La prima canna
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L'angolo del principiante.
05/06/03 di Ghost
Il principiante avveduto si accorge quasi subito che per praticare proficuamente la pesca a mosca occorrono: un corso d’acqua, una canna, una coda col suo bravo mulinello, un finale e una mosca.
Ecco come avviene l’acquisto de “la prima canna”.
Nell’affrontare l’acquisto della prima canna, avrete due opportunità ben distinte:
A) affidarvi a qualche moschista serio, a conoscenza di quanto offre il mercato, in grado di valutare le vostre caratteristiche di lancio e rapportarle ai corsi d’acqua che intendete affrontare
- oppure - B) ricorrere all’aiuto del famoso “esperto”.
La dura legge delle probabilità vi porterà sicuramente nelle mani di quest’ultimo.
Per quanto concerne l’acquisto di canne il principiante (Sagnintis Credulensis) deve sapere che gli esperti (Peritus Sapucus) si possono genericamente dividere in tre grosse classi: tecnologico, risparmioso e fai-da-te. Segue una breve trattazione delle modalità secondo le quali l’esperto interagisce col principiante per l’acquisto:
Esperto Tecnologico (Peritus Delapidans).
Vi porterà nel gotha della pesca a mosca: un minuscolo negozietto ubicato direttamente in piazza della Signoria, per il quale non bastano otto milioni al mese di affitto, per cui i prezzi sono un filino alti. Il titolare è un vecchietto rinsecchito, che vi accoglie con un largo sorriso, tipo squalo bianco, fregandosi le mani adunche, come la strega di Biancaneve mentre le offre la mela. Non si informa sulla vostra abilità o sulle vostre aspettative, ma principalmente sul vostro budget di spesa, e vi propone senz’altro di accendere un leasing. Vi consente tuttavia di scegliere tra: l’ultima realizzazione della xxx, 16 piedi coda 2, in carbonio a svariati milioni di moduli (?!) con passanti in opale indiano e porta-mulinello in osso di cammello vedovo, della quale egli detiene il solo esemplare presente in Europa - oppure un attrezzo in refendu, apparenza fragile ma prezzo estremamente robusto, nobilitato dal fatto che fu usato una sola volta dal sig. Pezon (ma quel giorno tirava vento e piovve quasi subito, per cui finì a pate-de-fois-gras e bordeaux). Se l’esperto fosse appartenuto alla sottospecie ormai rara Peritus Nostalgicus ora possedereste un difficoltoso, stagionato e costosissimo bamboo, utilizzabile solo con code dell’uno (meglio col solo backing); viceversa l’esperto tecnologico non avrà dubbi e vi ritroverete per le mani un attrezzo da guerre stellari. Dopo aver impegnato i prossimi tre stipendi per la soddisfazione del negoziante, vi viene consegnata la canna nella sua elegante custodia (l’arma letale è contenuta in un fodero in budello di panda, finemente decorato a mano dal panda stesso), la coda più veloce del west e un mulinello realizzato in una lega talmente leggera che prevede l’alloggiamento di piombi per le giornate ventose, dotato di frizione in azoto liquido (per una ridotta deriva termica). Dopo esservi dissanguati potete andare a provarla.
L’attrezzo consente loops di 4 o 5 centimetri e pose delicate anche oltre i 30 metri, se utilizzato dal Fosco. Viceversa la vostra moderata perizia nel montare la coda (ricordate di infilare tutti i passanti, o almeno tutti quelli dispari) vi porterà quasi subito a starnutire mentre stendete il finale. Errore assolutamente imperdonabile. A questa sollecitazione anomala seguirà quasi immediatamente una fragorosa implosione, con relativo accavallamento di tutti quei milioni di moduli e polverizzazione del vettino. Non preoccupatevi, entro dieci-dodici mesi al massimo sarà disponibile un vettino di ricambio.
