divertirsi.
Certo poi però non bisogna giungere a conclusioni errate tipo: "oggi a mosca non ci danno, ci danno solo a casting!" Sarebbe più corretto affermare: "oggi non sono capace di prenderli a mosca, provo a casting!" Si rinuncia così ad approfondire una tecnica che per essere letale, più dello spinning o casting, richiede comunque una sorta di specializzazione, sperimentazioni e tantissima pratica. Cambiate canna, cambiate artificiale, cambiate coda, cambiate finale...ma non cambiate tecnica se no sognatevi progressi concreti e dovrete accontentarvi di catture casuali, quando i lucci li prendono tutti.
5.3. Il nocciolo della questione
"Pike Happy Hour" in lago Centro Cadore, ovvero poche ore di pesca sono a volte sufficienti per catturare! Ritengo che la differenza tra il pescatore di lucci bravo e quello mediocre, indipendentemente dalla tecnica casting o mosca che sia, stia nel rapporto catture/tempo trascorso in pesca. Prendendo come esempio il lago di Centro Cadore, il pescatore che inizia la mattina alle cinque e termina la sera alle nove ha sicuramente la possibilità di incappare in una o più finestre di attività del pike. In un certo senso, pescando così tante ore in questo lago, anche mio fratello che non ha mai preso in mano una canna in vita sua riuscirebbe a prendere un luccio, proprio perché quando si apre una finestra il luccio perde ogni inibizione e basta avere un qualsiasi artificiale in acqua, anche una lattina di coca cola munita di ancoretta, per catturare.
Il pescatore "tecnico" è invece colui che riesce a prendere il luccio anche al di "fuori" di queste benedette, spesso imprevedibili, finestre. E per arrivare a questi livelli il pescatore a mosca deve avere accumulato un bagaglio di esperienze tale, che non potrebbe possedere se nei momenti difficili avesse sempre cambiato tecnica di pesca.
Quindi, se volete veramente iniziare a pescare il luccio a mosca in modo serio e volete ottenere dei risultati concreti, ripetitivi e non casuali, lasciate a casa la canna da spinning/casting. In questo modo potrete affrontare tutte le situazioni che la pesca a mosca al pike vi propone, riuscendo a cogliere quelle variabili e ad imparare quelle finezze che solo l'approfondimento della tecnica in tutte le situazioni, facili o difficili che siano, sarà in grado di regalarvi.
5.4. La scelta della canna
C'è solo l'imbarazzo della scelta, il mercato offre di tutto! La canna rientra tra l'attrezzatura che ha subito la maggiore influenza dal mondo casting.
Ho visto pescatori a mosca impugnare canne coda #12 ed oltre.
E' indicativo il fatto che alcune ditte del Nord Europa, dove la pesca del luccio a mosca è tradizione da una vita, abbiano nel loro catalogo canne specifiche da luccio che portano coda #8. Penso a Vision e Guideline (quest'ultimo marchio propone tra l'altro una canna da luccio #7!)
Questo perché, diciamolo una volta per tutte: il luccio non è poi un gran combattente e l'utilizzo di una canna sproporzionata il più delle volte non è giustificato. Probabilmente molti nuovi pescatori di lucci invece di pensare ad una canna più potente per lanciare in distanza grosse esche, dovrebbero innanzitutto cercare di migliorare la propria tecnica di lancio!
5.4.1 Rapporto attrezzatura/catture
Secondo la mia esperienza le conseguenze dell'esasperazione della potenza della canna, seguite alla proporzionale dimensione di streamer e finali, portano nel lungo periodo inevitabilmente ad un unico risultato certo: un numero inferiore di catture!
Avendo la fortuna di lavorare nel mio Lodge di pesca a cinque minuti dal Lago di Centro Cadore, e di stare durante la stagione del luccio, tutti i giorni in contatto con pescatori a mosca e a casting, ho preso l'abitudine di chiedere a fine giornata a tutti miei clienti lucciofili:
- come è andata la giornata di pesca?
- quanti ne hai presi e quanti persi?
- quanti ne hai visti?
- in che zone hai catturato?
- quante ore hai pescato?
- a che ora hai catturato?
- che canna hai usato?
- che coda hai usato?
- che finale hai usato?
- quale artificiale ha reso di più?
"Porto" Villa Marinotti, punto di riferimento per la pesca di trote e lucci in Cadore.
