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Simone Palli

Le INTERVISTE di PIPAM
di Massimo Strumia (Massimo)

Simone Palli



Per anni Simone Palli e' stato uno dei maggiori responsabili dei miei attacchi di mal di fegato. Infatti ogni volta che leggevo, sulle pagine di "Sedge & Mayfly", dei suoi bellissimi viaggi in giro per il mondo all'inseguimento di catture spettacolari, il mio "rosicamento" superava i livelli di guardia!..
Nel 2005, durante un viaggio di pesca in Cile, ho avuto la possibilita' di conoscerlo, apprezzandone le doti di simpatia, disponibilita' e spontaneita'.
Attualmente l'attivita' di Simone e' divisa su due fronti: da un lato Fish Age, la sua azienda di abbigliamento tecnico per la pesca a mosca, dall'altro Pallifish, agenzia che organizza viaggi di pesca.
Una cosa e' sicura. Per Simone la pesca a mosca e' una grandissima passione, direi quasi una religione!



M:  Ciao Simone, partiamo con la solita domanda di rito: quando hai iniziato a pescare?

S:  All'eta' di sei anni mi hanno regalato una canna per la pesca a passata, ho iniziato allora a pescare. Dai quattordici ai vent'anni pescavo a mosca e a spinning mentre dai venti in poi ho praticato solo la pesca a mosca. Gia' a quei tempi la pesca era una grande passione, pensa che mio padre, per distogliermi un po' dal chiodo fisso, mi regalo' prima il motorino e poi l'auto. In realta' questo mi ha dato solo la possibilita' di provare itinerari sempre piu' distanti da casa!

M:   Cosa pensi delle altre tecniche di pesca?

S:  Devo dire che l'aver pescato a passata mi ha aiutato molto nella pesca a ninfa e che, quando mi sono ritrovato a pescare pesci quasi inediti per la pam, i consigli dei pescatori a spinning mi sono stati di grande aiuto.

M:   Chi e' stato il tuo maestro?

S:  Massimo Masi. E' un amico e devo a lui tutta la mia crescita di pescatore a mosca. Recentemente la situazione si e' quasi invertita: ho portato Massimo a pescare lucci, carpe e black-bass, prede "nuove" per lui. Si e' subito appassionato a questi generi di pesca a mosca poco tradizionali.
Per me ogni specie di pesce e' insidiabile a mosca!

M:   Molti appassionati hanno letto i tuoi articoli su splendidi viaggi di pesca in giro per il mondo, quale e' stato il tuo viaggio piu' bello?

S:  Devo citarne due. Il primo a pesca di peacock-bass in Amazzonia. I peacock-bass sono pesci dai colori stupendi e la loro difesa e' davvero spettacolare! Pescarli nella cornice della magnifica natura amazzonica e' stata davvero una bella esperienza.
Un altro viaggio che mi ha lasciato ricordi indimenticabili e' stato quello in Alaska. Eravamo alloggiati in un bellissimo lodge e ogni giorno un idrovolante ci conduceva a pescare salmoni, salmerini artici e leopard trout (una varieta' di trota iridea) in fiumi e laghi incontaminati. Durante la pesca spesso ricevevamo la visita di enormi orsi grizzly, fin troppo confidenti, che ci costringevano ad allontanarci dalle pool!..

M:   E il viaggio piu' deludente?

S:  Non ne ho uno in particolare da menzionare. Ogni viaggio mi ha comunque offerto la possibilita' di arricchire il mio bagaglio di esperienze.
In generale devo dire, ma e' un opinione personale, che i viaggi negli Stati Uniti per pescare le trote possono essere un po' deludenti. Le grosse trote sono rare come da noi e in alcune delle localita' piu' famose la pressione di pesca e' notevole, con conseguenti fenomeni di iper-selettivita' delle trote.
Personalmente penso che sia meglio utilizzare i viaggi per andare a pescare altri pesci (steelhead, salmoni, lucci, tarpon, ecc...). I fiumi di Austria, Slovenia e, perche' no, in qualche caso anche Italia, possono reggere il paragone con i fiumi degli USA.