Esperto Risparmioso (Peritus Hoculatus)
Egli ha ben presente che in alta Val Trompia è da tempo ubicato un gigantesco emporio gestito da intraprendenti immigrati ciociari, che oltre ai soliti televisori e lavatrici di facile smercio in zona, (vanno meno i frigoriferi), ha da poco aperto un reparto di pesca, con prezzi talmente convenienti che è divenuto meta di pellegrinaggi di centinaia di clubs italiani e d’oltralpe (dai noti Pasturone-Anglers di Manchester e Cagnotto-Club di Bisceglie, sino a più modeste associazioni quali Perone-Club dell’Infrangibile, Catozza-Forever di Molino degli Orti ecc.). Nell’aria rarefatta, tra i tornanti della mulattiera che si inerpica sino all’amena località Pian Della Bovazza, appare una vistosa insegna che lampeggia frenetica: ER SOLA . La vostra meta. E ve la siete cavata con appena mezzo serbatoio!!. Appena giunti al reparto pesca, non mancate di premunirvi dell’apposito tagliandino numerato. Dopo due sole ore di attesa, per soddisfare un pullman di fiorentini del Bachino-Club, la cortese commessa vi darà udienza. <<Che vve serve??>>
Spiegategli che volete una “canna da spender poco” (tanto è la posa che conta). Vi proporrà una roubasienne mostruosa sui 15 metri, per sole 199.900 lire. Questa potrebbe esservi utile per insidiare l’astuto timallide con la tecnica della ‘trattenuta’ ora particolarmente in auge, ma a voi serve un attrezzo meno specialistico. Ditegli ora che volete pescare a mosca. Ella vi mostrerà la vostra nuova canna, estraendola dal suo sacchettino di plastica sul quale campeggia “difendi l’ambiente, non buttarmi, riutilizzami come profilattico”. Beh, la marca non è poi così importante. Vi sussurrerà poi con fare cospiratorio <<Qqqesta è nna ccinque ppiedi pe’ nna ccoda ottemmezzo. Sò nnovantattre-miladducento, Sbrigamose, morè, che è ll’ulltima >>. Non formalizzatevi sulle misure comunicatevi, ma assaporate il consistente risparmio. Mentre voi provate a cavare un occhio al vostro amico menando fendenti nel tentativo di capire il tipo di azione, la ragazza vi osserverà dubbiosa, chiedendosi <<Ma cchi ccelo fa fà a questi d’annà a pescà a mmosca ? Io me andrebbi piuttosto a pariggi>>. Completate l’acquisto con una coda made in Italy, dalla curiosa proprietà auto-annodante, per la quale le spire estratte ed adagiate ai vostri piedi si annodano da sole, basta guardarle intensamente. Non dimenticate un buon mulinello est-europeo. Col suo simpatico e vigoroso rumore, così simile al verso del rospo, contribuirà al vostro mimetismo in azione di pesca.
Alla prima uscita, insieme al vostro amico esperto, potrete apprezzare l’azione della canna: rigida e ingovernabile quando si tratta di lanci corti, diviene immediatamente floscia come ramo di salice sulla lunga distanza (che per il tipo di attrezzo vuol dire intorno agli 8 metri). Una siffatta canna vi sarà indispensabile per accumulare una bella varietà di difetti di impostazione, che vi accompagneranno fedelmente per anni e anni. Non preoccupatevi. I difetti col tempo li perderete, la canna potrete sempre tentare di rivenderla ad un principiante più ignaro di voi...
Esperto Fai-da-te (Peritus Domesticus)
Vi procurerà il filo di montaggio (in realtà carpito alla Singer della vecchia zia), i passantini in ghisa, il porta-munlinello in zama, l’impugnatura in gomma, il bostik per le legature e un grezzo americano di marca imprecisata che, per l’azione che dimostra, parrebbe utilizzabile con profitto solo insidiando il black-bass con cotenne di porco. Stimando con piglio altezzoso la azione del grezzo, con ampie frustate e sinistri scricchiolii, l’esperto sentenzierà: <Coda 6 WF>.
