Massimiliano Mattioli
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Le INTERVISTE di PIPAM
di Massimo Strumia (Massimo)
Massimiliano Mattioli
Massimiliano Mattioli e' il proprietario della GEA, casa editrice specializzata nella pesca a mosca. Oltre a pubblicare libri e la rivista "Sedge & Mayfly", Massimiliano e' prima di tutto un pam appassionato che e' riuscito nell'invidiabile traguardo di fare del proprio hobby una professione.
L'intervista che segue e' stata estratta da una piacevole chiaccherata che abbiamo avuto a Febbraio, in occasione dell'ultima fiera di Vicenza. Per ragioni di "par condicio" seguiranno, se gli interessati saranno disponibili, interviste ai direttori di altre riviste italiane che trattano diffusamente di pesca a mosca. M: Ciao Massimiliano, quando hai iniziato a pescare?
M: Da ragazzino. Diversamente dalla maggior parte dei pam ho iniziato subito a mosca, poi ho avuto un periodo di pausa, distratto dalle solite cose che possono distrarre un ragazzo , per poi ricominciare nel 1989. M: Quando hai deciso di fondare una casa editrice specializzata nella pesca a mosca?
M: In realta' ho fondato la GEA quando avevo 18 anni e le pubblicazioni erano di tutt'altro genere! La rivista di allora e i testi vertevano sulla Medicina. Si trattava per la maggior parte di traduzioni in italiano di testi in lingua straniera. La GEA ha iniziato ad occuparsi di pesca a mosca a partire dal 1996. La prima pubblicazione fu "Emergenti" di Doug Swisher e Carl Richards, la traduzione di un testo originale in lingua inglese. Seguirono diversi altri libri fino ad arrivare al 2000, anno in cui usci' il primo numero della rivista "Sedge & MayFly" che annovera tra le sue firme anche alcuni redattori di Pipam... quando Cuccaro me li presta! M: Che scopo ti eri prefissato quando hai fondato "Sedge & Mayfly"? Quali sono i progetti futuri?
M: Mi piacciono molto le riviste di pesca a mosca americane ed inglesi e, per questo motivo, ho cercato di dare un taglio anglosassone alla rivista. Insomma molto pragmatismo e meno voli pindarici! Per quanto riguarda i progetti futuri ci sono ma restano comunque legati al cartaceo, nessun video in vista! M: Come e' cambiata la tua vita di pescatore da quando sei direttore di una rivista del settore?
M: Diciamo che ho avuto modo di avere molti scambi di opinione con tanti bravi pescatori (...tutti piu' bravi di me), lanciatori, costruttori di artificiali, ecc... Ho sicuramente allargato il giro, andando a pescare con molti collaboratori della rivista. M: Qualche domanda piu' strettamente di pesca, quali sono i tuoi itinerari preferiti?
M: Lo Scoltenna, non lontano da casa mia, e la Val Pusteria, sia la parte italiana che quella austriaca. M: Tecniche favorite?
M: Le pratico tutte ma ho una particolare predilezione per la pesca con mosche secche ed emergenti. M: Peschi a mosca da diversi anni. Com'e' cambiata la pam?
M: In generale e' cambiata in meglio. Si sono persi alcuni aspetti romantici che ci facevano godere della cattura di una trotella di 25 centimetri ma sicuramente c'e' stata un'evoluzione e, soprattutto, sono nati molti No-Kill. Anche numericamente siamo cresciuti e questo ci offre la possibilita' di essere maggiormente considerati. M: Cosa ne pensi delle sinergie tra pescatori a mosca e gruppi di persone ugualmente legati all'ambiente fluviale?
M: Intendi dire pescatori a spinning, canoisti, ecc... ? Sono favorevole: l'unione fa la forza. In particolare ho fatto rafting in qualche occasione ed e' stato istruttivo: ho imparato a vedere le sponde del fiume dal punto di vista dei pesci. Devo dire che, in generale, le associazioni di rafting si danno piu' da fare di noi per la tutela dei corsi d'acqua. Sono a favore anche di iniziative in comune con gli altri pescatori (spinning, carpfishing, ecc...). Da alcuni di loro c'e' molto da imparare! M: Dammi una tua opinione sull'attuale gestione delle acque libere.
M: Trovo che le misure minime e il numero dei capi trattenibili dovrebbe essere piu' realistico. Non puo' essere consentito, per esempio, di trattenere sette trote fario di 20 centimetri al giorno! Personalmente sarei per l'istituzione di tesserini annuali con un numero massimo di catture (comunque non piu' di 10 pesci) variabile a seconda della pressione di pesca che determinate acque possono sopportare. Il numero di capi prelevabili non puo' essere uguale parlando di un grande fiume del piano piuttosto che di un piccolo torrente montano. A volte penso che abbiamo i regolamenti che ci meritiamo perche', nonostante si faccia un gran parlare di No-Kill, ho notato per esperienza personale che la maggior parte dei pam annocca regolarmente i pesci. M: Visto che ci troviamo alla fiera di Vicenza, dimmi cosa pensi delle fiere di settore.
M: Secondo me le fiere legate al mercato sono troppe! Sarebbe bello che ce ne fosse solo una ogni 1/2 anni e che poi venissero organizzati piu' incontri tra pescatori a mosca slegati da interessi economici e mirati al raggiungimento di traguardi comuni. Da un punto di vista logistico mi piacerebbe che le fiere di pesca a mosca fossero ubicate in ambienti piu' raccolti e dai costi piu' contenuti. M: Che opinione hai dei siti web italiani sulla pesca a mosca e su Pipam in particolare?
M: Rispetto ai siti pam stranieri credo che quelli italiani siano troppo legati ai forum. Il forum e' importante e necessario ma non deve essere l'unica risorsa di un sito Internet. Ho notato lo sforzo che Pipam sta facendo per potenziare anche le altre rubriche: credo che abbiate intrapreso la strada giusta. Al di fuori del contesto nazionale trovo interessanti diversi siti Internet e in particolare Sexy Loops. M: Grazie Massimiliano.
M: Un saluto ad Andrea Cuccaro, alla Redazione e a tutti i lettori di Pipam! Massimo Strumia (Massimo)
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