Fishing Diary (Muriel Foster)
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- Scritto da Doriano Maglione
di Muriel Foster
Coch-y-Bonddu Books MACHYNLLETH SY20 8DJ
fto 13x27cm - cartonato - confezione cofanetto
Arnoldo Mondadori Editore fto 13x27cm - cartonato - confezione cofanetto
a cura di Doriano Maglione
Un tuffo nel passato.
Un diario di pesca come tutti vorremmo aver tenuto. Trentasette anni di pesca tra due guerre mondiali: note, appunti minuziosi e deliziosi disegni, raccolti con sensibilità tutta femminile. Qualcosa che forse non c'è più, anche se certi angoli del Mayo, del Donegal, della Cornovaglia e delle isole scozzesi conservano ancora intatta la stessa atmosfera. Da un punto di vista tecnico aggiunge poco al bagaglio di conoscenze del moschista non giovanissimo, i dressing sono quelli classici della tradizione anglosassone, quelli che nessuno di noi usa più, chissà perché poi….
Eppure una lettura tecnica dei dettagli può "rimettere coi piedi per terra" molti dei dibattiti che infervorano oggi l'ambiente pam. La difficoltà a definire con precisione certe trote di mare sembra anticipare di ottant'anni le tesi "revisioniste" appena espresse da Ettore Grimaldi sull'origine della trota lacustre nei grandi laghi prealpini. E allo stesso modo ci sono le premesse per molto dell'attuale dibattito sull'alloctono-autoctono. L'alternare pam ed altre tecniche è vissuto con assoluta naturalezza, in pieno stile inglese, e nemmeno il "fly and worm" scandalizza la Nostra, come del resto il "maggot and fly" rientra da sempre nel bagaglio tecnico di ogni pam di trote di mare gallese o irlandese. Eppure ancora sull'ultimo numero di Plaisirs de la Peche (giugno 2003), C. H. Guénard, presentando le sue mosche per i siluri della Loira, mosche corredabili "avec un beau lombric" è costretto ad aggiungere in nota: "Puristes s'abstenir". Ovviamente siamo al di là, molto ante litteram, di ogni sterile stereotipo sui limiti della pesca a mosca "in sé", che pure ancora trova spazio, ormai solo negli angusti confini nazionali. Una lettura dolce e triste, con la pioggia onnipresente, gli animali del bosco a fare da compagnia, quella pesca a mosca che la regina Elisabetta, nel discorso tenuto in occasione del suo centesimo compleanno, rimpiangeva di non poter più praticare nella campagna inglese.
Un diario che può affascinare un bambino, per la poesia semplice di ciascun disegno, il desiderio di annotare la comparsa sul fiume di un uccellino o di una lontra, il ricordo delle bollate corte e del pesce scappato, quello che ha rotto il finale, quello "più grosso di tutta la vita". La mitica trota gillaroo ed il dapping, un pesce tutto speciale ed una pesca tutta particolare, con la mosca di maggio viva legata ad un lunghissimo e svolazzante terminale in floss, oltre i limiti della pam ma nella piena magia di un grande lago irlandese spazzato dal vento. La pesca come l'abbiamo vissuta in Italia fino agli anni sessanta, come poi abbiamo cominciato a cercare di ritrovare sempre più lontano da casa, e oggi, agghindatissimi e supertecnologici, vorremmo in ogni modo riconquistare. Forse a diecimila chilometri di distanza, o forse, se i giovani riusciranno a crederci, nel fiume azzurro che scorrerà appena fuori casa. Doriano Maglione
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