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FRA - No Kill Tenda

Francia  06/08/01

di Beppe Saglia

Un No Kill tra le aquile.


Il No Kill di Tende.

Frequento la Francia da tanti anni, almeno la parte a me più vicina. Ho nei confronti di questa nazione ed in particolare delle sue acque stati d’animo diversi e a volte contrastanti. Quando sono in crisi di astinenza, l’istinto è quello di catapultarmi al di là del confine.  Cercare paesaggi meno massacrati dal cemento e dalla burocrazia e pesci quasi ovunque autoctoni e puri al 100%.

Poi inevitabilmente mi scontro con le contraddizioni francesi, con le loro taglie minime ridicole, con il numero delle catture ammesse altissimo, con tutti i sistemi di pesca permessi, con la propensione ad uccidere tutto ciò che è più grande di un avannotto.

È stato quindi con vivo stupore che quest’anno, mentre percorrevo la Valle Roja per andare nei miei luoghi abituali di pesca, attraversando il Ponte de la Brige nel comune di Tende, ho notato il coloratissimo cartello "Espace mouche – No Kill".

Wow, finalmente anche in Francia qualcosa si muove!

Il tratto a monte.

Il No Kill denominato dei "Conti Lascaris" si estende dal ponte Romano sito a circa un Km a valle dell’abitato di Tende sino al viadotto ferroviario cittadino, per una lunghezza di circa due Km.

L’accesso al torrente, difficoltoso a causa delle proprietà private che arrivano a filo dello stesso e degli alti muraglioni in pietra, è stato risolto parzialmente con la creazione di 3-4 ingressi specifici. Il fondo del torrente è costituito da ciottoli molto scivolosi. L’acqua è cristallina eccetto che nelle immediate vicinanze di almeno tre scarichi urbani diretti. Profondità media sui 40/50 cm con presenza di alcune buche molto profonde (almeno 3- 4 mt. quella sotto il ponte ferroviario).

Tipico torrente alpino, con tratti parzialmente infrascati, tali comunque da non impedire assolutamente la pesca, correnti veloci, rigiri, occhi di acqua ferma, sottoriva a volte erbosi a volte costituiti da manufatti in pietra. Ogni metro cela possibili tane. Discreta l’attività di superficie, visibile essenzialmente nelle lame (tre decisamente lunghe, altre più contenute). Ricchissimo il fondo di ninfe di ogni genere.

Un sottoriva promettente.

Il regolamento del No Kill, prevede l’acquisto di una carta semigiornaliera (mattino 8.00 – 13.00, pomeriggio 14.00 – 19.00) del costo di 50 FF (ca. 15.000 £). Occorre essere titolare di una qualsiasi carta di pesca Francese. Sono ammesse al massimo 5 canne. Si può prenotare. Per inciso solo il giorno di Ferragosto e la domenica precedente non ho trovato posto. Si può pescare il lunedì ed il mercoledì oltre al sabato e ai festivi. E’ ammessa la pesca a secca ed a ninfa mentre è vietato lo streamer. Finale minimo 0,16. Guadino obbligatorio. Sorveglianza costante, a tratti quasi asfissiante.

Per gustare appieno il percorso, nella stagione calda conviene prenotare il mattino, e possibilmente un giorno infrasettimanale. Si pesca con il fresco, presumibilmente da soli, ed il pesce è parecchio attivo. Pur essendo posto in una cittadina che d’estate richiama parecchi turisti, il primo tratto del percorso partendo da valle, è piuttosto incassato e consente di pescare defilati dalla vista dei curiosi, mentre nel tratto a monte del ponte della statale, bisogna rassegnarsi a dare spettacolo.
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Fario autoctona.

Già affacciandomi dal ponte della statale sin dal primo giorno che ho visto il No Kill, l’occhio mi è stato catturato da alcune grosse sagome scure. Mai visti pesci di quella dimensione nel Roja alto. Ovviamente ho subito pensato a trote pollo per catturare i pescatori. Ed infatti sono stato immediatamente catturato; il vedere che ninfavano tranquille, mi ha spinto immediatamente ad informarmi sulle modalità per pescare, incazzandomi non poco per la mancanza di qualsiasi indicazione e informazione. La gente del posto non è ancora abituata a conviverci, e per i più il No Kill è un divieto di pesca.

Fatto il permesso, inizio a pescare. Provo con la secca, subito sotto al ponte. Una decina di lanci e catturo tre trote fario, piccoline, ma bellissime nella loro livrea mediterranea, fatta di Parr accentuatissime, e prive di alone bianco attorno ai piccoli pallini rossi. Arrivo al ponte, lancio a fondo buca dove stazionava una di quelle belle, sbaglio il curvo, il finale si distende, la mosca draga, sbaglio anche il sollevamento, e vedo la schiena scura schizzare via. Tre passi avanti per togliermi dalla corrente, guardo l’acqua; ad inizio buca una bollata conto il manufatto del ponte. Sale al primo colpo.

