Pipam

Di solito non è facile recensire un libro di un collega, ma nel caso di Spey Style di Pino Messina ho avuto io questo privilegio. Anzi, vi confesso, che gliel’ho chiesto personalmente, sapendo in anticipo che aveva fatto un lavoro egregio e che non avrei avuto nessuna difficoltà a commentarlo. Infatti è stato tutto molto coinvolgente e lo capirete appena lo avrete fra le mani.

In copertina c’è una bella foto di Pino, eseguita da Marco Viganò, talentuoso fotografo e filmmaker e anch’esso pescatore a mosca. Conosco Marco da quando era al liceo, e posso tranquillamente affermare che per la parte fotografica è sempre stato una garanzia!

Vi colpisce immediatamente il formato, allungato e accattivante, che esalta le sequenze fotografiche dei lanci.
Appena cominciate a sfogliarlo, trovate le dediche, ambedue sentite e con una forte valenza sentimentale intrinseca. Con la prima, infatti, Pino ricorda il babbo, che per la maggior parte di noi è stata la persona che ci ha iniziato alla pesca. La seconda, invece, è rivolta alle giovani generazioni, dando loro cosi un forte messaggio di continuità, di ottimismo e di simpatia.

Maurizio Bellinaso, altro caro amico e valente lanciatore, nella prefazione, fa un breve racconto della carriera dell’autore e io confermo tutto con entusiasmo.

Il libro prosegue con la spiegazione delle varie tecniche a due mani: lo Spey, l’Underhand e lo Skagit. Senza alcun preconcetto o incrostazione mentale, di tutte queste Pino ne descrive l’attrezzatura più idonea, le code, le impugnature e le posture più efficienti.

Personalmente ho molto apprezzato il capitolo sullo Skagit, stile per il quale, ammetto, ho sempre avuto poca simpatia, ma Pino me l’ha fatto apprezzare, dando semplici e precise indicazioni per potersi divertire in acqua.
La parte centrale è dedicata ai lanci veri e propri: l’Overhead, il Roll cast, lo Switch cast, il Single Spey, il Double Spey, lo Snake Roll, lo Snap “T” e il Perry Poke.
E’ arduo descrivere le dinamiche dei lanci, eppure Messina, con la facilità di linguaggio che sempre lo ha contraddistinto, è riuscito, anche su carta, ad appassionare il lettore.
Le varie sequenze dei lanci infatti, con la relativa spiegazione, scivolano in maniera armonica e chiara.
Colui che le seguirà, avrà spalancate le porte verso il magico mondo della due mani e, di conseguenza, saprà divertirsi in pesca.

Nei capitoli finali, Pino da suggerimenti sulle sponde da utilizzare per pescare in tutta “sicurezza” e descrive gli errori da evitare che, a mio avviso, sono i suggerimenti più preziosi.

Le belle foto di Marco Viganò sono la ciliegina sulla torta per questo libro, adatto ai principianti come ai più esperti. Ne volete un esempio?
Ho finalmente capito, grazie a due disegni molto chiari, la canna “leva”-:)

Tra le varie pagine spiccano anche dei pesci sontuosi. Sono catture che Pino Messina ha fatto in questi anni in giro per il mondo, nelle acque più rinomate dedicate alla pesca con la mosca.
Mi piace questa terna: lancio, pesca, cattura…un terzetto inscindibile per capire appieno la nostra passione e testimoniare la validità di quello che ha scritto.

Bravo Pino, tutto ben fatto, un libro che ovviamente è già nella mia biblioteca!

Valerio “BALBOA” Santagostino

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