M:   Tecniche preferite?

S:  Streamer e mosca secca ma le pratico tutte.

M:   Quali sono i pesci che preferisci insidiare?

S:  In acqua salata il tarpon, che in assoluto e' il mio pesce preferito... una piacevole ossessione. Quest'anno ho battuto il mio record catturando (e rilasciando) un "sabalo" stimato 200 libbre!
In freshwater i pesci che mi piace piu' pescare sono i lucci e i temoli.

M:   Per buona parte dell'anno sei fuori casa per viaggi di pesca, fiere del settore, ecc... tua moglie deve essere una santa!

S:  Credo di essere stato sempre molto chiaro ed onesto con lei. Mi ha conosciuto che ero gia' "malato" di pesca a mosca e, prima di sposarsi, sapeva bene a cosa andava incontro! Come tutte le donne forse sperava cambiassi ma la nostra unione e' solida. E poi mi ha sposato per la mia incomparabile bellezza!

M:   Lavorativamente parlando hai fatto una scelta coraggiosa.

S:  Credo di si. Ho abbandonato una ben avviata carriera nel settore della ceramica per fare della mia passione un lavoro. Oggi conduco Fish Age, azienda di abbigliamento tecnico per la pesca a mosca e Pallifish, tour operator specializzato nei viaggi di pesca in tutto il mondo.
Ti confesso che e' dura: lavoro di piu' e guadagno meno di prima, ma non tornerei indietro sui miei passi.

M:   Parlami di tuo figlio, e' gia' un pam provetto?

S:  Davide ha 5 anni. Non l'ho mai forzato verso la pesca ma spesso mi chiede di andare a pescare ed ha imparato a costruire le mosche. Quando sono all'estero a pescare dice ai nonni che il papa' usa le sue mosche!

M:   Ma questo e' sfruttamento dei minori, vergogna!


M:   Come vedi la situazione della pesca a mosca in Italia?

S:  In ascesa ma sempre troppo frazionata. A volte penso che siamo quattro gatti e per di piu' disuniti. Ho scelto di stare un po' in disparte anche perche' se sei amico di Tizio sei nemico di Caio, ecc... E' un peccato perche' uniti avremmo piu' peso politico e potremmo raggiungere maggiori risultati.

M:   Hai avuto la possibilita' di conoscere molti nomi famosi della pesca a mosca statunitense.

S:  Jim Teeny, persona estremamente simpatica e "alla mano", e' un mio buon amico ma ho conosciuto diversi altri personaggi di spicco come Lefty Kreh, Billy Pate, Stu Apte, Flip Palliot e Bob Popovics. In generale gli americani hanno un atteggiamento simpatico, poco da "guru". Il motivo per cui alcuni diventano famosi non va ricercato tanto nelle loro capacita' di pescatori (piu' si pesca piu' si diventa bravi) ma nell'essere stati innovativi in qualche settore della pesca mosca.
In Italia, per fare un nome, stimo molto Marco Sammicheli che, grazie alla sua intensa opera di divulgazione, ha fatto scoprire la pesca a mosca nei nostri mari, precedentemente assolutamente non considerata.

M:   Fatti una domanda a cui ti farebbe piacere rispondere...

S:  Colgo l'occasione per parlare di un'attivita' che mi sta molto a cuore. Da un po' di tempo ho iniziato ad andare negli asili e nelle scuole elementari della mia zona a spiegare cos'e' la pesca a mosca ai bambini. Mostro loro le principali specie di pesci delle nostre acque, gli spiego sommariamente il ciclo naturale degli insetti acquatici e costruiamo perfino insieme qualche mosca dal dressing semplicissimo.
E' sempre incredibile notare quanto i bambini siano curiosi e portati a un facile apprendimento! Spero che questo aiuti a fare si' che un domani diventino pescatori coscienziosi e rispettosi della natura.

M:   Grazie Simone.

S:  Ciao Massimo, un saluto a tutti i lettori di Pipam!



Massimo Strumia (Massimo)