4.PYC: Pike Yellow Clouser
di Angelo Piller (Angelo)
Ricollegandomi al primo capitolo di questo dossier, quello sulla “genesi”, vediamo che proprio quel giorno di oramai diversi anni fa, ebbi modo di “scoprire” quello che poi diventò in assoluto il mio streamer preferito nella pesca del luccio: il PYC, ovvero il Pike Yellow Clouser.
Ho sempre cercato di semplificarmi la vita, e nella costruzione, a parte la prima fase diciamo pure “sperimentale”, sono da tempo giunto alla conclusione che semplicità degli artificiali ed efficacia in pesca degli stessi, vadano di pari passo.
Quando Bob Clouser inventò lo streamer che porta il suo nome, si trattò a mio avviso di un vero colpo di genio, una sorte di “uovo di colombo” che dette il via all’ideazione di una miriade di streamer dall’efficacia notevole. Ciò che ha reso Bob Clouser superiore rispetto ad un’infinità di noti costruttori di mosche artificiali, è stata la sua capacità di inventare un preciso metodo costruttivo e non solo il dressing di una specifica mosca. Al giorno d’oggi il clouser è diventato uno streamer universale che nella sua storia credo abbia catturato qualsiasi pesce pescabile con la coda di topo! Il Pyc è decisamente un ottimo artificiale da lucci, un artificiale che mi ha consentito di catturare esocidi in tanti itinerari diversi, tanto che ovunque io mi rechi a pescare lucci, i primi lanci hanno sempre come protagonista questo specifico clouser. Come già scrissi all’inizio del dossier, ebbi modo di catturare i miei primi lucci con dei clouser chartreuse montati originariamente per la pesca degli striper negli Stati Uniti. Con il passare degli anni il modello principale ha subito alcune modifiche, senza mai però discostarsi troppo dal dressing originale. La taglia dello stramer è aumentata, tanto che i primi prototipi avevano una lunghezza di circa sette, otto centimetri, mentre adesso utilizzo artificiali che mediamente toccano i dodici centimetri fino a sfiorare i quindici centimetri, anche se comunque rimango dell’idea che per catturare un luccio “grosso” non occorra per forza usare uno streamer di taglia esagerata. PRESUNTA EFFICACIA
Ritengo che il Pyc abbia una marcia in più rispetto ad altri più blasonati streamer da lucci per diversi motivi: 1. Velocità e facilità nella costruzione Il montaggio tipo clouser è sicuramente uno dei modi più semplici per costruire uno streamer. Non richiede un’eccessiva abilità nel maneggiare i materiali, occorre solo rispettare le proporzioni ed il gioco è fatto. 2. Essenzialità dei materiali e facile reperibilità Il bucktail è il materiale principale per la costruzione di questo streamer. Lo si trova con facilità in tutti i negozi specializzati nella pesca a mosca. Gli occhietti rappresentano il concetto base nella costruzione del clouser. E’ possibile usare gli occhietti presi dalla tradizionale catenella del bagno, ma anche acquistare occhietti piombati, fino a quelli in tungsteno. 3. Scarsa resistenza in aria durante il lancio Rispetto alla stragrande maggioranza degli streamer da lucci, il Pyc offre una scarsissima resistenza all’aria. Durante il lancio non ci saranno frullii di alcun genere e proprio per questa ridotta resistenza all’aria, i lanci potranno essere lunghi e precisi. 4. Movimento adescante tipo Jig La scelta degli occhietti è molto importante proprio perché questi ultimi condizionano l’affondamento dell’artificiale. Occhietti grossi ed in tungsteno, tenderanno a conferire al nostro artificiale un movimento “jigheggiante”, ma anche la possibilità di far lavorare il nostro streamer più in profondità. Le dimensioni ed il peso degli occhi risultano fondamentali per come vorremo impiegare il nostro artificiale. Il fatto che poi gli occhi vengano fissati nella parte superiore del gambo dell’amo, farà sì che lo streamer, come tutti i clouser, lavori al contrario. Proprio nella pesca del luccio questa caratteristica ci sarà di aiuto evitando una miriade di insidiosi incagli sul fondo quali rami, alghe e rocce. 5. Scarsissimo appesantimento dovuto all’acqua Ci sono streamer studiati apposta per la pesca dei lucci, artificiali che risultano essere tremendamente efficaci, ma che purtroppo alla lunga si imbevono di acqua, e contribuiscono a rendere il lancio dello streamer molto difficoltoso. Mi riferisco a tutti quei modelli che prevedono l’uso dello strip in coniglio. Lo streamer, imbevendosi di acqua, si trasforma velocemente in un piccolo “incudine” difficile da lanciare. Utilizzando il bucktail eviteremo tale appesantimento, e saremo sempre in grado di lanciare lungo e preciso. Questo è un aspetto che in diverse circostanze ci consente di utilizzare canne meno potenti, più leggere e meno stancanti. Ricordo che la pesca del luccio richiede tanta pazienza e “mille” lanci, quindi un’attrezzatura più leggera ci sarà d’aiuto nell’arco di un’intensa giornata di pesca. 