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A B C - 4) Il Mulinello

di Ghost

Il mulinello, nella classica pesca a mosca in acque dolci, ha la sola funzione di contenitore della coda, dal momento che il recupero del pesce avviene solitamente a mano, lasciando che la coda si depositi a lato del pescatore oppure raccolta in spire nella mano sinistra.
Arrivando alla zona di pesca, si estrae dal mulinello la porzione di coda necessaria per raggiungere il pesce, e la si depone in larghe spire accanto al pescatore. In seguito, e fino alla fine della pescata, il mulinello non parteciperà all'azione di pesca se non quando, prima di spostarsi verso un'altra zona, si recupera la coda per evitare di sfregarla sui sassi o peggio di calpestarla.
Questo riguarda le normali prede da torrente, mentre per grossi pesci di fiume e nella pesca in mare, diventa invece necessario recuperare la preda utilizzando il mulinello, avvalendosi della sua frizione interna per controllare le fughe.
In pratica i mulinelli hanno diversi diametri e particolarità costruttive a seconda dell'utilizzo e della coda da bobinarci sopra: un mulinello per code del 3-4, come i piccoli Hardy in basso nella foto, può non possedere un vero e proprio meccanismo di frizione, ma solo un 'cricchetto" ; al contrario un mulinello per coda 10 deve possedere una frizione molto robusta e ben regolabile per contrastare pesci importanti.
Quasi tutti i mulinelli in commercio consentono, mediante poche manovre di regolazione dei meccanismi interni, di essere usati con il nottolino di recupero a sinistra o a destra, in base alle preferenze del pescatore e all'uso in pesca: indicativamente, per i pescatori destri, il nottolino sul lato destro non interferirà mai con la coda durante i lanci, anche se il nostro stile di lancio non è proprio perfetto, mentre se posizionato a sinistra consentirà di "pompare" e recuperare più comodamente grossi pesci senza problematici "cambi di mano" della canna e rischio di inciampare nelle spire della coda.
Esistono anche modelli "automatici" che velocizzano il tempo di recupero della coda, come l'ormai classico Vivarelli.
Sono poi molto diffusi i mulinelli "large-arbor" che utilizzano una bobina più larga del normale, col vantaggio che la coda viene arrotolata su diametri maggiori, contrastando così l'effetto "coda a cavatappi" prodotto dalla memoria della coda stessa.
Per l'uso in torrente, solitamente l'ambiente del neofita, può bastare un mulinello economico, a patto che sia proporzionato e bilanciato al resto dell'attrezzatura.
Chi ha piacere ad usare un bell'attrezzo dovrà invece preventivare una spesa superiore, considerando che esistono "gioiellini" tecnologici, artigianali o d'epoca molto raffinati.


Molti pescatori a mosca si procurano due o più bobine per lo stesso chassis. Questo consente di portarsi sul fiume un solo mulinello e, ad esempio, una bobina caricata con una coda galleggiante e un'altra con una coda affondante.
Le dimensioni del piede del mulinello e del relativo alloggio sul portamulinello della canna, devono ovviamente essere compatibili, ed esiste per questo uno standard AFTMA che determina misure e tolleranze del piede. Però usando canne e mulinelli magari "light" è meglio controllare che il fissaggio sia stabile, perché in pesca il mulinello potrebbe anche sfilarsi e cadere sul sasso, evenienza questa sempre in agguato.
La coda non deve essere legata direttamente sulla bobina, come invece capita di vedere in alcuni mulinelli preparati da incauti negozianti. Dovete interporre un apposito filo, chiamato backing, che svolge due funzioni: fare spessore nella zona interna della bobina per non avvolgere la coda in spire troppo strette, e soprattutto assicurare una buona riserva di filo qualora una preda, tentando la fuga, sfilasse molta coda.
Ne esistono di diversi carichi di rottura, spesso espressi in libbre (1 libbra è circa ½ kg) da rapportare alle prede insidiate e alla capienza della bobina. La casa produttrice di solito, per ogni mulinello, ne consiglia l'abbinamento della coda con la quantità specifica di backing.
Per attrezzature molto pesanti o da mare, il cablaggio di mulinello-backing-coda-finale è importante e laborioso, ed esula da queste note, mentre per la pesca in torrente, il fissaggio del backing al mulinello [VEDI NODO] non è particolarmente difficile, può essere fatto anche così:
Nodo semplice – ripetuto 3 volte – stretto a formare un'asola – passata nello statore del mulinello – a strangolo attorno alla bobina. Se durante i primi giri il backing scorresse troppo, occorre inserire l'asola dal lato opposto della bobina.
Periodicamente è bene effettuare un minimo di manutenzione all'attrezzo, che consiste nel separare la bobina dallo statore, eliminare il vecchio lubrificante e ripristinarlo. In caso di uso in mare bisogna lavare il mulinello a fine pescata in acqua dolce per rimuovere la salsedine.
Se il "cricchetto" interno fosse troppo rumoroso, su certi mulinelli si può facilmente intervenire incollando una striscia sottile di sughero sotto la molletta interna che provoca il rumore eccessivo.

Vedi anche:
[NASCITA DI UN MULINELLO]

  Ghost


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