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Francesco Usai

01Al morsetto.

 

Mi chiamo Francesco Usai, classe 79, nato a Padova, residente nel basso vicentino.

Ho iniziato a pescare da bambino, forse avrò avuto 6 anni, invogliato dal cartone animato Sampei, frequentando i laghetti a pagamento.

Solo molto più tardi mi sono avvicinato alle acque libere, insidiando principalmente carpe, siluri e pesce bianco, per lo più a fondo o a galleggio, ma anche a spinning; mettendoci sempre del mio e con risultati, tranne che nello spinning in cui non sono mai stato bravo, più che soddisfacenti.

Ho sempre ammirato la pesca a mosca, appunto dagli episodi di Sampei in cui alle volte, al posto della solita canna fatta dal nonno, usava la coda di topo. Però me ne sono sempre tenuto lontano in quanto scoraggiato fortemente da molte persone, che me la presentavano come tecnica praticamente impossibile, per via della complessità del lancio e/o inaccessibile come costi e tipologia di pesca.

Questo fino al 2019, quando pescando nel canale dietro casa, vidi due ragazzi che andavano a siluri con degli streamer.

Uno mi fece anche provare a lanciare.

Da quel giorno crollò il muro dell'impossibile e mi innamorai prima della tecnica di pesca, poi ancora di più della costruzione e di quello che c'è dietro.

 

02

In pesca.

 

Hai voglia di raccontarci come, dove e quando hai iniziato a costruire?

Qui bisogna fare un distinguo, se si parla della prima mosca fatta, avrò avuto 7 anni, dopo un episodio di Sampei in cui andò, (mandato dal nonno che evidentemente non gradiva troppo la sua presenza, visto che lo mandava sempre via) da un costruttore di mosche per impararne la tecnica; così mi prese la voglia di emularlo e feci la mia prima mosca in assoluto. Ricordo che usai una normale pinza come morsetto; come filo di montaggio, il filo per fare gli scoubidou; e delle piume trovate chissà dove, su di un amo di quelli che usavo per andare a pescegatti nei laghetti. Inutile dire che ne venne fuori una cosa bruttissima.

Per vedere la seconda bisogna aspettare il 2019, poco dopo aver iniziato a pescare a mosca, anno in cui mi avviai ad i primi passi verso la costruzione.

Qual è stata la molla che ti ha fatto scattare la voglia di acquistare l'occorrente per la costruzione?

Come detto, penso sia stato qualcosa che è rimasto dentro sin da bambino. Un giorno, poco dopo il primo approccio alla pesca a mosca, semplicemente iniziai a guardare dei video di costruzione su youtube, pensai che forse la cosa non era così impossibile come la si dipinge.

Convintissimo anche che così avrei risparmiato sulle mosche, presi il mio primo set di costruzione, cercando di spendere poco: due idee sbagliate, ma mi hanno portato ad entrare in un mondo bellissimo.

Hai cominciato la tua attività al morsetto più per il piacere di costruire o per necessità?

Entrambi, da un lato mi raccontavo la storia che avrei risparmiato, ma dentro di me sapevo perfettamente che volevo provarci, mi piaceva l'idea di prendere un pesce con una mosca costruita da me.

Ora invece vado a pescare praticamente per perdere le mie mosche su qualche pianta o simile; o meglio ancora rovinarle con i pesci, così ho la scusa per rifarle.

Quanto tempo, di media, trascorri al morsetto?

Parecchio direbbero alcuni, sia come costruzione vera e propria, ma anche come studio sui libri e su vari filmati.

Anche se tante sere vado a dormire perché il giorno dopo devo andare a lavorare, spesso mi addormento pensando ad un passaggio costruttivo che non mi convince, o a come fare un particolare per imitare una parte del corpo di qualche insetto.

Quantificando, costruisco praticamente tutti i giorni, da poche ore al giorno durante la settimana, ad una decina di ore al giorno durante il weekend, anche più se riesco.

 

Dallo “scarrafone” all'imitazione, quanto tempo e quanto impegno?

Senza contare la primissima mosca, perché se no si parlerebbe comunque di 35 anni circa… sinceramente non saprei dire, è stato comunque graduale, se devo ascoltare le reazioni di amici e conoscenti, sia dal vivo che nei social.

Poi decente è il termine che do alle mie mosche, nel senso che guardo tanto gli altri costruttori; e ce ne sono, soprattutto in Italia, di mostruosamente bravi; se guardo come costruiscono, soprattutto alcuni, vedo le mie mosche appunto come appena decenti, ma lo prendo come uno spunto per migliorare.

L'impegno è tanto, perché non mi accontento facilmente, soprattutto avendo esempi da seguire di così alto livello. Non voglio fare nomi ma spero che qualcuno, guardando i meii dressing, riconosca qualcosa di suo.

 

C'è una caratteristica che accomuna i tuoi artificiali?

Esteticamente forse no, anche se la mano che li ha fatti è la mia. Penso però che tutti contengano dei tributi verso i costruttori che stimo, alcuni dei quali li definirei “ maestri”, perché dai loro video ho imparato tanto.

Quando metto a punto un dressing mio, cerco sempre di mettere qualche riferimento a qualcuno di loro, è una cosa che faccio praticamente sempre: un particolare, magari il montaggio di qualche parte, ma anche tutto l'artificiale.

Questo sebbene stia ancora cercando di trovare quello che dovrebbe essere il mio stile personale di costruzione.

Spesso poi uso dressing di altri sebbene provo a metterci qualcosa del mio, ma questo penso lo facciano in molti.