6. Eccezionale movimento in acqua del bucktail Anche se ritengo che il movimento dello strip in coniglio sia tra i più adescanti in assoluto, il bucktail è in grado di dare con poche fibre l’idea di una “morbida compattezza” molto realistica. Si tratta di un effetto simile ad alcune fibre tipo Puglisi, un materiale, quest’ultimo, molto efficace nella realizzazione di artificiali per la pesca dell’esox. 7. Colorazione giallo acceso Ho provato varie colorazioni, ma alla fine quella gialla è risultata quella più efficace. Ottimo in acque velate, il Pyc mi ha dato buoni risultati anche in condizioni di acque pulite. Probabilmente il giallo è un colore che con il luccio funziona molto bene in qualsiasi situazione. Molto efficace anche il nero (in condizioni di acque velate). NOTE SUI MATERIALI PER LA COSTRUZIONE DEL PYC
Il Pyc non richiede troppi materiali e la sua costruzione è piuttosto rapida: - Bucktail giallo fluo - Amo Tiemco del 2 - Flashabou o materiali simili - Filo di montaggio bianco o giallo - Collarino rosso fluo - Occhietti in metallo, piombo o tungsteno a seconda della profondità che vogliamo raggiungere. Le versioni sono due. La prima prevede il classico montaggio Clouser, mentre nella seconda versione ho saltato quel passaggio costruttivo che prevede che il primo ciuffo di bucktail venga strozzato dietro agli occhi. MATERIALI
Amo: Tiemco 8089 del 2 o del 6 (purtroppo il 4 non esiste!). Per quanto riguarda gli ami per gli streamer da luccio, ci sono due scuole di pensiero: la prima preferisce ami molto resistenti con un filo medio grosso. La seconda propende più per ami dal filo sottile ed una punta equivalente. Io propendo per ami dal filo sottile perché a mio avviso “bucano” meglio e non mi vedo costretto ad esagerare con le ferrate. Rispetto agli ami più robusti, teoricamente un amo dal filo più sottile corre il rischio di aprirsi o rompersi, cosa che a me, pescando i lucci, non è mai successa (tralasciando ovviamente tutti quei casi in cui ho incagliato sul fondo). Occhietti: Come ho già accennato precedentemente, gli occhietti sono fondamentali per dare il giusto “peso” al nostro artificiale. E’ possibile usare gli occhietti presi dalla tradizionale catenella del bagno, ma anche acquistare occhietti sia piombati, sia in tungsteno. Fate attenzione che alcuni modelli in tungsteno, nella parte in cui vengono fissati, risultano eccessivamente sottili ed in pesca spesso tendono a spezzarsi. Fibre naturali: Bucktail giallo fluo. I vantaggi del bucktail li ho già riassunti nel paragrafo precedente. Nella scelta della coda più adatta è fondamentale scegliere quella con le fibre più lunghe. Filamenti: Flashabou o similari. Questi filamenti vengono montati con una certa parsimonia per non esagerare con l’effetto “flashante” dello streamer. Sei/otto fibre sono solitamente la giusta quantità. E’importante che queste fibre vengano tagliate pochi millimetri dopo le punte del bucktail. Collarino: Rosso fluo. Il collarino non è fondamentale, ma comunque è risaputo che i lucci amano il rosso. Andrebbe ad imitare le branchie di un pesce in fuga. Filo di montaggio: Il filo di montaggio è di colore giallo o bianco, piuttosto spesso in modo che si possa esercitare una buona pressione durante il bloccaggio degli occhi. Colle: Fondamentale la colla cianoacrilica che ci consentirà di bloccare al meglio gli occhietti, in modo che non ruotino. Per una maggiore solidità possiamo ricoprire la testa con della colla bicomponente. NOTE SULLA COSTRUZIONE
Fissiamo gli occhietti con numerosi avvolgimenti di filo di montaggio, quindi li blocchiamo per bene con una goccia di colla cianoacrilica. E’ fondamentale lasciare lo spazio per quella che poi diverrà la testa dell’artificiale. Fissiamo con il filo di montaggio un ciuffo di bucktail. E’ molto importante che il ciuffo sia piuttosto lungo: circa due volte e mezzo la lunghezza del gambo dell’amo. Il ciuffo non deve comunque risultare né troppo “pieno” di fibre, né troppo vuoto: una giusta via di mezzo. Se vogliamo ottenere uno streamer dall’apparenza più corposa, possiamo evitare di fissare il ciuffo dietro agli occhietti. Nella costruzione classica del clouser, il ciuffo di bucktail va bloccato dietro gli occhietti. Giriamo l’amo di 180 gradi e fissiamo sei/otto fibre di flashabou. La lunghezza delle fibre di flashabou deve superare di poco le fibre di bucktail. Fissiamo il secondo ciuffo di bucktail, appena sopra agli occhietti. Con il filo di montaggio conferiamo una sorta di conicità alla testa. Con della seta fluo rossa, formiamo un marcato collarino. Angelo Piller (Angelo)
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