Casualmente l’esperto possiede una antica coda, proprio una WF del 6, increspata dall’uso sui sabbioni di foce-Trebbia. La rugosità evidente vi sarà spacciata per un trattamento superficiale atto ad eliminare i fastidiosi riflessi spuri e a contenere il pericolo di scivolamento dalla mano durante i falsi lanci. Sempre casualmente la coda è montata su un mulinello di provenienza balcanica e dotato di frizione a sabbia (cioè l’effetto di frizione è ottenuto da un sottile strato di sabbia, che va rinnovato periodicamente). Non potrete ovviamente rifiutarvi di acquistare dall’amico coda e mulinello al prezzo di cessione simbolico di lire 240.000. Insieme a lui provvederete a costruire un attrezzo di foggia inusuale e di estetica originale. Se obbietterete che l’impugnatura è forse un po pesante, egli vi spiegherà che così la canna è bilanciata meglio.
Se gli farete notare che tre passanti vi sembrano pochini, vi ricorderà che molti passanti rallentano la coda. Lo spesso e molliccio strato di bostik sulle legature serve invece per conferire una delicata azione progressiva. Al momento della prova sull’acqua, vi accorgerete che a flettere è soprattutto l’impugnatura, mentre il vettino fende rabbioso l’aria con sibilo penetrante. Il vostro povero braccio si rifiuterà ben presto di continuare il calvario dei falsi lanci e l’amico vi spiegherà che dovete trazionare di più, ma in realtà vi servirebbero le braccia di Mastro Lindo. Qualche miglioramento potrete ottenerlo cambiando il modo di impugnarla. Non intendo più in alto o più in basso, intendo impugnarla per il vettino.
Comunque conservate gelosamente la vostra prima canna che negli anni a venire sarà per voi fonte di lieti ricordi (o anche meno lieti). Anche se decideste di separarvene, vi accorgerete che la canna hi-teach sarà cedibile ad una minima frazione del costo da voi sostenuto, la canna a basso costo riuscireste a venderla solo a rischio di rovinare una amicizia, la do-it-yourself non interessa a nessuno. Ma non pensate che l’acquisto della vostra seconda canna sarà poi tanto diverso...
Ecco come avviene l’acquisto de “la prima canna”.
Nell’affrontare l’acquisto della prima canna, avrete due opportunità ben distinte:
A) affidarvi a qualche moschista serio, a conoscenza di quanto offre il mercato, in grado di valutare le vostre caratteristiche di lancio e rapportarle ai corsi d’acqua che intendete affrontare
- oppure - B) ricorrere all’aiuto del famoso “esperto”.
La dura legge delle probabilità vi porterà sicuramente nelle mani di quest’ultimo.
Per quanto concerne l’acquisto di canne il principiante (Sagnintis Credulensis) deve sapere che gli esperti (Peritus Sapucus) si possono genericamente dividere in tre grosse classi: tecnologico, risparmioso e fai-da-te. Segue una breve trattazione delle modalità secondo le quali l’esperto interagisce col principiante per l’acquisto:
Esperto Tecnologico (Peritus Delapidans).
