Nebbia, pioggia e bollate
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- Scritto da Francesco Viganò (Secchist)
08/12/08 di Francesco Viganò (Secchist)
Foto di Francesco e Marco Viganò
Foto di Francesco e Marco Viganò
Il giorno prometteva bene.
Prima di partire uno sguardo a Ovest ed uno a Est, da una parte nuvole dall’altra un leggero sole mattutino. Visto i consigli degli amici più esperti speriamo che questa volta La Sesia ci regali qualche suo gioiello.
Io, Marco e Diego ci dirigiamo tra racconti e battute verso Varallo. Prima di scoprire com’è l’acqua è d’obbligo un buon caffé, per evitare che lo shock sia troppo forte ; passiamo sopra il ponte di Varallo e l’acqua seppur più alta di circa un metro e mezzo è limpida e ci fa tirare un sospiro di sollievo.
Svolte le pratiche dei permessi arriviamo finalmente a Scopello e con sorpresa incontriamo un amico (darioB) con il quale, tra l’altro, passeremo assieme la mattinata.
Una leggerissima pioggerella comincia non appena apriamo il baule....ci infiliamo i caldi scarponi e, colmi di buone speranze, scendiamo finalmente sul fiume. Qualche effimera già svolazza e non ci vorrà molto che anche i pesci si ricordino quanto sono buone. Dopo qualche lancio e qualche mosca cambiata, Dario azzecca il lancio giusto e forse anche la simpatia dell’avversario che bolla finalmente sulla sua mosca. La ferrata è fulminea ma progressiva, causata sia dal sottile filo che dalla proverbiale fragilità dell’apparato boccale del pinnablu.
Il temolo è bello con dei colori stupendi e la piccola mosca si toglie con facilità in modo che il Diabolicus Thymallus possa ritornare al suo elemento. Dopo qualche trota, che si è adattata alle caratteristiche di "bastardezza" del suo cugino temolo, cioè rifiutando la maggior parte delle imitazioni, finalmente anche Marco si gusta la visione dei riflessi azzurri di un temolo che, in questo caso, sfrutta tutta la sua potenza: la sua vela con i variopinti riflessi si apre tra i flutti e dopo qualche salto e qualche fuga finalmente si arrende e si fa slamare. Il blu che sprigiona è fortissimo, il dorso più scuro e le belle pinne gialle; sarà più di 35 cm...la felicità e l'emozione traspare sul viso di Marco, mentre lo rilascia e lo vede guizzare rapidamente verso il blu del fondo. Nel frattempo anche Diego, qualche centinaio di metri più su, cattura diverse trote e un pinnablu di piccola taglia ma generoso nei colori! Finalmente azzecco la mosca giusta e, dopo un rifiuto a 2 mm, con una buona passata senza dragaggi sale il mio primo "principe" blu. La ferrata è leggera, leggermente ritardata ma sono consapevole, dal modo in cui ha bollato, che è ben allamato. Dopo una fuga verso le profondità della buca, parte verso il cielo e si esibisce in diversi salti! Infine lo vedo nella sua interezza, la sua coda è di un blu elettrico quasi irreale, la sua pinna una tavolozza di porpora, di indaco, di bianco.....sono gasatissimo!!!! Dopo averlo slamato con tutti i crismi, recupero la coda e mi fermo per qualche minuto, appagato e soddisfatto.
Uno sguardo a monte e vedo la canna di Diego piegata, ne ha attaccato uno di quelli grossi e il sottile filo non gli concede sbagli. Segue il suo "principe" tra le rocce, è quasi vicino alla riva e sprigiona colori forti e contrastati, il dorso è scurissimo quasi nero e il blu è intenso come non mai...ma purtroppo questo è l’ultimo sguardo che gli concede, il temolo con uno scatto fulmineo parte verso l’altra riva, non c’è modo di tenerlo e il filo si spezza. Un vero peccato!..
Poco dopo ricomincia la pioggerellina...azz!
Le gocce che scendono solcano la superficie rendendo difficile distinguere le bollate.
Per fortuna dura poco....e d’improvviso compaiono diversi cerchi sull’acqua ma questa volta non sono gocce!
