Masami Sakakibara
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Le INTERVISTE di PIPAM
di Valerio BALBOA Santagostino
Valerio “BALBOA” Santagostino e Uberto “EXUVIA” Calligarich pongono le loro domande a Masami Sakakibara (Oni San). MASAMI SAKAKIBARA
Il Maestro Sakakibara, classe 1951, nasce a Shizuoka nel centro del Giappone, vicino al monte Fuji. Cresce a Morimachi in un ambiente naturale, circondato da montagne e torrenti. Inizia a pescare all’età di 4 anni, con il padre e fino ai 18 anni pesca solo in acqua dolce.
Come tutti i grandi pescatori si è cimentato con svariate tecniche di pesca (compresa la mosca all’inglese) sempre orientate al torrente. A lui si deve lo sviluppo del così detto “Stile Oni “ della pesca a Tenkara. Dei sette grandi maestri della tecnica Tenkara è considerato il più innovatore. Molto appassionato di natura, il maestro ama ritirarsi nel suo Koya (rifugio) sul suo fiume preferito, il Toyama. Qui insegna e trasmette agli allievi la sua filosofia e le sue tecniche di pesca. Appese alle pareti del Koya vi sono delle targhette in bamboo. Ciascuna di esse porta il nome di una persona ritenuta meritevole dal maestro a intraprendere il percorso di studio e ne consacra l’ingresso alla cerchia ristretta degli allievi. Per diventare allievi bisogna quindi aver respirato e capito con umiltà lo spirito guida del Maestro. Rifugio di Koya Targhette degli allievi Balboa san : Shisyo (maestro in giapponese) innanzitutto, benvenuto nel nostro paese! Qual è il significato della parola Tenkara?
Oni san : Sulla origine della parola Tenkara vi sono diverse ipotesi. La prima è che significhi “ Dal cielo “ ( TEN = cielo KARA = dal ) La mosca che si posa sull’acqua proviene infatti dal cielo. La seconda ipotesi è che sia una parola di derivazione straniera, probabilmente cinese. Purtroppo queste sono solo supposizioni, non esistono testimonianze precise. Balboa san : E invece Oni san cosa vuol dire?
Oni san : Ah , “ Oni “ in giapponese vuol dire demone e i miei allievi anni fa cominciarono a chiamarmi scherzosamente “ Tenkara on Oni “ che significa “demone della Tenkara” per la passione e l’indemoniamento che mi pervade mentre pesco. Sakakibara da giovane Ubi san: Shisyo, oggigiorno sei considerato uno dei massimi esperti di questa tecnica. Ti ricordi un episodio significativo della tua vita che ti ha fatto capire che la pesca sarebbe stata la tua passione per sempre?
Oni san : Sì, c’è stato un episodio che mi ha colpito in modo particolare. Un giorno, da bambino, stavo pescando con mio padre. Per mostrarmi la tecnica della Tenkara si mise a volteggiare la coda davanti a una bella buca. Proprio sopra quel punto sporgevano i rami di un albero e a un certo momento vidi uno scoiattolo arrampicarsi su uno di essi alla ricerca di cibo. Vedendo mio padre si fermò bruscamente e stette ad osservarlo per diverso tempo, probabilmente per curiosità. Pensai come fosse incredibile che l’armonia della Tenkara avesse catturato l’attenzione di un animale così accorto e sospettoso. Da quel momento capii che la pesca sarebbe stata la mia grande passione nella vita. Ubi san: Shisyo, per diventare “maestri” si devono fare dei corsi o degli stage come nel nostro paese?
Oni san : No assolutamente. Sono gli allievi che cominciano a chiamarti cosi. E da li sei “promosso” maestro. Un titolo preso praticamente sul campo per la fiducia e la competenza che riesci a trasmettere e per il rispetto che riesci ad ottenere. E’ un qualcosa che ti viene attribuito dagli altri. Balboa san: In Giappone esiste ancora molto la figura dell’allievo che segue il maestro in tutto e per tutto?
Oni san : Assolutamente si. Credo che qui da voi sia un po’ diverso il concetto di maestro-allievo-discepolo. Ubi san : E hai avuto tanti allievi ?
Oni san: Infiniti…. Ubi san: Shisyo, cos’è esattamente lo stile Oni?
Oni san: Lo stile Oni è uno stile di pesca tutto personale che ho sviluppato osservando i pesci e il fiume. E’ il risultato dell’unione di diverse componenti : lo studio dell’approccio al fiume, l’estrema delicatezza e precisione del lancio, la tecnica di richiamo “ Sasoi “, la tecnica di lancio “oni”, inventate da me. Permette di gestire lenze in fluorocarbon che vanno dai 4 ai 12 mt. a secondo che io stia pescando in ambienti infrascati e stretti oppure in fiumi larghi e aperti. La mia canna, la “oni rod” è costruita appositamente per utilizzare questa tecnica di lancio. Ubi san: E la tecnica tradizionale è diversa ?