Vi porterà nel gotha della pesca a mosca: un minuscolo negozietto ubicato direttamente in piazza della Signoria, per il quale non bastano otto milioni al mese di affitto, per cui i prezzi sono un filino alti. Il titolare è un vecchietto rinsecchito, che vi accoglie con un largo sorriso, tipo squalo bianco, fregandosi le mani adunche, come la strega di Biancaneve mentre le offre la mela. Non si informa sulla vostra abilità o sulle vostre aspettative, ma principalmente sul vostro budget di spesa, e vi propone senz’altro di accendere un leasing. Vi consente tuttavia di scegliere tra: l’ultima realizzazione della xxx, 16 piedi coda 2, in carbonio a svariati milioni di moduli (?!) con passanti in opale indiano e porta-mulinello in osso di cammello vedovo, della quale egli detiene il solo esemplare presente in Europa - oppure un attrezzo in refendu, apparenza fragile ma prezzo estremamente robusto, nobilitato dal fatto che fu usato una sola volta dal sig. Pezon (ma quel giorno tirava vento e piovve quasi subito, per cui finì a pate-de-fois-gras e bordeaux). Se l’esperto fosse appartenuto alla sottospecie ormai rara Peritus Nostalgicus ora possedereste un difficoltoso, stagionato e costosissimo bamboo, utilizzabile solo con code dell’uno (meglio col solo backing); viceversa l’esperto tecnologico non avrà dubbi e vi ritroverete per le mani un attrezzo da guerre stellari. Dopo aver impegnato i prossimi tre stipendi per la soddisfazione del negoziante, vi viene consegnata la canna nella sua elegante custodia (l’arma letale è contenuta in un fodero in budello di panda, finemente decorato a mano dal panda stesso), la coda più veloce del west e un mulinello realizzato in una lega talmente leggera che prevede l’alloggiamento di piombi per le giornate ventose, dotato di frizione in azoto liquido (per una ridotta deriva termica). Dopo esservi dissanguati potete andare a provarla.
L’attrezzo consente loops di 4 o 5 centimetri e pose delicate anche oltre i 30 metri, se utilizzato dal Fosco. Viceversa la vostra moderata perizia nel montare la coda (ricordate di infilare tutti i passanti, o almeno tutti quelli dispari) vi porterà quasi subito a starnutire mentre stendete il finale. Errore assolutamente imperdonabile. A questa sollecitazione anomala seguirà quasi immediatamente una fragorosa implosione, con relativo accavallamento di tutti quei milioni di moduli e polverizzazione del vettino. Non preoccupatevi, entro dieci-dodici mesi al massimo sarà disponibile un vettino di ricambio.
Esperto Risparmioso (Peritus Hoculatus)
Egli ha ben presente che in alta Val Trompia è da tempo ubicato un gigantesco emporio gestito da intraprendenti immigrati ciociari, che oltre ai soliti televisori e lavatrici di facile smercio in zona, (vanno meno i frigoriferi), ha da poco aperto un reparto di pesca, con prezzi talmente convenienti che è divenuto meta di pellegrinaggi di centinaia di clubs italiani e d’oltralpe (dai noti Pasturone-Anglers di Manchester e Cagnotto-Club di Bisceglie, sino a più modeste associazioni quali Perone-Club dell’Infrangibile, Catozza-Forever di Molino degli Orti ecc.). Nell’aria rarefatta, tra i tornanti della mulattiera che si inerpica sino all’amena località Pian Della Bovazza, appare una vistosa insegna che lampeggia frenetica: ER SOLA . La vostra meta. E ve la siete cavata con appena mezzo serbatoio!!. Appena giunti al reparto pesca, non mancate di premunirvi dell’apposito tagliandino numerato. Dopo due sole ore di attesa, per soddisfare un pullman di fiorentini del Bachino-Club, la cortese commessa vi darà udienza. <<Che vve serve??>>
Spiegategli che volete una “canna da spender poco” (tanto è la posa che conta). Vi proporrà una roubasienne mostruosa sui 15 metri, per sole 199.900 lire. Questa potrebbe esservi utile per insidiare l’astuto timallide con la tecnica della ‘trattenuta’ ora particolarmente in auge, ma a voi serve un attrezzo meno specialistico. Ditegli ora che volete pescare a mosca. Ella vi mostrerà la vostra nuova canna, estraendola dal suo sacchettino di plastica sul quale campeggia “difendi l’ambiente, non buttarmi, riutilizzami come profilattico”. Beh, la marca non è poi così importante. Vi sussurrerà poi con fare cospiratorio <<Qqqesta è nna ccinque ppiedi pe’ nna ccoda ottemmezzo. Sò nnovantattre-miladducento, Sbrigamose, morè, che è ll’ulltima >>. Non formalizzatevi sulle misure comunicatevi, ma assaporate il consistente risparmio. Mentre voi provate a cavare un occhio al vostro amico menando fendenti nel tentativo di capire il tipo di azione, la ragazza vi osserverà dubbiosa, chiedendosi <<Ma cchi ccelo fa fà a questi d’annà a pescà a mmosca ? Io me andrebbi piuttosto a pariggi>>. Completate l’acquisto con una coda made in Italy, dalla curiosa proprietà auto-annodante, per la quale le spire estratte ed adagiate ai vostri piedi si annodano da sole, basta guardarle intensamente. Non dimenticate un buon mulinello est-europeo. Col suo simpatico e vigoroso rumore, così simile al verso del rospo, contribuirà al vostro mimetismo in azione di pesca.
