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Premessa

25/10/2005



L’attacco di un grosso luccio allo streamer è qualcosa che difficilmente si dimentica: è veloce, violento e inesorabile. Ma la cosa peggiore che un simile attacco è in grado di provocare si chiama “luccite”, in altre parole uno stimolo irrefrenabile che porta il povero pam contagiato ad organizzare un numero sempre più frequente di uscite alla “caccia” dell’esocide.
In Italia non si è mai parlato o scritto molto della pesca al luccio con la mosca, ed è un peccato perché l’amico Esox Lucius è molto interessato ai nostri streamer. Recentemente qualcosa sta cambiando, anche grazie alla “rete” che ha dato maggior visibilità a questa tecnica. Inoltre, più volte ho assistito a catture da parte di pam, mentre coloro che pescavano con il vivo o a cucchiaio rimanevano a bocca asciutta o quasi. Questo significa una sola cosa: che, quantomeno in Italia, la pesca del luccio a mosca è stata molto sottovalutata. Eppure, se pensiamo che quando andiamo a trote, la cattura di un esemplare sul chilo rappresenta sicuramente una preda notevole, per il luccio non è proprio così: un luccio di un chilo è un “baby luccio”!
Si tratta di un ulteriore elemento che rende fantastica questa pesca: “strippi” sempre con la consapevolezza di potere subire l’attacco di un pesce superiore al metro di lunghezza, un Big Pike!
Così, caro pam, magari a qualche centinaia di metri da casa tua, un grosso luccio se la spassa nel suo lago o laghetto, e a te non è mai venuta l’idea di lanciargli uno streamer. Forse è giunta l’ora di provarci.


L’idea è semplice: scrivere un dossier sulla pesca del luccio a mosca, un testo con il quale cerco spiegare in modo dettagliato l’approccio all’esocide con lo streamer in lago.
Le basi sono discrete: tre anni di pesca al luccio in acque ferme, precisamente in alcuni laghi del Veneto aperti a tutti e a tutte le tecniche; specchi d’acqua in cui i lucci hanno vita dura e spesso, ahimè, troppo breve! L’esperienza quindi c’è, ma non è sicuramente notevole. A questa aggiungo il supporto di quella che è considerata la “Bibbia” del pescatore a mosca di lucci: ” Pike on the Fly” di Barry Reynolds, ma anche numerosi articoli comparsi su riviste specifiche americane e tedesche.


Infine, il confronto con due autorità nel settore, ovvero Paolo Pacchiarini e Mauro Borselli, ha contribuito ad arricchire ulteriormente il dossier, così come le numerose ricerche in internet nei vari siti e forum specializzati nella pesca a mosca ma anche nello spinning al luccio.
Non mi sono però affidato a internet solo per le ricerche sul luccio, bensì intendo sfruttare la rete in modo da ottenere un dossier fuori dal comune. L’interattività è in grado di offrire informazioni che la carta stampata non potrà mai regalare: l’attualità degli argomenti, e la possibilità di un continuo aggiornamento!
L’idea si complica un poco, ma il risultato diventa molto più interessante…diventa una sorta di “Progetto Luccio”. E’, infatti, mia intenzione scrivere un dossier sul luccio, ma non un resoconto “statico”, bensì un lavoro in continua evoluzione, così da colmare con il tempo le eventuali lacune che potrebbero evidenziarsi. Vi saranno probabilmente aggiunte e aggiornamenti (forse anche all’interno dei singoli capitoli) riguardanti le nuove esperienze, fino a quando non avrò la sensazione di avere scritto qualcosa di sufficientemente esauriente.
E anche allora…, ci sarà sempre qualcosa da scoprire perché nella pam, come in tutte le cose, non si finisce mai di imparare.
Buona lettura!