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Info sui salmonidi d'allevamento



Domanda:


Sono il gestore di una riserva a mosca no-kill. Punto sulla qualità. Vorrei sapere alcune cose sui salmonidi di allevamento:

  • 1) come funziona la poliploidizzazione?
  • 2) Può, volendo, un allevamento ittico fornire iridee che si riproducono?
  • 3) Che cos’è lo strain?
  • 4) I temoli di allevamento sono forniti sterili e, nel caso, può valere lo stesso discorso fatto per le iridee?






Risposta:

1) La poliploidizzazione è una pratica diffusa in agricoltura, più che in acquacoltura; in quest’ultima i progressi di miglioramento genetico sono stati indirizzati soprattutto nella creazione di nuove linee genetiche o di ibridi con l’obiettivo di ottimizzare le produzioni degli allevamenti.
La condizione particolare di triploidia, in cui il corredo cromosomico è 3n, corrisponde ad una condizione di sterilità che si è dimostrato abbia dei vantaggi in acquacoltura, ma non solo.
Il vantaggio dal punto di vista dell’allevamento ittico è quello che un individuo che non matura le gonadi presenta un maggior tasso di crescita; inoltre non investe alcuna energia nella competizione per la riproduzione, è meno stressato e più adatto alle attività ittiogeniche. Secondariamente questa condizione ha assunto una certa importanza anche per la gestione delle specie ittiche: ad esempio l’immissione di individui sterili di trota fario nei corsi d’acqua impedisce l’ibridazione con la trota marmorata, oggetto di piani per la sua salvaguardia, garantendo contemporaneamente uno stock di pesce disponibile per le pratiche alieutiche. Dal punto di vista operativo, la poliploidizzazione sfrutta il diverso meccanismo della gametogenesi nei due sessi. Alla fecondazione uno spermatozoo, con corredo cromosomico aploide, ed un ovocita, anch’esso con corredo cromosomico aploide, si uniscono dando origine allo zigote diploide (2n). Se durante la divisione meiotica, all’avvio della prima segmentazione dello zigote oppure prima dell’espulsione del secondo globulo polare si bloccano questi processi intervenendo con uno shock chimico o fisico (molto utilizzati sono i trattamenti termici o pressori), si otterranno rispettivamente individui tetraploidi o triploidi.

2) Di norma, le trote iridee di allevamento maturano le gonadi ma non hanno la capacità di riprodursi autonomamente; le cause di questa incapacità sono varie: molto probabilmente alla base vi è una forte selezione genetica effettuata nel tempo per ottenere gli animali con le caratteristiche più adatte all’allevamento, che non sono certo le migliori per l’ambiente naturale. Inoltre le moderne tecniche di allevamento prevedono che la riproduzione venga effettuata artificialmente, fatto che a lungo andare dovrebbe aver determinato una incapacità a riprodursi autonomamente, sia per la perdita degli stimoli riproduttivi sia per alterazioni del comportamento riproduttivo.
Bisogna comunque sottolineare che elevate densità di allevamento possono indurre delle situazioni di sterilità.
Per quanto detto, quindi, è probabile che ci siano allevamenti in grado di fornire trote iridee fertili.
Si può aggiungere, come informazione accessoria, che in provincia di Trento, con l’ausilio dell’Istituto Agrario Sperimentale di S. Michele all’Adige, da qualche anno è stata attivata una iniziativa che, a partire da ceppi di trota iridea recuperati in ambiente naturale (popolazioni selvatiche presenti nel Parco Naturale di Paneveggio-Pale di S. Martino) prevede di creare delle linee genetiche nuove per la produzione di carne.
E’ fortemente auspicabile che questo materiale non venga mai utilizzato, ad esempio, come pesce pronta pesca, dal momento che in pratica si utilizzerebbero trote di origine alloctona, che hanno recuperato la capacità di riprodursi autonomamente ed è evidente che una simile iniziativa presenta dei notevoli pericoli; si ricorda infatti che la trota iridea è specie alloctona per le acque italiane e la sua immissione in acque libere attualmente è vietata da norme nazionali.

3) Il termine inglese “strain” ha varie accezioni; in campo ittiologico viene solitamente usato per definire dei “ceppi” o delle “linee selezionate” con varie finalità.

4) Il discorso relativo alla sterilità presunta dell’iridea dovrebbe valere anche per il temolo e; dal momento che questa specie è allevata da molto meno tempo della prima, presumibilmente dovrebbe essere più facile trovare materiale di questa specie in grado di riprodursi.
A.I.I.A.D. Team


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