Alla fine, sebbene io sia stato il primo pescatore a mosca a pescare sistematicamente il luccio nel lago di Centro Cadore quando ancora nessuno era a conoscenza che vi fossero i lucci, ed essendo colui che per primo ha divulgato la notizia, ancora oggi nonostante tutti i dati statistici in mio possesso, identificare con precisione la finestra in cui il luccio si attiva rimane impresa ardua perché ci sono mille variabili che si intersecano. Ho invece avuto un riscontro oggettivo sull'efficacia nella relazione attrezzatura/catture, un concetto questo che mi è sempre più chiaro e che influenza il mio modo attuale di pescare il luccio a mosca.
Prova ne è il fatto che nelle mie uscite giornaliere di due/quattro ore, quelle che su facebook da anni certifico come "Pike Happy Hour"...il cappotto è un'eccezione. E non è una questione di conoscenza del posto, perché il lago ospita lucci praticamente ovunque. Insomma, la conclusione a cui sono giunto e su cui non ho dubbi è che l'attrezzatura leggera catturi di più! Ma questa poi non è che la scoperta dell'acqua calda! In qualsiasi ambito alieutico, quando la pesca per svariati motivi, come per esempio la pressione di pesca, il meteo avverso, ecc...si fa difficile, ecco che una delle regole principali è quella di essere meno impattanti. Quindi riduci il finale, riduci l'artificiale (più è grosso l'artificiale più sono evidenti le imperfezioni e quindi più è facile per il pesce scovare l'inganno) e cerca di pescare nel modo meno impattante possibile!
5.2 Prime Conclusioni
A pesca di lucci con la Echo Bad Ass in fibra di vetro!
Sono arrivato alla conclusione (e non sono l'unico) che il risultato principale che otterremo utilizzando una canna sovradimensionata per il pesce che stiamo pescando, in questo caso il luccio, è quello di stancarci prima. E parecchio...a rischio epicondilite, che non è una battuta, anzi per noi pescatori a mosca è un incubo che rischia di ridurre le nostre uscite di pesca al lumicino, ovviamente a meno che non siate ambidestri ;-). Quindi, a rigor di logica, se intendete pescare il luccio per una giornata intera, lasciate perdere attrezzi simili. Anche l'azione della canna gioca un ruolo importante ai fini della stanchezza. Una canna troppo rapida richiede molto più sforzo di una canna medium fast o più morbida...proprio perché la canna dall'azione più morbida "lavora" di più e fa "lavorare" meno il pescatore. Certo, se dovete lanciare contro vento una canna veloce vi può aiutare, ma l'aspetto che vi può aiutare ancora di più è quello di migliorare la vostra tecnica di lancio. C'è un secondo concetto molto importante che riguarda l'azione della canna: è risaputo che durante il combattimento con il pesce, più la canna è rigida più è facile che il luccio si slami. Coloro che pescano a casting lo sanno benissimo e sono costretti a fare il tiro alla fune senza concedere un centimetro di filo, pena la perdita del pike.
Ho utilizzato per due anni una canna in fibra di vetro, la Echo Bad Ass, e il numero di lucci slamatisi è diminuito radicalmente.
La canna dall'azione più morbida può avere un unico limite oggettivo rispetto ad una canna rapida: la ferrata ravvicinata sotto barca o sotto al belly. Però qui entrano in gioco altri fattori quali la dimensione dello streamer e soprattutto l'amo utilizzato, fattori che vedremo più avanti.
Ma allora in quali situazioni l'uso di una canna sovradimensionata può essere giustificato o meglio "tollerato"? Vediamo alcune situazioni:
-lancio di streamer di taglia grande/enorme (che però attenzione, a mio avviso tranne in casi molto particolari è quasi sempre una "scelta personale" o anche un "seguire la moda" e non una reale necessità).
-quando l'azione di pesca si svolge in un luogo molto infrascato, in condizioni di vento estremo o se siamo costretti, contemporaneamente, a pescare in distanza e a grandi profondità.
5. A questo punto, che canna dovremmo scegliere?
Capt. Justin Rea (Florida Tarpon Guide) says, “Guides like me are moving away from 12-weight rods and going to 10- and 11-weights. They are much easier to throw all day and matched with larger reels like the Hatch 12 Plus and 11 Plus, they are deadly. The advantage is that they are lighter to cast and land much softer. You can get more technical with the casts and with bigger reels you are able to keep a good bend in the rod and land them quickly!”
