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La fiammatura

Testo e foto di Michele Gallo

Una canna fiammata


Scaldare un fusto di bambù con una fonte di calore, fino a farlo diventare bruno scuro, si chiama “fiammatura”. Questa operazione, se viene eseguita nel modo corretto ed omogeneo, può essere considerata una vera e propria tempra poiché tutta l’umidità presente nel bambù, viene espulsa dal calore. Tuttavia si preferisce lasciare al forno il compito della tempra, per poi utilizzare la fiammatura solo per un fattore puramente estetico; le cosiddette “brown cane” degli Americani, ne sono un chiaro esempio, così come le canne “tigrate” (fiammatura a strisce) che con le loro particolari sfumature, riescono a conferire alla canna un aspetto piacevolmente caldo e anticato.

Contrariamente all’apparenza, fiammare un fusto di bambù, risulta alquanto delicato, poiché se si esagera con il calore, si rischia di carbonizzare le fibre che diventeranno molto fragili, e le conseguenze che ne derivano, sono facilmente immaginabili: rottura della canna durante l’azione di pesca!

Le bollicine sulla superficie

Il trucco è spostarsi con la fiamma non appena il bambù comincia ad imbrunirsi e alcune “bollicine”visibili sulla superficie nella zona scaldata, ci indicheranno che il lavoro è stato eseguito nel modo corretto. Prima di cominciare la fiammatura, sarà importante dividere a metà il fusto di bambù; sconsiglio vivamente di tenerlo intero, poiché all’interno tra un diaframma e l’altro,vi è una certa pressione d’aria, che surriscaldata dalla fiamma, potrebbe fare letteralmente scoppiare il culmo. Sarà il nostro gusto personale a suggerirci il modo in cui “disegneremo”sul bambù le strisce scure, ma dovremo tenere presente che il tipo di sfalsatura dei nodi precedentemente scelto, può aiutarci molto negli effetti di contrasto.

Alcuni attrezzi usati per la fiammatura

Tuttavia il rovescio della medaglia esiste, e sarà riscontrabile successivamente quando dovremo raddrizzare gli strip, in quanto sulle zone fiammate, tenderanno a manifestarsi dei lievi avvallamenti dovuti alla disidratazione, pertanto l’operazione risulterà più complicata del solito. Gli attrezzi più comunemente utilizzati per scaldare il bambù, possono essere una qualsiasi fonte di calore come per esempio la pistola termica (che usiamo per raddrizzare gli strip), un piccolo fornello da campeggio, un cannello per saldature, oppure anche i fornelli della cucina (non fatevi vedere da vostra moglie …) perfino una candela può essere utile allo scopo, ma una sola raccomandazione: usate sempre un paio di guanti in cuoio durante tutta la lavorazione…vi evitereste fastidiose scottature alle mani!

Buon lavoro

Michele Gallo
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