Marco dopo qualche mosca incanna il suo secondo blu, che subito sfrutta la sua maestosa pinna per opporsi alla cattura.
Un esemplare bellissimo: la pinna dorsale di un blu cobalto, la sua coda blu scuro, le sue guance rosate e il suo corpo riflette striature giallo vivo. Dopo qualche minuto di combattimento si fa slamare e veloce ritorna nel suo elemento...
(...avvisando i fratelli che anche quella mosca non è buona!!...) Scendo qualche metro a valle, un rigiro di corrente crea una vena d’acqua che piace ai blu ma forse un po’ meno ai pescatori. Infatti la coda appena arriva su questa corrente viene trascinata via, facendo dragare la moschina. Dopo diversi lanci e diversi dragaggi, riesco a posare la mosca nel modo giusto..... e uno di quelli grossi sale a bollare!.....Ce l'ho in canna, ma tira una testata e mi spezza di secco il filo......fossero stati temoli "di altri fiumi" non mi sarei incazzato così!!!....vabbè!...riprovo a insidiare un suo fratello minore...
Cambio il tip, controllo che il nodo sia perfetto e scelgo un’altra mosca...quando finalmente la mosca passa senza nessun dragaggio il fratello minore sale deciso sull’imitazione. Non è grosso come l’altro ma anche lui si pianta nella corrente centrale sfruttando la grossa pinna dorsale...uno zaffiro liquido spalmato nella notte dei tempi sulla pinna dorsale e la coda....sono affascinato dai colori di questi splendidi temoli. Sarà più di 35 cm ed il suo aspetto splendido basta a mitigare, per adesso, la stanchezza e la fame. Ricomincia la pioggerellina fastidiosa.
Decidiamo visto che ormai anche Dario nel frattempo è andato a mangiare qualcosa, di riempire le nostre pance. Sono ormai le tre e mezza e un buon panino con del salame nostrano finalmente ci placa il vuoto di stomaco.
Arriva la nebbia.
Abbiamo ancora circa un’ora di pesca prima che il sole tramonti e la temperatura si abbassi.
Qualche bollata è ancora presente, ma l’attività generosa prima della pioggia è rallentata parecchio. Qualche "principe" sale ancora a candela su mosche fantasma, e la selettività è alle stelle.
Diego monta un’emergentina sul 20 e mira dritto a un bel temolo che bolla ormai regolarmente da quasi un’ora, quasi sempre nello stesso posto indifferente alla nostra presenza, altezzoso, attento, sicuro dei suoi mezzi.
Prima passata e il temolo sale deciso sulla mosca, ma all’improvviso il perfido micro-dragaggio fa vibrare la mosca e il pesce così come era salito scende di nuovo verso il fondo!.
In quel momento stavo partecipando visivamente all’azione e in coro sbottiamo: ".azzo che bastardo! "
Diego riprova: stessa passata, ma questa volta non draga e il temolo parte di nuovo quasi fino a toccare la mosca, però all'ultimo rifiuta ancora.
Non ci sarà più niente da fare.
Marco nel frattempo con una piccolissima wet-fly cattura una bella trota. Qualche altra trota sale sulle piccole imitazioni.
Il sole sta giocando con la luna, la nebbia è ormai scesa e l’acqua si scurisce come cobalto liquido e il freddo si fa sentire di colpo..
La nostra entusiasmante giornata, purtroppo, è finita.
Nel viaggio di ritorno, ognuno di noi è felice per le catture fatte e amareggiato per quelle perse e ci piace fantasticare, come ogni pescatore, su temoli artici, salmoni, su canne e mulinelli….e forse sul super temolo che prima o poi prenderemo..
Questo pesce è semplicemente stupendo e tutti i pescatori a mosca dovrebbero avere l'opportunità di assaporare l’ebbrezza di vederlo salire, di vederlo saltare, di vedere i suoi colori e di vederlo nuotare, di nuovo libero, nel suo elemento naturale e, soprattutto, continuare a vederlo crescere e moltiplicarsi nelle acque cristalline del Sesia.
Francesco Viganò
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