Capt.Justin Rea, guida di pesca professionista al tarpon in Florida: "le guide di pesca come me stanno abbandonando le canne coda #12 per pescare con canne marcate #10 e #11. Con la #10 si lancia meglio se si pesca la giornata intera tutta e sono "mortali" se abbinate a mulinelli tipo Hatch 12 Plus. Il vantaggio è che sono canne più leggere nel lancio e consentono una presentazione più delicata. I lanci possono essere più tecnici e con mulinelli capienti è possibile mantenere una buona curvatura alla canna in modo da recuperarli (i tarpon) velocemente!".
Tarpon!
Ritengo che in linea di massima coloro che vogliono intraprendere la pesca del luccio a mosca dovrebbero orientarsi su una canna che porti coda #8 o coda #9.
Per gli amanti delle attrezzature pesanti, degli artificiali sovradimensionati, o che pescano in condizioni estreme e particolari, questi possono orientarsi su canne che portano coda #10.
Sono canne con cui si pescano in mare anche tarponi da sessanta e passa chili! Ma noi stiamo parlando di lucci in acqua dolce. Avete mai avuto in canna un tarpon anche di soli venti chili? Capireste la differenza! Se si ragiona sul fatto che il luccio è tutto tranne che un combattente, e che probabilmente a parità di peso una carpa tira dieci volte di più, nasce spontanea la domanda se sia effettivamente il caso di utilizzare la stessa canna per pescare tarpon e lucci; due pesci la cui potenza non è neanche paragonabile.
Una cann che "lavora" da sola!
Arriviamo infine all'estremo assoluto con canne che portano coda #11 e #12 (giustificate secondo me forse solo per la pesca dei grossi musky che a quanto pare richiedono artificiali mostruosi), ma a questo punto, persino io sono portato a dire che allora, qui da noi converrebbe pescare a casting e basta. Però, parafrasando il detto "non è bello ciò che è bello, ma è bello ciò che piace, capisco che ci possa anche stare questo tipo di approccio. D'altronde, anche nel vasto panorama del running rientra a pieno titolo la per me incomprensibile pratica del correre una maratona a piedi nudi, e allora perché no? Come dico sempre, l'importante è divertirsi :-)
La nuova Vision Merisola Musky e la Echo Musky
Per coloro che hanno esperienza in pesca e non hanno problemi tecnici nel lancio e neanche nel recupero del pesce (la capacità di esercitare la pressione corretta al momento giusto sulla canna richiede pratica), possiamo estremizzare il discorso dal lato opposto, ovvero utilizzare canne che portano #6 o #7. Più cresce l'abilità, l'esperienza e la tecnica, più si può "viaggiare leggeri"! Qui siamo nel mondo del "pike finesse"o ultraleggero. Più avanti scriverò un ulteriore capitolo che prenderà in esame un approccio di questo tipo.
6. Obiezioni...basate sui fatti?
Settembre 2023 Lago Centro Cadore. Un"Big" combattuto senza problemi con attrezzatura "finesse"
Riguardo all'obiezione che durante il combattimento un luccio con una canna meno potente si stressi di più, rispondo che dipende dal pescatore e dalla sua capacità di recuperare il pesce. E' un'obiezione che ha la stessa valenza di chi afferma che le trote non andrebbero pescate con canne da ninfa coda #0, #1 o #2.
Pike Finesse Rod!
Inoltre, riguardo alla pesca del luccio, teniamo sempre presente che stiamo pescando a mosca e non a spinning ( è evidente che la recente influenza dello spinning ha influenzato anche il recupero del pike ) e che il pesce non deve essere catapultato in tempo record sulla barca o a riva, magari dopo averlo ferrato in profondità, causandogli così uno scompenso nella vescica natatoria (più volte ho assistito personalmente a recuperi troppo veloci che rendevano poi il rilascio del luccio molto difficile in quanto il povero pesce iniziava a gonfiarsi in modo preoccupante), o rischiando di spaccargli la bocca per via di una pressione eccessiva: anche il recupero del luccio richiede tecnica, in caso contrario è solo uno stupido e poco divertente tiro alla fune! Quindi, persino durante il combattimento, è soprattutto l'abilità del pescatore a fare la differenza, non l'attrezzatura! Con la mia canna in fibra di vetro ho recuperato lucci in meno tempo rispetto a quando ho combattuto pike con canne rapide e potenti, proprio perché la canna in vetro, flettendosi all'inverosimile, non ha concesso nulla al pesce!
In bocca al Pike!
Angelo Piller (Angelo)
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