Alla prima uscita, insieme al vostro amico esperto, potrete apprezzare l’azione della canna: rigida e ingovernabile quando si tratta di lanci corti, diviene immediatamente floscia come ramo di salice sulla lunga distanza (che per il tipo di attrezzo vuol dire intorno agli 8 metri). Una siffatta canna vi sarà indispensabile per accumulare una bella varietà di difetti di impostazione, che vi accompagneranno fedelmente per anni e anni. Non preoccupatevi. I difetti col tempo li perderete, la canna potrete sempre tentare di rivenderla ad un principiante più ignaro di voi...
Esperto Fai-da-te (Peritus Domesticus)
Vi procurerà il filo di montaggio (in realtà carpito alla Singer della vecchia zia), i passantini in ghisa, il porta-munlinello in zama, l’impugnatura in gomma, il bostik per le legature e un grezzo americano di marca imprecisata che, per l’azione che dimostra, parrebbe utilizzabile con profitto solo insidiando il black-bass con cotenne di porco. Stimando con piglio altezzoso la azione del grezzo, con ampie frustate e sinistri scricchiolii, l’esperto sentenzierà: <Coda 6 WF>.
Casualmente l’esperto possiede una antica coda, proprio una WF del 6, increspata dall’uso sui sabbioni di foce-Trebbia. La rugosità evidente vi sarà spacciata per un trattamento superficiale atto ad eliminare i fastidiosi riflessi spuri e a contenere il pericolo di scivolamento dalla mano durante i falsi lanci. Sempre casualmente la coda è montata su un mulinello di provenienza balcanica e dotato di frizione a sabbia (cioè l’effetto di frizione è ottenuto da un sottile strato di sabbia, che va rinnovato periodicamente). Non potrete ovviamente rifiutarvi di acquistare dall’amico coda e mulinello al prezzo di cessione simbolico di lire 240.000. Insieme a lui provvederete a costruire un attrezzo di foggia inusuale e di estetica originale. Se obbietterete che l’impugnatura è forse un po pesante, egli vi spiegherà che così la canna è bilanciata meglio.
Se gli farete notare che tre passanti vi sembrano pochini, vi ricorderà che molti passanti rallentano la coda. Lo spesso e molliccio strato di bostik sulle legature serve invece per conferire una delicata azione progressiva. Al momento della prova sull’acqua, vi accorgerete che a flettere è soprattutto l’impugnatura, mentre il vettino fende rabbioso l’aria con sibilo penetrante. Il vostro povero braccio si rifiuterà ben presto di continuare il calvario dei falsi lanci e l’amico vi spiegherà che dovete trazionare di più, ma in realtà vi servirebbero le braccia di Mastro Lindo. Qualche miglioramento potrete ottenerlo cambiando il modo di impugnarla. Non intendo più in alto o più in basso, intendo impugnarla per il vettino.
Comunque conservate gelosamente la vostra prima canna che negli anni a venire sarà per voi fonte di lieti ricordi (o anche meno lieti). Anche se decideste di separarvene, vi accorgerete che la canna hi-teach sarà cedibile ad una minima frazione del costo da voi sostenuto, la canna a basso costo riuscireste a venderla solo a rischio di rovinare una amicizia, la do-it-yourself non interessa a nessuno. Ma non pensate che l’acquisto della vostra seconda canna sarà poi tanto diverso...
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