Oni san: Assolutamente, nella pesca tradizionale non è previsto l’utilizzo di una level line. Si usa una treccia a spessore decrescente fatta in nylon o crine di cavallo. Il lancio è facilitato dalla conicità della lenza ma la posa non è delicata come nel mio stile. Inoltre la tecnica di richiamo “Sasoi” non esiste e la lenza ha una lunghezza più o meno standard. Quindi è standardizzato anche l’ambiente di pesca. Io invece, sostituendo velocemente le lenze posso pescare senza problemi sia in ambienti stretti che in quelli larghi. Balboa san: Shisyo, ci spieghi come è nata la Sakakibara Special ( Oni Rod).
Oni san: Volevo creare una canna che anche le donne e i bambini potessero utilizzare. Come base utilizzo grezzi di canne Ayu sulle quali assemblo altri grezzi molto leggeri in modo da ottenere una canna morbida, leggerissima e con azione parabolica. Eccellente per il pesce di piccola – media taglia. Recentemente ho anche costruito una Oni rod più spessa e rinforzata per pesci di grossa taglia. Le mie canne vanno dai 3,60 metri ai 4,60. Ovviamente le misure più lunghe sono per i fiumi più larghi. Il Maestro mentre assembla una Sakakibara Special Ubi san: Shisyo, com’è il tuo approccio al fiume?
Oni san: Mi avvicino sempre molto lentamente, cercando di far meno rumore possibile. A questo proposito la camminata “Ninja” mi è di grande aiuto. Consiste nell’appoggiare la parte esterna del piede per prima in acqua, non la punta. E poi, se allamo qualche pesce piccolo, non lo ferro. Le piccole trote, agitandosi, spaventano le grandi. Scherzosamente diciamo che le trotelle vanno a raccontare alle grandi che fuori c’è pericolo. Balboa san: Shisyo, che pesce preferisci insidiare?
Oni san: La trota Amago, un pesce di straordinaria bellezza. Tutta argento, con dei micro puntini rossi. Il fiume Toyamagawa Ubi san : Shisyo, il pesce più grosso che hai catturato a Tenkara?
Oni san: Una bellissima Iwana sui 45 cm catturata sul fiume Mashita, che scorre nella prefettura di Gifu. Ubi san: Shisyo, cosa pensi del no-kill?
Oni san: Lo stiamo promuovendo molto in Giappone. Purtroppo le vecchie generazioni sono ancora legate alla cattura, ma confidiamo molto nelle nuove leve. Nel mio paese non esiste una licenza di pesca e nemmeno il numero massimo di trote da trattenere. Balboa san: Quindi non ci sono i bracconieri…
Oni san: Effettivamente non sono un problema…. Ubi san: Shisyo, però vedo che l’ardiglione fate fatica a schiacciarlo
Oni san: Non è un’operazione molto comune. Inoltre tieni presente che in Giappone c’è difficoltà a reperire, nei negozi di pesca, gli ami barbless. Ubi san : Shisyo , una curiosità, ho notato che preghi prima di cominciare a pescare. Anche in Giappone ti ho visto pregare davanti alla statua dello spirito degli occhi . Come mai?
Oni san: Beh vedi, ogni volta che sono sul fiume, rivolgo una preghiera allo spirito del fiume per ringraziarlo della possibilità di pescare. Invece per quanto riguarda lo spirito protettore degli occhi, lo ringrazio perché mi aiuta a vedere meglio i pesci che ci sono nel torrente. Inoltre a quella statua sono legati dei bei ricordi di quando conobbi mia moglie. Ubi san: Pescatrice anche lei ?
Oni san: Altrochè… Kyoko Sakakibara intenta a pescare Balboa san: Shisyo, hai qualche altro hobby oltre alla pesca?
Oni san: Amo molto la fotografia e l’arte, ma la pesca va sopra ogni cosa. Balboa san: Shisyo,che messaggio vuoi dare ai giovani e anche ai meno giovani pipamisti che ti leggeranno?
Oni san: Noi viviamo nella natura, natura che ci fa vivere. L’importante è sentire questa natura direttamente sulla pelle e capire che non bisogna conquistarla, ma semplicemente farne parte. Ubi san - Balboa san: Arigatou gozaimashista Shisyo!
Oni san: Arigatou a voi tutti e a Pipam Valerio Santagostino (BALBOA)
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