Ma cosa hanno messo, i bonefish? Il pesce misterioso con la dinamite in corpo, dopo alcuni minuti di fughe incredibili al limite di rottura, viene a tiro. Un’iridea superiore al Kg, splendida nei colori e nelle fattezze. Bel pesce veramente, ma cazzo, perché hanno messo le iridee nel Roja? Già, per catturare l’attenzione dei pescatori, appunto.

< alt="Una delle spendide iridee catturate." src="/images/stories/Magazine/BS_NKTende6.jpg" border="0" />

La sorpresa c’è l’ho però subito dopo, proseguendo la pesca. Svariate altre iridee di tutte le taglie, dai 25 ai 45 cm, si fanno allamare, alternate alle fario del luogo, con taglie fino alla 35.

Provo a sentire il guardapesca, e mi racconta che non c’è stata nessuna immissione voluta di iridee, ma che la piena dello scorso anno ha rotto l’allevamento di Vievole (piccolo borgo subito aldilà del confine) riversandole nel torrente. La mente mi corre immediatamente al Nera. Possibile che per divertirsi occorra che un allevamento tracimi?

Che dire in definiva?

Il posto e bello, l’acqua nonostante i fognini, più che accettabile, la concentrazione di pesce notevole e le taglie varie sino ai pesi massimi. Nell’ultima uscita (18 agosto) di mezza giornata ho catturato una trentina di pesci di cui la metà iridee e i soliti tre/quattro pezzi magnum. Ho rotto due volte lo 0,18. Ho perso una fario superiore ai 40 cm.

Salvo che nelle lente e profonde lame, il pesce non si è dimostrato particolarmente selettivo. Tra le varie mosca da caccia usate mi ha dato particolare soddisfazione un coleottero in cervo e poly. Tiene bene l’acqua, ha dimensioni contenute e si vede bene (tranne che in controluce).

Il colettore in cervo e poly (amo 14).

Come attrezzatura ho usato a seconda delle volte sia una Admira 8 ft. caricata con una Hardy # 4, su mulinello Francis, sia la mia tradizionale 7,5 ft. # 3. Vanno bene entrambe. Finale a nodi di tre metri, come tip 120 cm del 0,18 (raccomandatissimo).

Non vale la spesa muoversi se si preventiva una sola uscita francese nell’anno, in quanto il costo della Carta di pesca non sarebbe ammortizzato.


Saluti a tutti. Per eventuali ulteriori informazioni, non esitate a contattarmi.

Beppe Saglia.

Via Vittorio Emanuele 234 - 12042 BRA

0335 5937231

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INFORMAZIONI UTILI


Come raggiungere il No Kill di Tende

Dal Piemonte: Statale n 20 Torino Colle di Tenda. Dopo Limone Piemonte, passato il confine in un angusto tunnel. Tende è il prima paese scendendo, dopo circa dieci Km. Da Cuneo 45 min. Da Torino 2 h e 15 min. Dalla Liguria:
Autostrada sino a Ventimiglia, poi una quarantina di km lungo la statale 20 attraversando gole molto belle. Da Savona 2 h.

Permessi

I permessi vengono rilasciati direttamente sul posto dal Sig. Touati Pierre (tel. 0033622825731), un ragazzo giovane molto disponibile, che si occupa anche della sorveglianza. E’ possibile trovarlo in una struttura ricavata da una roulotte sita a fine percorso (verso valle) nei giardini lungo il torrente, nei giorni di pesca e negli orari sopra riportati.

È bene ricordare che per poter acquistare il semigiornaliero occorre essere titolare di una qualsiasi carta di pesca Francese. Le carte di pesca francesi hanno un costo diverso a secondo dell’ AAPPMPA da cui è rilasciata. Con le tasse governative preventivare un costo di £ 100.000/150.000. (341 FF. l’Association des pécheur de Tende) Una carta da pesca locale si può acquistare presso l’agenzia AGF sempre a Tende. Ci sono anche carte speciali per vacanza della durata di 15 gg. più convenienti.


Mangiare/Dormire

Premesso che in Francia non si mangia male, la valle non si distingue per ristoranti che meritino da soli una sosta.

L’unico in zona è il famoso "Balzi Rossi" (due cappelli Guida Michelin, Ponte San Ludovico - Ventimiglia, tel. 0184/38132); grande pesce per £ 100/150.000.

Raccomandabile anche "Lu taz" (Limone Piemonte, via S. Maurizio 5 - tel. 0348/4446062); cucina tipica piemontese £ 50/70.000.

A Tende gli Hotel non mancano (ce ne sono 9) più un camping.


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