Imitazione o fantasia quale preferisci?

Anche se alle volte non sembra, cerco quasi sempre di imitare.

Magari lo faccio in maniera fantasiosa, ma guardo praticamente sempre all'insetto o alla famiglia che vorrei imitare. Mi è già capitato di trovarmi col calibro a misurare le foto di un insetto; una volta ho anche provato a fare prima il "modellino", o meglio l'insetto più realisticamente possibile, per prendere mano sulla forma e le dimensioni e poi cercare di fare la mosca che vada bene per la pesca, con quegli accorgimenti che, almeno in teoria, la rendono catturante. In pratica metto fantasia nei modi per imitare.

Estetica o funzionalità a cosa dai maggior importanza?

Estetica senza dubbio.

Cerco la funzionalità, tranne ovviamente quando provo a fare qualcosa di realistico, ma se guardiamo solo a quella, per prendere pesci va bene quasi tutto; anzi, spesso una mosca un po' bruttina, può dare l'idea dell'esemplare menomato o in difficoltà e il pesce lo sceglie più facilmente pensando ad una preda facile.

La mosca deve piacere prima a me, poi al pesce. Del resto, se non pescasse me per primo, rimarrebbe nella scatola o direttamente a casa.

Hai qualche aneddoto divertente riguardante la costruzione?

A dire il vero più di qualcuno, spesso miei, in quanto sono parecchio maldestro con una spiccata tendenza alla figuraccia, ma ne so anche un paio di altri costruttori.

Uno su tutti, ero in gara, stavo costruendo un plecottero e stava pure venendo abbastanza bene, nonostante l’emozione.

Faccio il nodo di chiusura, taglio il filo e tutto soddisfatto, lo giro pancia in su.

Vado a pettinare le zampette per sistemarlo, e nel farlo ho praticamente demolito le ali, dalla parte opposta.

Mi é sfuggita una "velata" reazione di stupore e disappunto che si è sentita distintamente nel silenzio generale (ma forse si è sentita anche fuori dalla stanza); a quel punto è partita una mezza ola da parte degli altri concorrenti, soprattutto amici e per un po' penso si sia allentata la tensione, poi nella giornata ci abbiamo pure riso su.

Per mia fortuna ho indovinato le altre imitazioni e quindi non sono andato male come pensavo.

Cosa ne pensi delle gare e/o dei concorsi di costruzione?

Non ne ho fatti molti, perché non mi vedo bravo come mi piacerebbe essere.

Ogni tanto però partecipo perché è divertente (passata l'ansia da prestazione antecedente) e perché ho sempre trovato davvero un bell’ambiente. Moltissimi costruttori sono delle persone davvero fantastiche e disponibilissimi.

Poi soprattutto è bello il confronto e "rubare" le idee degli altri da usare poi in futuro nelle proprie mosche.

Solo una cosa mi piacerebbe, che ad ogni mosca i giudici allegassero anche dei consigli per potersi poi migliorare, ma so benissimo essere una cosa infattibile dal lato pratico, con dei tempi allungati a dismisura.

Va detto comunque che, sebbene nelle ultime gare ho avuto delle belle soddisfazioni personali per come sono arrivato, mi sa che è stata tanto una questione di fortuna più che di effettiva bravura; certe volte su questa cosa mi viene da pensare ad Harry Potter, che sopravvive ad ogni anno scolastico più per fortuna che per effettiva capacità…

 

Quando peschi usi sempre e solo le tue mosche?

Se per mosche mie si intende costruire da me si. Quasi da subito ho adottato questa filosofia, prendere un pesce con una mosca di un altro costruttore non lo vedrei così gratificante e, peggio ancora, se fosse di qualcuno che stimo particolarmente e perdessi quella mosca su di un albero mi parrebbe quasi di fargli un torto, quasi un non aver rispettato abbastanza il suo lavoro, ma questa è una fisima mia.

Sopra, sotto od è indifferente?

Assolutamente no. Pesco praticamente solo a secca.

Ma perché è quello stile di pesca che sto ancora imparando (pesco molto meno di quanto costruisco).

A sommersa, ninfa e streamer mi ci dedicherò come meritano quando mi reputerò abbastanza bravo a pescare a secca, perché penso che conoscere la pesca a mosca in tutte le sue sfumature renda completi.

In quali zone svolgi prevalentemente la tua attività alieutica?

Principalmente Chiampo e Brenta, anche se il Brenta l'ho accantonato l'anno scorso per vari motivi, principalmente perché è un fiume più complicato da affrontare in pesca.

Qualche consiglio a chi volesse cimentarsi nell'arte del fly tying?

Non partire allo sbaraglio.

Imparare con dressing già esistenti, magari semplici all'inizio, imparando le tecniche di costruzione ed i concetti base. Frequentare un club poi aiuta moltissimo, come pure un'associazione di costruttori.

Sono cose che ti permettono miglioramenti che da soli sono praticamente impensabili.

Da quando faccio parte del Fly Club Alto Vicentino e dell'IFTA, ho avuto un sacco di aiuti che sono stati essenziali, anche se poi i consigli sono giunti anche da altre persone esterne a queste due realtà, e tutto ciò mi aiuta sempre a imparare cose nuove e perfezionare i difetti.

Poi, farsi delle buone basi, sia sui dressing, prestando attenzione alle proporzioni, che sull'entomologia: sapere bene com'è fatto ciò che vogliamo imitare, penso sia fondamentale. Penso che i libri siano un altro validissimo aiuto.

 

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